Il degrado della piattaforma galleggiante lungo il Lusenzo, all'altezza della cittadella scolastica di Borgo San Giovanni, da tempo non sfugge a Marco Dolfin. Il capogruppo consiliare della Lega aveva denunciato già nell'agosto 2019 le condizioni della "cavana", invitando l'amministrazione ad attivarsi subito per chiudere l'accesso alla struttura, prima che qualcuno si potesse fare del male.
Sempre Dolfin aveva chiesto che fosse ripristinata la funzionalità del pavimento, dato che l'area era ed è frequentata da giovanissimi e qualche pescatore: «Lo stato delle cose era assurdo e inammissibile allora - spiega l'esponente dell'opposizione - ma oggi lo è a maggior ragione, a distanza di dieci mesi, nel persistere dello status quo che dimostra la malagestione del patrimonio pubblico».
Dolfin denuncia che nessuno sia mai intervenuto, e il rischio di infortuni è ancora più probabile: «Non è possibile che vi siano interi tratti non calpestabili con le assi divelte o comunque assenti. Presenterò l'ennesima interrogazione urgente al consiglio comunale, sempre per chiudere e ripristinare la cavana.
Possibile - conclude il consigliere della Lega - che una zona funzionale oltre che folcloristica per l'intero bacino sia lasciata all'abbandono del suo destino? Forse per qualche assessora fanno più effetto gli asfalti del momento, per mettersi in luce o per qualche altro motivo, come mantenere ben salda la propria poltrona. Visto che è diventata la sola missione indeerogabile di questa amministrazione a 5 Stelle...».
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