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martedì 16 febbraio 2021

FAIDA NEL M5S, PADOAN: «IL DISSIDIO DIPENDE DALLA VOLONTÀ DI ALCUNI DI ALLEARSI COL PD, NON DALLA CANDIDATURA DELL'ASSESSORA ALESSANDRA PENZO»

Movimento 5 Stelle senza pace. Il consigliere Daniele Padoan, enumerato tra gli "ortodossi", risponde alle accuse mosse stamane dalla collega di gruppo Genny Mantoan, secondo la quale i dissidi interni sono iniziati con la presunta investitura (o autoinvestitura?) dell'assessora all'Urbanistica Alessandra Penzo verso il ruolo di candidata sindaca: questa circostanza ha portato otto consiglieri comunali stellati a rivolgersi al sindaco, manifestando il proprio malumore e aggiungendo rilievi negativi riguardo l'assessora in questione, già oggetto di una mozione di sfiducia da parte delle opposizioni.
«Mi chiedo - esordisce Padoan - quale faccia tosta ci voglia per cercare di spiegare l'esclusione di alcuni consiglieri dal gruppo di maggioranza con la mancata candidatura della Penzo«. E, rivolgendosi alla collega Mantoan: «Non ti vergogni a raccontare pubblicamente queste falsità? Noi certamente non abbiamo mai parlato della Penzo come candidata, se sei al corrente di qualcuno che lo abbia fatto dillo pure.
La realtà - prosegue l'ex presidente della IV commissione - resta che ci avete esclusi perché in una riunione abbiamo detto che eravamo contrari all'alleanza col PD, mentre a quella successiva abbiamo detto “intraprendiamo un percorso, fondato sul programma, per eventuali accordi elettorali”.
Ma tu, proprio tu (Genny Mantoan, ndr) hai risposto "eh no, ormai voi avete detto che siete contrari e non potete partecipare ad eventuali trattative", aggiungendo che si tratta di "cinismo politico" per arrivare allo scopo. È tutto verificabile da verbali e segnalazioni firmate ed inviate al collegio dei probiviri. Bene - conclude Daniele Padoan - se il vostro scopo è l'alleanza col PD, senza condizioni se non la spartizione delle poltrone, fate pure. Noi saremo sempre vigili ed attenti a ciò che farete». In attesa del prossimo capitolo...

2 commenti:

  1. L'amministrazione durerà fino alle elezioni.
    Non c'è alcun dubbio.
    Nessuno dei 5Stelle, nè i filoferro nè gli ultraortodossi, hanno interesse a far finire la legislatura prima della scadenza naturale.
    I primi vogliono presentarsi alle urne da "gestori" della cosa pubblica, potendo usufruire dell'indubbio vantaggio del palcoscenico dei nastri tagliati (magari solo su quattro asfaltature, ma questo è un altro discorso); i secondi,
    convinti di detenere i diritti sul "marchio" pentastellato, non possono passare alle cronache come quelli che hanno rotto il giocattolo.
    C'è inoltre la posizione del PD locale che, con un gradimento ai minimi storici, arriverà al punto di proteggere Ferro pur di non mettere in discussione una possibile e probabile alleanza elettorale in una lista (...di impresentabili) che proverà a contrastare la quasi certa vittoria del centrodestra.
    Ovviamente la mossa farà perdere al PD i pochi consensi rimasti. L'alleanza con i grillini, giusta per salvare un parlamento disastrato, non sarà mai digerita a Chioggia, nè dagli elettori storici del partito che fu di Berlinguer, nè da chi ancora crede negli ideali del movimento.
    Alla fine il centrodestra vincerà al primo turno, con qualunque candidato possibile.
    A questo punto speriamo solo che da Roma arrivi presto la conferma che si voterà a maggio.

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  2. SCUSATE, BASTA CHIAMARSI GENNY PER AVERE UN INCARICO CON I CINQUE STELLE?

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