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martedì 2 febbraio 2021

LA CASA DI RIPOSO COSTRETTA A RICORRERE A UN FIDO BANCARIO PER PAGARE LE SPETTANZE AI DIPENDENTI

Il Centro Servizi per gli Anziani di Sottomarina ha dovuto ricorrere a un fido bancario per pagare gli stipendi dei dipendenti. La pesante situazione economica dell'IPAB è stata tratteggiata oggi, durante la seduta della III commissione consiliare convocata per discutere la gravissima crisi economica dell'ente, dal direttore Antonio Rizzato: «La residenza non dispone di liquidità per i prossimi mesi - ha dichiarato - per via delle regole rigide che riguardano i nuovi ingressi (con solo due impegnative al mese), imposte dall'ULSS».
La casa di riposo ha confermato la chiusura, dal prossimo marzo, di un piano della struttura Arcobaleno: a rischio i posti di lavoro delle operatrici in carico alla cooperativa Promozione e Lavoro. La qual cosa preoccupa molto i sindacati, presenti oggi alla riunione: «I lavoratori della coop sono i più esposti a causa dei tagli effettuati dall'ente - spiega Chiara Cavatorti - perciò chiediamo alle forze politiche di attivarsi nei confronti della Regione, che ha la titolarità delle IPAB, perché servono risorse per mantenere l'occupazione».
Il futuro non si annuncia roseo: per il bilancio 2021, il consiglio di amministrazione approverà 145 posti letto in luogo dei 175 attuali, perdendone così 30 e paventando di dover lasciare a casa alcuni dipendenti. La capogruppo del PD Barbara Penzo, che ha chiesto e ottenuto la convocazione della seduta, chiede alla Regione di erogare i fondi dovuti (non sono ancora arrivati i 67mila euro promessi) nonché di riformare le case di riposo, e al sindaco di essere protagonista, convocando urgentemente -già domani- un tavolo con ULSS, Centro Servizi e la Regione stessa.
Dal canto suo Gianluca Naccari, esponente di Fratelli d'Italia e in consiglio comunale nel gruppo misto, ha suggerito all'IPAB di vendere alcuni immobili di proprietà -ad esempio terreni a Isolaverde, palazzi in centro storico- al fine di recuperare introiti da reinvestire nelle necessità suddette ed evitare il commissariamento. Il presidente del consiglio di amministrazione, Andrea Giovanni Zennaro, ha tuttavia risposto che questi beni sono vincolati e quindi non possono essere alienati.

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