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martedì 28 gennaio 2020

SUPERMERCATO ALDI AI BAGNI CLODIA, GIORGIO BELLEMO (ASCOT): «IL COMUNE POTEVA NORMARE DIVERSAMENTE, IO NON LO AVREI COSTRUITO»

Anche il presidente dei concessionari balneari di Sottomarina riuniti in ASCOT, Giorgio Bellemo, interviene in merito alla futura apertura di un supermercato ALDI all'altezza dei bagni Clodia, che tante polemiche anche politiche ha destato la scorsa settimana. «Come categoria, non posso che essere favorevole a chi investe sulla spiaggia - esordisce Bellemo - ma vedo che si sta facendo confusione. L'intervento in questione non ricade nel piano della balneazione, bensì nel piano attrezzato del lungomare, nato nel 2004 con la giunta Guarnieri e approvato definitivamente nel 2010».

Il piano prevede insediamenti commerciali in quella zona: «A suo tempo - prosegue il presidente di ASCOT - avevamo criticato questa scelta, non certo per scontro tra associazioni. Anche alla presente amministrazione comunale abbiamo chiesto per tre volte dal 2016 di mettere mano al piano per la balneazione e a quello attrezzato del lungomare, ma non abbiamo ottenuto risposta».
Secondo Giorgio Bellemo, i bagni Clodia - Lido di Padova mettono in cantiere un intervento che il piano attrezzato del lungomare prevede possa essere fatto, anche ricorrendo al piano casa regionale, dal momento che annovera modifiche alle fondamente ordinarie: «Ma il Comune - è il parere di ASCOT - può normare diversamente, escludendo alcune zone dall'applicazione dei piani casa, che hanno devastato Sottomarina dal punto di vista edilizio.
Solo che non si blocca tutto dopo che i buoi sono scappati dalla stalla». La domanda dei bagni Clodia infatti reca la data dell'ottobre 2018, e il permesso per costruire è stato rilasciato nel settembre 2019: «Magari per tutti gli altri casi in spiaggia - chiosa Bellemo - ci fosse un tempo così breve per il rilascio di provvedimenti edilizi, in alcuni casi si raggiungono anche tre anni. Serve certezza per poter operare, così come occorrono serenità e intelligenza nelle scelte urbanistiche dell'ente pubblico, che sono evidentemente mancate. Avrei consentito un supermercato in quell'area? Probabilmente no», è la conclusione del presidente dei concessionari balneari.

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