Anche Alfredo Calascibetta, presidente del Comitato per il Rilancio del Porto di Chioggia, interviene in merito al doppio cantiere che da settembre "strozzerà" la Romea in entrata e uscita da Chioggia. Soprattutto i lavori al ponte translagunare delle Trezze preoccupano gli operatori portuali: «Quelle opere avrebbero dovuto iniziare alla fine di novembre 2019 - commenta Calascibetta - ma cosa ha fatto fino ad oggi l'assessora ai Lavori Pubblici e la giunta? Solo ipotesi di rinvii e le solite chiacchiere, che non hanno portato a niente, a distanza di nove mesi».
Questa situazione penalizza in maniera grave tutto il Porto, in un periodo che vede i dipendenti delle imprese in cassa integrazione e senza lavoro: «Il maggior traffico terrestre - continua Calascibetta - ovvero il project cargo, è bloccato dalla burocrazia e dal disinteresse della comunità politica locale, con continue e inutili discussioni senza un interlocutore degli operatori».
Tutto ciò, prosegue il Comitato per il Rilancio del Porto, si sarebbe potuto evitare se Comune e ANAS avessero ascoltato i suggerimenti di chi vive la realtà ogni giorno: «Avevamo chiesto ad ANAS di terminare i lavori sopra il ponte translagunare delle Trezze entro la fine della primavera scorsa, e le maestranze avrebbero potuto lavorare in sicurezza approfittando dello scarsissimo traffico».
Ai portuali preme che venga concessa la deroga al transito dei trasporti di stazza superiore alle 44 tonnellate, da e per il Porto di Chioggia: «In Comune stanno "valutando", e ancora non hanno avuto il tempo di farlo? Intanto il Porto affonda, non per il lavoro ma per problemi come questo, ancora irrisolti», conclude Alfredo Calascibetta.
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