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lunedì 15 giugno 2020

INCENERITORE DI FUSINA, IL CONSIGLIO COMUNALE DI CHIOGGIA APPROVA L'ORDINE DEL GIORNO PER BLOCCARNE L’ITER AUTORIZZATORIO

Il consiglio comunale di Chioggia, riunitosi oggi in seduta straordinaria con modalità telematica, ha approvato con 12 voti a favore un ordine del giorno in merito al blocco dell’iter autorizzatorio in corso, relativo all'aggiornamento tecnologico dell'impianto di Fusina per la gestione dei rifiuti. Il Comune di Chioggia è socio di Veritas ed è membro del Consiglio di Bacino Venezia Ambiente, che riceveranno a stretto giro la deliberazione assieme alla giunta regionale e al settore Ambiente della Regione.
Il sindaco Alessandro Ferro commenta: «Il consiglio oggi ha portato avanti quanto avevo già sostenuto in occasione delle assemblee dei Bacini di Venezia Ambiente, e dei soci di Veritas, ovvero la contrarietà al piano di sovradimensionare la parte dell'impianto finalizzata alla produzione di combustibile solido secondario, fanghi e rifiuti legnosi da inceneritore. L’incenerimento dei rifiuti non è sostenibile; è necessario, invece, investire in politiche efficaci per la riduzione della produzione dei rifiuti».
Con la deliberazione di oggi il Comune chiede alle società Veritas ed Ecoprogetto, oltre alla Regione del Veneto, di bloccare immediatamente l’iter autorizzatorio, con il suo successivo ritiro; di aprire un tavolo di confronto in merito alle scelte strategiche e agli investimenti da attuare nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani, a partire dagli obiettivi prioritari di riduzione dei rifiuti, aumento della raccolta differenziata, sviluppo di filiere che privilegiano il recupero di materia e minimizzano combustioni e inquinamento, adozione delle soluzioni meno impattanti per lo smaltimento della frazione residua.

2 commenti:

  1. Abbiamo un sindaco che crede di vivere sulla luna.

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  2. Ha detto il sindaco Ferro:
    «L’incenerimento dei rifiuti non è sostenibile; è necessario, invece, investire in politiche efficaci per la riduzione della produzione dei rifiuti».

    Come si fa a portare avanti questa tesi dopo l’emergenza del corona virus (ancora in atto) che ha visto l’uso massiccio della plastica, dalle mascherine alle tute usate nelle terapie intensive; dai quanti in lattice alle tazzine in plastica usate nei bar, ecc.
    Come facciamo a smaltire questi rifiuti se non bruciandoli negli inceneritori??
    Certo, incrementare la differenziata, ma anche ampliare e aggiornare tecnologicamente gli inceneritori esistenti e non nascondere la testa sotto la sabbia come fanno gli struzzi.

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