Il consigliere di Forza Italia Beniamino Boscolo rileva che nei giorni scorsi la Capitaneria di Porto, e non il Comune di Chioggia, ha emesso la tradizionale ordinanza balneare d'inizio stagione. In virtù di questo fatto, Boscolo nota «il pasticcio che si va creando a causa dell'immobilismo e della superficialità di questa amministrazione», sia nei confronti della Conferenza dei Sindaci dei Comuni litoranei, che verso la Direzione Marittima di Venezia, la quale auspicava un accordo tra Comune e Capitaneria. «Questo accordo evidentemente non c'è stato - commenta l'esponente della minoranza - né una standardizzazione dei servizi di salvataggio. L'ordinanza emessa toglie impropriamente la competenza al Comune, e va anche contro gli indirizzi espressi dal consiglio conunale con il Regolamento per l'uso del demanio marittimo e delle attività balneari».
Entrando nello specifico, Beniamino Boscolo rileva che il Regolamento suddetto prevede una serie di prescrizioni minime per i servizi di salvataggio, di primo soccorso e per la sicurezza della balneazione: «A chi devono rispondere - si chiede - i responsabili che si occuperanno del servizio di sicurezza della balneazione, se ci sono due regole contrastanti da rispettare, di due enti diversi?». Il consigliere porta alcuni esempi: la tolleranza nella postazione delle torrette ogni 150 metri fronte mare, assente nell'ordinanza della Capitaneria; quest'ultima non contempla differenze tra alta e bassa stagione, tra giorni feriali e festivi, né la disciplina oraria e della pausa pranzo. Inoltre il Regolamento comunale e l'ordinanza della Guardia Costiera non chiedono gli stessi dati per esercitare il servizio: il primo impone oneri meno gravosi dal punto di vista burocratico.
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