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mercoledì 9 gennaio 2019

TERMINAL AL LARGO DI ISOLAVERDE, I PROPRIETARI DELLE SECONDE CASE SI SCHIERANO CONTRO. OGGI IL PROGETTO IN COMMISSIONE

Si preannuncia molto calda la seduta congiunta della II, IV e VI commissione consiliare, oggi dalle ore 16 in municipio, dedicata alla presentazione del progetto per il terminal intermodale d’altura a meno di 3 miglia al largo di Isolaverde, lanciato dalla società mestrina VGate e al momento in fase di scoping, preliminare rispetto alla valutazione d’impatto ambientale che dovrà fare il Ministero. Oltre al normale interesse delle categorie economiche, dei comitati e delle associazioni nel territorio, e naturalmente dei consiglieri comunali, a tenere d’occhio gli esiti della discussione sarà anche l’associazione trentina ADISA, che tutela un gruppo di proprietari di seconde case proprio a Isolaverde.
Attraverso una lettera della sua presidente regionale -l’avvocato Gloria Canestrini- al sindaco di Chioggia Alessandro Ferro, questi portatori di interessi, assieme a commercianti e residenti della località turistica hanno espresso tutta la loro preoccupazione in merito ai possibili sviluppi del progetto. «Non si capisce in alcun modo - si legge – come zone a vocazione turistica e di grande valore storico-paesaggistico possono essere piegate a pura piattaforma per infrastrutture di questa portata, con viadotti e un traffico di 2 milioni di Teu l’anno. Le due cose assieme non possono stare».
L’avvocato Canestrini «non ha dubbi che il sindaco non intenderà in alcun modo contribuire al depauperamento delle foci, delle coltivazioni di radicchio, dell’economia turistica. Venezia non deve competere coi porti del Nord Europa, la sua vocazione è certamente un’altra, legata alla bellezza estetica che coinvolge anche Chioggia e ciò che la circonda». L’associazione ADISA ha già chiesto di essere tenuta al corrente delle analisi di impatto ambientale, pronta a sottoporle a periti di parte. Dal canto suo, il progetto di VGate prevede di impiegare in pianta stabile 800 persone nel terminal, e altre 4mila in tutto l’indotto.

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