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martedì 23 giugno 2020

RIPASCIMENTO SOSPESO A ISOLAVERDE: LE SPIAGGE VALUTANO UN ESPOSTO CONTRO LE PRESSIONI DI ISAMAR. COMUNE E ASCOT ATTACCANO LA REGIONE

Lo stop al ripascimento a Isolaverde sta conoscendo esiti politici e forse anche giudiziari. La decisione di interrompere definitivamente il flusso notturno della sabbia da Porto Caleri per rinfoltire l'arenile della zona turistica alle foci del Brenta, assunta per non recare disturbo ai clienti del villaggio Isamar, non va giù infatti agli operatori degli stabilimenti, già provati dal ritardo con cui sono partiti i lavori: non essendo stato raggiunto alcun accordo, i titolari delle concessioni relative ai bagni Capannina, Ultima Spiaggia, Sol Leone, Tamerici e Spiaia stanno valutando di presentare un esposto alla Procura della Repubblica a stretto giro. «La costa non esiste più - spiega Alessandro Sfriso del Sol Leone sulle colonne della Nuova Venezia - e quel poco di sabbia che c'è l'abbiamo portata noi operatori».

Frattanto il Genio Civile ha scritto al Comune per annunciare ufficialmente la sospensione, e il sindaco Alessandro Ferro risponde alla Regione Veneto per mettersi dalla parte degli stabilimenti penalizzati dal ritardo e dallo stop: «Sono allibito dal comportamento della Regione stessa - afferma il primo cittadino - che coglie le lamentele di un singolo operatore e blocca il necessario per gli altri. La Regione da anni ha occhi e orecchie per tutti tranne che per le località di Sottomarina e Isolaverde, che pure fanno parte del G20 delle spiagge italiane per numero di presenze». Ferro chiede che il presidente della giunta veneta Luca Zaia venga in zona a rendersi conto della situazione: «È inaccettabile essere abbandonati in questo modo.

Assieme all'assessore al Demanio, Marco Veronese, continueremo i colloqui con gli operatori per trovare una soluzione condivisa, ad esempio il ripascimento diurno a singole celle. Rimandare tutto a settembre è inaudito». Fa eco duramente Giorgio Bellemo, presidente di ASCOT, che parla di situazione drammatica e ricorda che Jesolo ha completato da tempo il proprio ripascimento: «Eppure quando vengono qui i rappresentanti delle categorie, che sono jesolani, fingono di interessarsi di Chioggia, ma non è così. Credo ci sia una strategia regionale per affossare Chioggia e il litorale meridionale, chioggiotto e polesano». Bellemo ironizza riguardo l'eternità di un "sindaco" di Isolaverde (Pagnan di Isamar, ndr) e dà appuntamento ai politici regionali nella prossima campagna elettorale...

1 commento:

  1. 1. il ripascimento di isola Verde: è colpa della Regione;
    2. il ritardi per il rimborso per danni da “acqua alta”: è colpa della Regione;
    3. i mancati interventi sulla Romea: è colpa di ANAS;
    4. le lungaggini per il consolidamento del ponte N. De Conti (musichiere): è colpa del Genio Civile;
    … e andiamo avanti di questo.

    Possibile che qualsiasi tasto tocchiamo, questa Amministrazione a guida “Grillina” dà la colpa sempre ad altri.
    Alcune domande dovrebbero pur farsele. I lavori di ripascimento a Jesolo sono da tempo fatti, al contrario di quelli di Isola Verde. Non è che questa Amministrazione non sa toccare i tasti giusti e la via amministrativa da percorrere per accelerare i lavori?
    Anche il mancato rimborso per l’acqua alta ai chioggiotti, al contrario dei veneziani che in gran parte l’hanno già avuto, può darsi sia imputabile alle carenze amministrative del comune di Chioggia, già in precedenza esplicitate.
    Così dicasi pure per gli altri lavori sulla Romea ed il ponte del “musichiere”.

    Non esistono solo le campagne per il green (economia verde) o il no smoking (no fumo).
    Non mi si dirà che anche il doppio orologio della torretta nord del comune da mesi fermo, la colpa sia da attribuire ad altri.

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