venerdì 19 febbraio 2021
CRISI M5S, DIMESSI CINQUE CONSIGLIERI “ORTODOSSI”: «IMPOSSIBILE ANDARE AVANTI CON QUESTO SINDACO». MA NON CESSERÀ IL LORO IMPEGNO POLITICO IN FUTURO
Alle pareti dell'ex casa del portuale, all'isola Saloni, sono ancora appesi i volantini (ormai sbiaditi) della campagna elettorale 2016, vittoriosa per il Movimento 5 Stelle, con il volto del futuro sindaco Alessandro Ferro assieme a quello raggiante di Luigi di Maio. Mai momento è stato più lontano, nei cinque anni di amministrazione a Chioggia, della giornata odierna, quando nella stessa sede si sono ritrovati quattro consiglieri "ortodossi" e l'ormai ex assessora Alessandra Penzo: i primi hanno annunciato le proprie dimissioni dalla carica, protocollate nella seconda parte della mattinata in municipio, dove sono stati raggiunti anche dal vicepresidente uscente del consiglio comunale, Davide Penzo.
A causare la decisione del presidente dell'assemblea cittadina Endri Bullo, del capogruppo Paolo Bonfà, dell'ex presidente della IV commissione Daniele Padoan e del consigliere Massimo Monaro sono stati i «forti impedimenti pratici e le motivazioni politiche» che impediscono la continuazione del mandato: «Per noi - ha detto Bullo - rimanere senza poter realizzare le attività che abbiamo in mente per la città significherebbe prendere in giro i cittadini e chi ci ha dato fiducia».
Prima della conferenza, un giallo ha riguardato la sua ubicazione: i cinque avevano chiesto l'utilizzo della sala polifunzionale adiacente a quella del consiglio, ma la segreteria del sindaco l'ha dapprima negata asserendo restrizioni al numero di persone che potevano accedervi, e poi concessa previa liberatoria e comunicazione delle motivazioni del suo utilizzo, ma ormai era troppo tardi per modificare ancora una volta le convocazioni.
Durante l'incontro, i consiglieri dimissionari si sono "svuotati le tasche" di cinque anni di screzi ricomposti all'ultimo, bocconi a loro dire inghiottiti a fatica, incomprensioni quotidiane specie con il sindaco Alessandro Ferro e il vicesindaco Marco Veronese.
In ultimo il mistero della presenza di un amministratore e di un imprenditore di Sottomarina all'interno dell'ufficio della stessa ex assessora Alessandra Penzo, che - riporta il Gazzettino in edicola oggi, con articolo a firma di Diego Degan - sarebbero stati scoperti in flagrante mentre confabulavano nel pomeriggio di martedì 9, salvo uscire di corsa recuperando i propri telefoni messi al sicuro dentro un armadio.
Ma è stata la scelta di una ventura alleanza con il PD, votata a maggioranza lo scorso 2 dicembre (con due voti di scarto, secondo quanto gli stessi "ortodossi" hanno riferito), a provocare la goccia che aveva fatto traboccare il vaso del muro contro muro. Quanto al futuro degli organizzatori della conferenza di stamane, Alessandra Penzo ricorda di avere «ancora tante cose da fare, che non meritano di essere lasciate incompiute.
Non sappiamo in quale modo, ma saremo presenti nel territorio come liberi cittadini e come gruppo». Endri Bullo conferma: «Abbiamo tante idee in testa, non cesserà il nostro impegno, magari sotto forma di un'associazione» che esplicitamente guarda alle posizioni no-Draghi di Alessandro di Battista. Silenzio invece riguardo le prospettive elettorali degli "ortodossi" nelle prossime consultazioni comunali di quest'anno.
A causare la decisione del presidente dell'assemblea cittadina Endri Bullo, del capogruppo Paolo Bonfà, dell'ex presidente della IV commissione Daniele Padoan e del consigliere Massimo Monaro sono stati i «forti impedimenti pratici e le motivazioni politiche» che impediscono la continuazione del mandato: «Per noi - ha detto Bullo - rimanere senza poter realizzare le attività che abbiamo in mente per la città significherebbe prendere in giro i cittadini e chi ci ha dato fiducia».
