Azione a tutto campo dell'europarlamentare della Lega eletta a nordest, Rosanna Conte, in materia di agricoltura e pesca. Nel primo settore, la deputata europea critica il Movimento 5 Stelle: «Non so se i colleghi del M5S al Parlamento europeo conoscano bene quanto sta succedendo agli agricoltori italiani colpiti dalla cimice asiatica. Mi auguro di no, perché altrimenti ci troveremmo di fronte a un palese tentativo di affossare un pezzo importante dell'economia italiana». In una nota, secondo Conte, «il M5S si oppone apertamente alla deroga, richiesta dal settore, all'uso del fitofarmaco chlorpyrifos-methyl, messo di recente al bando dall'UE.
Questo fitofarmaco, infatti, è l'unico strumento a oggi in mano agli agricoltori per far fronte all'invasione della cimice asiatica, che sta provocando danni, soprattutto al comparto ortofrutticolo, pari a 500 milioni di euro. Visto l'approssimarsi della stagione ortofrutticola, una proroga all'uso del chlorpyrifos-methyl sarebbe una misura sacrosanta. Alternative valide non ce ne sono ancora: il rilascio in natura di organismi alloctoni, tra cui la vespa samurai, potrebbe essere un rimedio, ma ancora non ci sono certezze scientifiche sulla loro efficacia. Tanto più che il governo, di cui il M5S fa parte, non ha ancora emesso il decreto che dovrebbe fissare le condizioni per il rilascio della vespa samurai, decreto sollecitato dagli assessori regionali all’agricoltura del Veneto Giuseppe Pan e del Friuli Venezia Giulia Stefano Zannier. I 5 Stelle, invece di affossare l'agricoltura italiana, si attivino con il loro ministro per dare risposte immediate al comparto».
Per quanto riguarda la pesca, Rosanna Conte ammonisce che con le nuove regole europee sia a rischio il 40% della produzione ittica nazionale: «I limiti imposti dall'Unione Europea quanto alle catture e giornate di pesca nel mar Adriatico e nel Mediterraneo occidentale, come il taglio del 10% delle giornate in mare dei pescatori a strascico a partire dal 1° gennaio 2020, rischia di ridurre del 40% la produzione ittica nazionale». In questo modo, sostiene Conte, «apriamo definitivamente la porta all'invasione di pesce extra-UE, catturato in condizioni spesso di sovrasfruttamento e con mezzi altamente inquinanti. Altro che lotta per l'ambiente.
È ora di dire basta a una politica europea che dipinge e tratta i pescatori come il male assoluto, chiudendo più di un occhio su quanto c'è dietro il pesce che importiamo, anche da altre zone dello stesso Mediterraneo. Purtroppo, le regole per il 2020 non si potranno cambiare in corsa, ma occorre lavorare in sede UE e ai tavoli internazionali per fare in modo che gli scambi commerciali nel settore ittico siano improntati al rispetto di standard comuni. E occorre fin da subito che la Commissione introduca sostegni adeguati al reddito dei pescatori italiani».
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