Forza Italia torna a ribadire la propria contrarietà al progetto di terminal intermodale d'altura al largo di Isolaverde, e critica l'amministrazione comunale 5 Stelle. «Ha mostrato tutta la propria debolezza e timidezza nel prendere posizione», si legge in una nota. «Non possiamo cadere nel tranello delle opere compensative, bisogna volare più alto, guardando il mare e la terra: pesca, agricoltura e turismo sarebbero a rischio». Gli aspetti che Forza Italia prende in considerazione sono quello ambientale e quello economico: «L'ambiente non è solo uno spot elettorale grillino e non è pensabile che ci sia la tentazione di permettere una discrasia, un'alterazione degli equilibri ambientali in un territorio a forte connotazione ecologica come Isolaverde, protetto per decenni dagli strumenti urbanistici "soft" a tutela del paesaggio più che allo sviluppo edilizio o commerciale, e con delle caratteristiche riconosciute come la macchia mediterranea, le dune, l'area SIC (Sito di Interesse Comunitario), il Bosco Nordio, gli orti, lo iodio)». Secondo il gruppo di opposizione, «l'amministrazione non è intelligente se non tiene conto che nelle spiagge esistono decine di imprese balneari, un villaggio turistico di massima categoria. Subito più all'interno si trovano residence turistici e in tutta la città un indotto altrettanto interessante in termini di occupazione stagionale e di importanti economie.
Non bastava la direttiva Bolkestein per rallentare gli investimenti, o la consapevolezza delle difficoltà di ottenere la bandiera blu per le spiagge, ora si aggiunge lo spettro grillino di aprire una possibilità al VGate. Se il comparto turistico gradualmente chiudesse, anche l'amministrazione avrebbe brutte gatte da pelare in termini di gettito: mancanza di tassa di soggiorno, di pagamento delle bollette della TaRi, il mancato introito dall'addizionale Irpef, tutto a scapito dei cittadini che vedrebbero aumentate le tasse a loro carico». L'alternativa, per Forza Italia, è «essere protagonisti del proprio territorio e sapere quale è l'obiettivo e la vocazione della città: se l'amministrazione tiene cosi tanto all'industria, inizi a portare imprenditori in porto e a scavare i fondali, a far dare prosecuzione al Piano Regolatore Portuale, non si lasci sfuggire le navi da crociera. Inizi a fare qualcosa sul PAT e altri strumenti urbanistici per dare una connotazione turistica vera alla città: agevoli l'aumento di presenze e allunghi a tutto l'anno il turismo. Riprenda in mano il Piano dei Centri Storici bocciato dalla Salvaguardia. Finora quanto è stato fatto porta in direzione inversa. Insomma, lavoro ce n'è... basta iniziare. Se per l'amministrazione stellata il VGate può essere la panacea per ottenere investimenti destinati alla ferrovia o alla Romea - conclude Beniamino Boscolo - io sono dell'opinione che l'ambiente non sia in vendita! E la comunità, in questi anni di lotte e richieste, come minimo dovrebbe pretendere migliori amministratori».
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