Pagine

venerdì 24 luglio 2020

STOP GOVERNATIVO ALLE ORDINANZE ANTI-5G, IL SINDACO FERRO: «VALUTO L'ANNULLAMENTO IN AUTOTUTELA. MA I DUBBI NON SONO FUGATI»

Il sindaco Alessandro Ferro torna sul divieto che il decreto Semplificazioni ha imposto ai sindaci, di non emanare ordinanze ostative allo sviluppo della tecnologia 5G nelle telecomunicazioni. «Da giorni mi sto confrontando con gli uffici e con i colleghi sindaci - afferma Ferro - ma i margini di manovra sembrano davvero limitati, per non esporre i Comuni a ricorsi da parte delle imprese di telecomunicazioni e a pesanti risarcimenti, con conseguenti ricadute anche in termini di responsabilità erariale.
Anche l'Avvocatura dello Stato suggerisce di annullare in autotutela l'ordinanza, strada che prenderemo in considerazione. Viene però da chiedersi – conclude il primo cittadino – se il governo abbia fugato ogni dubbio relativo a queste infrastrutture, sia a livello di impatto ambientale, che di salute pubblica, e se metterà i cittadini a conoscenza degli studi più recenti. Lo sviluppo delle nuove tecnologie è importante, nessuno lo sta mettendo in dubbio, ma è legittimo avere certezze dagli enti preposti quanto agli aspetti più delicati. Ci auguriamo che possano esserci novità in merito alla conversione in legge del decreto».

4 commenti:

  1. Forza sindaco Ferro, tieni duro con le antenne, così le cause milionarie si moltiplicheranno. Dopo la causa di rimborso per scissione contrattuale del parcheggio dell’isola dell’Unione, si aggiungerà anche quella delle antenne.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. guarda che nel comunicato che hanno inviato praticamente conferma che la ritirerà in auto tutela. Del tuo elenco manca però la causa con la socogas, un milione di euro solo per i 55 giorni di sospensione dei lavori.

      Elimina
    2. Andrea, non hai capito l’ironia del “forza sindaco Ferro”. Comunque, in relazione della richiesta milionaria di Socoga c’è da dire:

      - quella richiesta di Socogas di 1 milione per i 55 giorni di sospensione, finché l’impianto resterà ancora fermo, si sgonfierà da sola.
      E’ presto detto del perché quella richiesta è campata in aria. A Socogas, su sentenza del TAR, è stata impedita l’uso della banchina perché costruita in difformità e tuttora senza collaudo. Non solo, ma c’è un contenzioso in atto fra Socogas, Città metropolitana, Capitaneria di porto e Ministero perché manca il piano di sicurezza sul transito delle navi gasiere per alimentare l’impianto.
      Tutto ciò HA COMPORTATO IL FERMO DELL’IMPIANTO ben oltre la fine dei lavori, prorogati fono al 26 maggio 2019. Quindi, alla data odierna, sono 425 GIORNI che l’impianto non è stato possibile attivarlo.

      CONCLUSIONI: cosa vuoi che incidano quei 55 giorni di sospensione del Comune (da contestare) rispetto ai 425 giorni eccedenti la fine dei lavori, non certo imputabili al comune di Chioggia.

      Elimina
    3. Non credo che sia come dici tu, vedremo.

      Elimina

Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.