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giovedì 20 febbraio 2020

VERTENZA CASE SUL LUSENZO, ORA L'ITER SI SPOSTA IN COMUNE. DOMANI TORNERÀ A CHIOGGIA IL MINISTRO D'INCÀ

Una festa della buona politica bipartisan ha consentito di raggiungere, all'unanimità della Camera e del Senato, l'obiettivo per 132 immobili situati lungo il Lusenzo a Sottomarina, tolti definitivamente al patrimonio dello Stato e attribuiti al Comune di Chioggia. Quando sarà pubblicata la legge nella Gazzetta Ufficiale, l'Agenzia del Demanio compirà una ricognizione completa dei terreni e degli immobili, mentre il Comune -una volta recepita la legge con una delibera di consiglio- valuterà di concerto con il Demanio ogni singola unità, come da procedimento già utilizzato per sanare il compendio di Brondolo. Domani intanto sarà in visita a Chioggia il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico d'Incà, che terrà una conferenza stampa alle ore 12 in Municipio.
La consigliera regionale Erika Baldin ricorda alcune fasi dell'iter iniziale della legge firmata dalla senatrice del M5S Laura Bottici: «È iniziato tutto nel 2015, quando il Movimento 5 Stelle di Chioggia ha incontrato i residenti delle case lungo la riva del Lusenzo e ha poi interpellato i parlamentari Cappelletti e Da Villa, i quali hanno depositato un emendamento al fine di sdemanializzare l'area senza ulteriori oneri a carico dei residenti stessi.

Da allora l'iter ha subito svariati stop-and-go, ma non ci siamo mai fermati, volendo raggiungere l'obiettivo. 
Ringrazio i parlamentari di tutte le forze politiche e in particolare le senatrici Bottici e Vanin, e il ministro d'Incà. 
Sono felice per questa vittoria, che sento anche mia, soprattutto perché le persone che ho conosciuto e che hanno sofferto per tutti questi anni di incertezza ora possono tirare un sospiro di sollievo».
Anche il Partito Democratico, con il senatore Andrea Ferrazzi - che è intervenuto in aula per perorare la causa dei residenti - commenta con soddisgazione: «Il primo atto parlamentare di questa legislatura è stata la mia interrogazione al governo nel novembre 2018. La collaborazione tra tutti i gruppi parlamentari è un esempio di buona politica che di fronte ai bisogni delle persone unisce le forze per trovare la soluzione. Viva Chioggia, viva la buona politica».
Lo stesso Ferrazzi ritorna sul processo legislativo: «Questione antica, relativa ad aree per le quali mai era stato formalizzato il passaggio di proprietà dallo Stato ai cittadini, nonostante che negli anni siamo stati edificati immobili regolarmente registrati al Catasto e nel Piano regolatore generale.

Immobili sui quali i cittadini avevano pagato le imposte e in alcuni casi ceduto con regolare e corretto atto notarile. Edifici costruiti con le autorizzazioni previste dalle normative urbanistiche di rilascio delle aree comunque motivati. L’acquisto delle aree fa venir meno le pretese dello Stato per canoni pregressi e in genere per compensi richiesti a qualsiasi titolo in dipendenza dell’occupazione delle aree, e sono sospesi i procedimenti di ingiunzione o di rilascio delle aree comunque motivati».
Come ricorda l'assessore al Demanio, Marco Veronese, la quasi totalità degli immobili «è stata realizzata antecedentemente alle sdemanializzazioni effettuate con decreti del 19 luglio 1950 e del 10 febbraio 1965, e prima dell'entrata in vigore della legge urbanistica del 1967. Negli anni gli “occupanti” hanno pagato regolarmente le tasse e acquisito i titoli ritenuti legittimi per l'epoca, ma -a partire dal 2014- hanno iniziato a ricevere cartelle esattoriali per gli affitti arretrati pretesi dell'Agenzia del Demanio».
Dal canto suo, il sindaco Alessandro Ferro ringrazia anche gli uffici comunali «che hanno lavorato insieme agli uffici territoriali del Demanio per ricostruire minuziosamente la vicenda, e che da domani inizieranno un impegnativo lavoro contabile per calcolare gli oneri con i quali i residenti di Riva Lusenzo riscatteranno poi i terreni».

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