Prima della conferenza, un giallo ha riguardato la sua ubicazione: i cinque avevano chiesto l'utilizzo della sala polifunzionale adiacente a quella del consiglio, ma la segreteria del sindaco l'ha dapprima negata asserendo restrizioni al numero di persone che potevano accedervi, e poi concessa previa liberatoria e comunicazione delle motivazioni del suo utilizzo, ma ormai era troppo tardi per modificare ancora una volta le convocazioni.
Durante l'incontro, i consiglieri dimissionari si sono "svuotati le tasche" di cinque anni di screzi ricomposti all'ultimo, bocconi a loro dire inghiottiti a fatica, incomprensioni quotidiane specie con il sindaco Alessandro Ferro e il vicesindaco Marco Veronese.
In ultimo il mistero della presenza di un amministratore e di un imprenditore di Sottomarina all'interno dell'ufficio della stessa ex assessora Alessandra Penzo, che - riporta il Gazzettino in edicola oggi, con articolo a firma di Diego Degan - sarebbero stati scoperti in flagrante mentre confabulavano nel pomeriggio di martedì 9, salvo uscire di corsa recuperando i propri telefoni messi al sicuro dentro un armadio.
Ma è stata la scelta di una ventura alleanza con il PD, votata a maggioranza lo scorso 2 dicembre (con due voti di scarto, secondo quanto gli stessi "ortodossi" hanno riferito), a provocare la goccia che aveva fatto traboccare il vaso del muro contro muro. Quanto al futuro degli organizzatori della conferenza di stamane, Alessandra Penzo ricorda di avere «ancora tante cose da fare, che non meritano di essere lasciate incompiute.
Non sappiamo in quale modo, ma saremo presenti nel territorio come liberi cittadini e come gruppo». Endri Bullo conferma: «Abbiamo tante idee in testa, non cesserà il nostro impegno, magari sotto forma di un'associazione» che esplicitamente guarda alle posizioni no-Draghi di Alessandro di Battista. Silenzio invece riguardo le prospettive elettorali degli "ortodossi" nelle prossime consultazioni comunali di quest'anno.
3 commenti:
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I signori consiglieri Bullo-Padoan-Bonfà-Monaro che oggi hanno rassegnato le dimissioni, parlano a nome dei cittadini, ma di quali cittadini?
RispondiEliminaAlle elezioni comunali del 05-06-2016, il sig. Bullo Endri ha preso 78 preferenze; il Padoan 192; il Bonfà 210; massimo Monaro 43.
E questo si credono di rappresentare una città di 50.000 abitanti? Ma vadano ma nascondersi!!
Con le dimissioni dei 5 consiglieri della maggioranza, non essendo possibile la loro sostituzione in quanto solo 2 sono ancora disponibili nella lista dei non eletti, si andrebbe automaticamente allo scioglimento del consiglio comunale.
RispondiEliminaInfatti l’impossibilità di surroga si verifica in caso di dimissioni dei consiglieri presentate nel corso del tempo, quando non sia più possibile ricorrere alla sostituzione dei seggi vacanti con i primi non eletti (art. 141, comma 1, lett. b), n. 4; art. 45) del testo unico degli enti locali (Tuel)
art. 141, comma 1, lett. B - Scioglimento e sospensione dei consigli comunali e provinciali.
- n. 4) riduzione dell'organo assembleare per impossibilità di surroga alla metà dei componenti del consiglio;
art. 45 - Surrogazione e supplenza dei consiglieri provinciali, comunali e circoscrizionali
E’ da tenere presente che i 5 consiglieri comunali che hanno rassegnato le dimissioni, alle elezioni del 05-06-2016, complessivamente sono stati eletti con n. 745 preferenze.
RispondiEliminaAlle elezioni comunali del 05-06-2016, il sig. Bullo Endri ha preso 78 preferenze; il Padoan 192; il Bonfà 210; massimo Monaro 43; Davide Penzo 222.