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domenica 14 giugno 2020

PISTE CICLABILI A BORGO SAN GIOVANNI, MALCONTENTO DELLE IMPRESE: «VENGONO A MANCARE GLI STALLI PER LO SCARICO DELLA MERCE DA PARTE DEI FORNITORI»

Si accende la polemica attorno alla nuova pista ciclabile di Borgo San Giovanni. Da qualche giorno è operativa su ambo i lati di via Granatieri di Sardegna, ma sta rivelando criticità prontamente emerse: oltre alla mancanza di un cordolo di protezione degli stessi ciclisti, sul lato est alcuni negozianti (come la cartolibreria Pegaso e l'abbigliamento NonSoloSport) lamentano la sparizione degli stalli per parcheggiare nei pressi, anche se la novità riguarda solo il tratto da via Berlinguer fino al ponte Cavanis.
Lo stesso accade anche dall'altro lato, dove la pista ormai si estende per tutto il quartiere, dal ponte Cavanis fino al cavalcavia: le recriminazioni delle imprese riguardano il fatto che, con l'istituzione del tracciato, vengono a mancare i posti auto necessari al carico-scarico della merce da parte dei camion fornitori. Della questione è stato investito il presidente di Ascom, Alessandro da Re, egli pure con un'attività in loco, che ha ottenuto dall'assessore Daniele Stecco -a nome dell'amministrazione comunale- la promessa di interessarsi della vicenda già da domani.
Nel frattempo anche il capogruppo leghista Marco Dolfin ritiene che per il lato est vi sia qualche problema: «Aspetto di vedere cosa succederà quando riprenderanno le lezioni scolastiche all'istituto tecnico Cestari - sostiene il consigliere - quando decine di automobili dei genitori sosteranno in attesa dei figli. Non credo che la pista ciclabile fatta così possa risolvere il problema della sicurezza degli utenti stessi. A Borgo San Giovanni serve ben altro, a cominciare dal trasferimento del deposito degli autobus e dal doppio passaggio dei bus extraurbani, da traslocare in Val da Rio.
Inoltre servirebbe una rotatoria al posto del semaforo, la sistemazione dell'incrocio con via Don Minzoni, ed escludere la possibilità di parcheggiare su ambo i lati di via Togliatti verso la cittadella scolastica. Occorre una visione generale dell'intero assetto urbano e della viabilità, perché è troppo facile tracciare una striscia per terra senza prima pensare alle esternalità negative, una soluzione tampone che crea solo scontenti. Basti pensare che i passaggi pedonali non sono illuminati e sono privi di "salvagente" in mezzo alla carreggiata».

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