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lunedì 11 marzo 2019

INAUGURATA STAMATTINA AI SALONI LA NUOVA SEDE DELLA POLIZIA LOCALE: PER IL PIENO ORGANICO SERVIREBBERO 30 AGENTI IN PIÙ

Dopo quasi un mese dal trasloco, è stata inaugurata stamane la nuova sede della Polizia Locale di Chioggia all’isola Saloni. La cerimonia è concomitante all’82° anniversario dalla ricostituzione del corpo di Polizia Locale in città, e dopo gli onori militari con alzabandiera e corona di alloro al monumento ai caduti, le onoranze di celebrazione si sono spostate ai Saloni, dove hanno conferito i vertici dell’amministrazione e il dirigente del corpo, Michele Tiozzo.
La nuova sede della Polizia Locale ha circa tre volte la metratura in termini di spazi per uffici rispetto alla storica Loggia dei Bandi, almeno dieci volte in più come spazi logistici (per esempio è triplicato il numero dei servizi igienici, docce, spogliatoi e magazzini). Il dirigente Tiozzo ringrazia la giunta per «averci dato questa alternativa reale, che negli anni non si è mai presentata» e chiede collaborazione affinché vengano finiti gli ultimi dettagli, come la schermatura delle finestre, «interventi che comunque non compromettono l’operatività».
Il comandante ha poi ricordato il collega Mauro Boscarato recentemente scomparso, e presentato alcuni risultati dell'attività operativa della Polizia Locale nel territorio, in vari settori: «Solo al centralino riceviamo 30mila telefonate all'anno da parte dei cittadini, a cui cerchiamo di dare risposta puntuale. Sono dati che ci danno soddisfazione, ma non nascondiamo che la situazione ci vede in sofferenza in termini numerici: la videosorveglianza può fare tanto, ma per una città turistica dovremmo in media essere 75 persone, ovvero 30 persone in più».
L'anno scorso ad esempio sono state staccate oltre 17 mila contravvenzioni per il codice della strada, anche derivanti dalle sanzioni degli ausiliari del traffico e dai dispositivi per la riduzione della velocità: «C’è bisogno di legalità diffusa – ha concluso il sindaco Alessandro Ferro – e sono gli stessi cittadini a chiederlo, per vivere in una città rispettosa e civile».

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