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giovedì 14 marzo 2019

VERTENZA TARI, ACCORDO COMUNE-ISAMAR: ANCORA BOTTA E RISPOSTA TRA BONFÀ (M5S) E BENIAMINO BOSCOLO (FORZA ITALIA)

Il capogruppo consiliare del M5S Paolo Bonfà risponde alle accuse della minoranza e a quelle, giudicate «strumentali» del presidente di ASCOT Giorgio Bellemo relative all'accordo con Isamar per la vertenza TARI. «Il lavoro compiuto dall'assessore Stecco apre la strada alla risoluzione del problema con tutti i soggetti che possono e devono rientrare dal loro insoluto», afferma Bonfà. «Di certo non si tratta di una sanatoria o di uno sconto, visto che viene detratta la parte dell'imposta variabile in proporzione ai formulari dello smaltimento dei rifiuti, e che quindi corrisponde all'effettiva parte di servizio di cui le stesse aziende non hanno usufruito». L'abbattimento del fondo di dubbia esigibilità, che andrebbe a ridursi con le cifre che gli operatori andrebbero a versare, permetterebbe all'amministrazione in primo luogo di non alzare l'imposta alle utenze domestiche come fatto in passato, con la prospettiva di poterla addirittura ridurre: «Siamo convinti - continua Bonfà - che il regolamento vada rivisto e che vadano rivisti i coefficienti, come siamo anche convinti che nello stesso debba essere contemplata la possibilità del ritiro delle licenze commerciali se venisse disatteso ulteriormente il pagamento dell'imposta, come successo altrove». Non si tratterebbe quindi di una «illuminazione nella via di Damasco», come ha dichiarato il presidente di ASCOT, ma di un aut aut dell'amministrazione grillina. «Questa transazione, che prelude alla modifica del regolamento TARI - conclude il capogruppo - permetterà all'amministrazione anche quest’anno (come nei due anni precedenti) di non aumentare la tassa ai cittadini, oltre ad essere la base per risolvere definitivamente i problemi delle altre categorie. Se gli utenti morosi inizieranno a regolarizzare i pagamenti, tutti i cittadini potranno beneficiare della riduzione delle tariffe».
A Bonfà replica Beniamino Boscolo: «Poteva rispondere in consiglio comunale. Troppo facile farlo il giorno dopo nei media, come al solito. Si tratta di una sanatoria invece, e di uno sconto: in primo luogo si va in deroga al regolamento, con una convenzione ad hoc per una singola impresa. Il regolamento che si vuole applicare sarà di fatto retroattivo, come sta scritto nero su bianco in delibera. In secondo luogo, si tratta di uno sconto perché, pur non avvalendosi del servizio di Veritas, Isamar ha avuto riduzioni dovute alla distanza dai contenitori e per l'estensione territoriale, e nella conciliazione non sono stati scartate le agevolazioni della variabile (che non usufruiscono e non pagano). Inoltre la quota fissa, mai messa in discussione dalla politica né dalla giurisprudenza, viene fatta pagare per gli anni dal 2014 al 2017 senza applicare sanzioni o more per il ritardo di pagamento. Allora chi fino ad oggi ha pagato la quota fissa che premio merita? Il Movimento 5 Stelle dimostra per l'ennesima volta che fanno i deboli con i forti e i forti con i deboli: alle elezioni dovevano essere il cambiamento che si voleva vedere, a forza di parlare di etica, onestà e trasparenza non hanno avuto il tempo per praticarle. Finalmente, dopo due anni e mezzo che denunciamo una modifica del regolamento, si inizia a parlarne, e finalmente si cerca anche di risolvere questa annosa problematica dei pagamenti. Attenzione però: lo stesso trattamento ricevuto da Isamar oggi deve essere applicato anche per gli altri, e saremo vigili che le regole siano uguali per tutti e non solo con i forti!».

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