giovedì 18 febbraio 2021
IL SINDACO FERRO NON SI DIMETTE: «SONO STATO ACCUSATO DI TUTTO E DEL CONTRARIO, CON CATTIVERIA. AFFIANCATO DA POCHI NELLE SCELTE DIFFICILI»
Il sindaco di Chioggia non si dimetterà. Lo ha annunciato lo stesso Alessandro Ferro attraverso una nota, diramata nel pomeriggio: «Se rottura sarà, se ne assumeranno le responsabilità, come me le sono assunte io, in questi anni di amministrazione». Il riferimento è ai consiglieri di opposizione pronti a votare la mozione di sfiducia promossa da Marco Dolfin, e agli "ortodossi" del Movimento 5 Stelle che domani mattina comunicheranno, probabilmente, il proprio disimpegno. Per lunedì alle 14.30 è convocata una seduta del consiglio comunale che si annuncia infuocata.
«Delle polemiche, credo, siamo tutti stanchi - esordisce Ferro - a partire dai cittadini, che chiedono innanzitutto concretezza e oculatezza nelle scelte e nell'agire politico. Sono al corrente della mozione di sfiducia nei miei confronti, così anche sono stato informato dei tentativi di accordo in atto (da parte dei cosiddetti consiglieri “ortodossi” della maggioranza, in sintonia con il consigliere Dolfin) di raccolta delle firme necessarie per le dimissioni, in un numero tale da far decadere l'organo collegiale.
Spiace constatare che i cittadini dovranno assistere all'ennesimo teatrino per la visibilità, privo di contenuti solidi e senza una spiegazione chiara ed onesta ai cittadini. I quali sono investiti dalla crisi sanitaria, economica e sociale, e non vorrebbero assistere a tutto questo. Ho investito tutto me stesso per onorare questo incarico, per portarlo avanti fino alla fine, malgrado tutto. Sono stato accusato di tutto e del contrario di tutto, con cattiveria e, a volte, senza cognizione dei meccanismi complessi della macchina amministrativa. Affiancato da pochi nelle scelte difficili, soprattutto con lo scoppio della pandemia».
Il sindaco ribadisco di «respingere le motivazioni addotte dall'assessora Alessandra Penzo per le sue dimissioni. Non voglio entrare nel merito di ogni singola gestione dei progetti, che l'assessora conosce benissimo. Due anni fa ha accettato da me, come valida professionista, un impegno complesso, denso di sfide e difficoltà, per una città che merita di migliorare e ha ancora bisogno di farlo. Le ho dato da subito piena fiducia nella gestione dei propri referati, chiedendo al contempo condivisione, misura e rispetto per i rispettivi ruoli».
Conclude la nota scritta dal sindaco Ferro: «Se l'avventura amministrativa si concluderà con la sua naturale scadenza, con le prossime elezioni a maggio o settembre, sono disponibile a dialogare con tutto il consiglio attorno a ogni tema e punto di vista, senza preconcetti di alcun genere. Sono consapevole dell'esistenza di diversi punti di vista ragionevoli su ogni singola questione, e conscio che una sintesi seria e costruttiva sia possibile, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. Se così non sarà, spazio al commissariamento dell'ente».
«Delle polemiche, credo, siamo tutti stanchi - esordisce Ferro - a partire dai cittadini, che chiedono innanzitutto concretezza e oculatezza nelle scelte e nell'agire politico. Sono al corrente della mozione di sfiducia nei miei confronti, così anche sono stato informato dei tentativi di accordo in atto (da parte dei cosiddetti consiglieri “ortodossi” della maggioranza, in sintonia con il consigliere Dolfin) di raccolta delle firme necessarie per le dimissioni, in un numero tale da far decadere l'organo collegiale.
Spiace constatare che i cittadini dovranno assistere all'ennesimo teatrino per la visibilità, privo di contenuti solidi e senza una spiegazione chiara ed onesta ai cittadini. I quali sono investiti dalla crisi sanitaria, economica e sociale, e non vorrebbero assistere a tutto questo. Ho investito tutto me stesso per onorare questo incarico, per portarlo avanti fino alla fine, malgrado tutto. Sono stato accusato di tutto e del contrario di tutto, con cattiveria e, a volte, senza cognizione dei meccanismi complessi della macchina amministrativa. Affiancato da pochi nelle scelte difficili, soprattutto con lo scoppio della pandemia».
Il sindaco ribadisco di «respingere le motivazioni addotte dall'assessora Alessandra Penzo per le sue dimissioni. Non voglio entrare nel merito di ogni singola gestione dei progetti, che l'assessora conosce benissimo. Due anni fa ha accettato da me, come valida professionista, un impegno complesso, denso di sfide e difficoltà, per una città che merita di migliorare e ha ancora bisogno di farlo. Le ho dato da subito piena fiducia nella gestione dei propri referati, chiedendo al contempo condivisione, misura e rispetto per i rispettivi ruoli».
Conclude la nota scritta dal sindaco Ferro: «Se l'avventura amministrativa si concluderà con la sua naturale scadenza, con le prossime elezioni a maggio o settembre, sono disponibile a dialogare con tutto il consiglio attorno a ogni tema e punto di vista, senza preconcetti di alcun genere. Sono consapevole dell'esistenza di diversi punti di vista ragionevoli su ogni singola questione, e conscio che una sintesi seria e costruttiva sia possibile, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo. Se così non sarà, spazio al commissariamento dell'ente».
2 commenti:
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COME CAMBIANO LE OPINIONI
RispondiEliminadice Ferro: Sono stato accusato di tutto e del contrario di tutto, con cattiveria e, a volte, senza cognizione dei meccanismi complessi della macchina amministrativa.
Non ho sentito tali sentimenti nei confronti dell’allora sindaco Casson. Anzi, si metteva all’indice tutto l’operato per scarsa efficienza della macchina amministrativa. Consideriamo anche che durante l’Amministrazione Casson, sia con l’alleanza col PD, e dopo con chi ci stava, non c’era un euro nelle casse comunali, al contrario dell’attuale a guida Ferro ben rimpinguate col rifinanziamento della legge speciale e dei fondi del patto di stabilità.
quello che ancora non conosce la macchina comunale è proprio il sindaco Ferro
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