venerdì 14 febbraio 2020
SUPERMERCATO IN SPIAGGIA, PROCEDURA REGOLARE. LE OPPOSIZIONI: DUBBI PER LA VELOCITÀ DELLA PRATICA
Ieri pomeriggio si è riunita la IV commissione consiliare permanente, in una seduta richiesta dai consiglieri di opposizione Dolfin e Montanariello, per dirimere la questione relativa al futuro supermercato ALDI in via di costruzione nell'area pertinenziale dei bagni Clodia. I membri della minoranza intendevano conoscere dall'amministrazione l'iter autorizzativo, asserendo che il Comune non avesse riferito per tempo l'approvazione di un'opera così impattante a pochi passi dalla spiaggia: 1130 metri quadrati, 4 metri di altezza, due piani di cui uno interrato.
Il dirigente del settore urbanistica, Gianni Favaretto, ha spiegato che la domanda era giunta l'11 ottobre 2018, e che l'iter seguito è legittimo in base al Piano Casa regionale: nella zona tuttavia vigono il piano per l'arenile e il piano attrezzato del lungomare, che più volte durante la seduta è emerso necessitino di revisione. In particolare la consigliera Marcellina Segantin ha sposato le tesi dei tanti operatori che auspicano l'unione tra i due strumenti urbanistici allo scopo di riorganizzare la vecchia offerta turistica, dal momento che fino ad oggi sono state necessarie interpretazioni per sciogliere dubbi e incongruenze.
Una delle accuse rivolte alla costruzione del supermercato -in sé pienamente legittima- è l'aver avuto da parte dell'amministrazione un occhio di riguardo per procedere alla svelta, mentre in analoghe circostanze (si veda la richiesta di un centro benessere) gli uffici non sono stati così veloci; ma sia Favaretto che il sindaco Ferro hanno negato si tratti di due pesi e di due misure. L'assessora Alessandra Penzo ha anche ricordato come il piano per l'assetto del territorio non sia stato completato in tempo poiché erano rimasti in sospeso gli onorari dei progettisti, costringendo le casse comunali a un esborso successivo pari a 60mila euro.
Dal canto suo il capogruppo del PD Montanariello parla di «ipocrisia politica adottata ancora una volta da questa amministrazione, che si proclama custode di alcuni valori che in realtà calpesta quotidianamente. Dicono di non volere costruzioni e cemento, dando come ormai di consuetudine le colpe a chi amministrava prima. Peccato che questi signori governano da quattro anni, sono quasi a fine mandato ed avevano i numeri necessari per cambiare quei regolamenti che loro ritengono sbagliati.
Ma non solo non hanno fatto niente per cambiarli, anzi concedono tutti i permessi per poi dire ancora una volta che è colpa della Regione che ha istituito il Piano Casa, che noi comunque critichiamo. Qui invece manca una visione della città: la politica ha il dovere di pianificare - conclude Montanariello - e dare le linee guida ai dirigenti e ai funzionari».
Dai banchi della maggioranza, il capogruppo del M5S Paolo Bonfà ricorda che «dal punto di vista paesaggistico la Soprintendenza ha ritenuto consono il manufatto», e che «fino all'approvazione del PAT, le varianti urbanistiche al PRG non possono modificare l'assetto del piano attrezzato del lungomare. Quindi niente si poteva fare, anche qualora si fosse ritenuto di intervenire».
Il dirigente del settore urbanistica, Gianni Favaretto, ha spiegato che la domanda era giunta l'11 ottobre 2018, e che l'iter seguito è legittimo in base al Piano Casa regionale: nella zona tuttavia vigono il piano per l'arenile e il piano attrezzato del lungomare, che più volte durante la seduta è emerso necessitino di revisione. In particolare la consigliera Marcellina Segantin ha sposato le tesi dei tanti operatori che auspicano l'unione tra i due strumenti urbanistici allo scopo di riorganizzare la vecchia offerta turistica, dal momento che fino ad oggi sono state necessarie interpretazioni per sciogliere dubbi e incongruenze.
Una delle accuse rivolte alla costruzione del supermercato -in sé pienamente legittima- è l'aver avuto da parte dell'amministrazione un occhio di riguardo per procedere alla svelta, mentre in analoghe circostanze (si veda la richiesta di un centro benessere) gli uffici non sono stati così veloci; ma sia Favaretto che il sindaco Ferro hanno negato si tratti di due pesi e di due misure. L'assessora Alessandra Penzo ha anche ricordato come il piano per l'assetto del territorio non sia stato completato in tempo poiché erano rimasti in sospeso gli onorari dei progettisti, costringendo le casse comunali a un esborso successivo pari a 60mila euro.
Dal canto suo il capogruppo del PD Montanariello parla di «ipocrisia politica adottata ancora una volta da questa amministrazione, che si proclama custode di alcuni valori che in realtà calpesta quotidianamente. Dicono di non volere costruzioni e cemento, dando come ormai di consuetudine le colpe a chi amministrava prima. Peccato che questi signori governano da quattro anni, sono quasi a fine mandato ed avevano i numeri necessari per cambiare quei regolamenti che loro ritengono sbagliati.
Ma non solo non hanno fatto niente per cambiarli, anzi concedono tutti i permessi per poi dire ancora una volta che è colpa della Regione che ha istituito il Piano Casa, che noi comunque critichiamo. Qui invece manca una visione della città: la politica ha il dovere di pianificare - conclude Montanariello - e dare le linee guida ai dirigenti e ai funzionari».
Dai banchi della maggioranza, il capogruppo del M5S Paolo Bonfà ricorda che «dal punto di vista paesaggistico la Soprintendenza ha ritenuto consono il manufatto», e che «fino all'approvazione del PAT, le varianti urbanistiche al PRG non possono modificare l'assetto del piano attrezzato del lungomare. Quindi niente si poteva fare, anche qualora si fosse ritenuto di intervenire».
1 commento:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
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Chissà quali collegamenti di idee c’è con questo nuovo supermercato e la linea tracciata dal nostro primo cittadino che pensa alla “Spiaggia Smoke Free” (spiaggia libera dal fumo). MISTERO!
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