Non sono ovviamente mancate le reazioni alla sentenza del Consiglio di Stato, che ieri ha rigettato il ricorso del Comune di Chioggia avverso la decisione del TAR del Veneto che consentiva a Costa Bioenergie la prosecuzione dei lavori al deposito di gpl in Val da Rio. Il comitato No Gpl si dice «amareggiato» dalla sentenza che ricalca le motivazioni del TAR: «Le nostre giuste ragioni dovevano essere fatte valere nei tempi di legge, cioè prima. Ma la decorrenza dei tempi non può essere scaricata sulla popolazione! Nessuna informazione era stata data allora. Adesso è ora che la contrarietà dichiarata pubblicamente dal Comune, dalla Regione e dai Ministeri venga tradotta in fatti concreti: il 29 gennaio a Roma il tavolo convocato dai tre Ministeri ha ribadito in modo inequivocabile che il decreto di autorizzazione del 2015 non è onnicomprensivo, mancano il via libera alle navi gasiere e la disponibilità della banchina. E rimangono aperte altre questioni, come la mancata valutazione d’impatto ambientale e la non conformità al piano regolatore». La sentenza del Consiglio di Stato non ferma il comitato, che ha indetto un’assemblea pubblica domenica mattina alle ore 10 davanti al municipio di Chioggia per decidere le prossime eventuali mosse.
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