«Le modifiche alla dotazione dell’ospedale di Chioggia sono state stabilite per adeguarle al decreto ministeriale 70 del 2015, e non per una volontà della giunta regionale di togliere all’area un suo diritto». A dichiararlo è il consigliere regionale della Lega Alberto Semenzato, che così risponde alle critiche formulate alle schede ospedaliere licenziate dalla giunta regionale del Veneto nei giorni scorsi. «Il dm 70/2015 prevede che un ospedale “spoke” abbia un bacino di popolazione di 200mila abitanti – continua Semenzato - cosa che non si verifica per Chioggia.
Nella classificazione del piano sociosanitario 2019-2023 però, l’ospedale di Chioggia pur essendo formalmente tra i presidi di base viene comunque annoverato tra gli spoke in quanto presidio territoriale fondamentale per l’attività di emergenza e assistenza per ”evidenti difficoltà infrastrutturali a raggiungere l’hub di riferimento da parte della popolazione” o per l’eccessivo carico durante la stagione turistica. La perdita dei primari di Nefrologia e laboratorio Analisi è dovuta proprio all’adeguamento a questo decreto già citato. Nel caso del laboratorio Analisi, in modo particolare, è stata prevista una forma di centralizzazione sovraziendale. Le nuove schede però confermano altre specificità, come l’Unità sanitaria dipartimentale di malattie del ricambio, con attività di Pneumologia e Neurologia».
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