Il capogruppo di Forza Italia, Beniamino Boscolo, ha presentato un'interrogazione dedicata al patrimonio galleggiante esterno al Museo civico della Laguna sud, in canal Vena a Chioggia. Si tratta di due imbarcazioni tipiche della tradizione chioggiotta, attraccate nello specchio d'acqua antistante la struttura: una “barca da pizzo”, che era affondata il 3 luglio 2018, e il bragozzo centenario. «Lo stato di abbandono e di degrado che colpisce quest'ultimo è visibile agli occhi di tutti», sostiene Boscolo. Le due imbarcazioni, posizionate in modo strategico nei pressi della porta della città, avrebbero dovuto essere uno dei biglietti da visita con cui Chioggia avrebbe potuto presentare ai turisti la propria anima marinaresca, fatta di “squèri” e dell'arte di realizzare barche uniche e tipiche, nate a Chioggia e diffusesi poi nell'alto Adriatico. Ora la superstite delle due offre uno spettacolo ben poco dignitoso, e l'altra addirittura latita.
«Il tempo e l'incuria - continua il consigliere - stanno provocando un deterioramento importante, per rimediare al quale servono interventi urgenti, necessari al fine di tutelare un patrimonio storico e affettivo della città, oltre al suo valore economico. Sarebbero necessari interventi di manutenzione straordinaria per riportare al loro stato originario i boccaporti, alcuni dei quali sono divelti, altri colmi di acqua stagnante; dovrebbero essere indispensabili nuove stesure di pece e pittura sull'opera morta, e si presume improcrastinabile anche un intervento “in squèro” per far tornare l'opera viva in condizioni accettabili. La scarsa attenzione prestata al bragozzo negli ultimi anni è tangibile anche nella velatura, dispiegata raramente, intrisa di umidità e di acqua stagnante mai asciugata.
Il restauro della tipica imbarcazione, effettuato solo tre anni e mezzo fa a cura e a spese della Fondazione della Pesca, era stato seguito da indicazioni, da parte del direttivo, espresse per suggerire una corretta e periodica opera di manutenzione e di cura. Suggerimenti che sono rimasti inascoltati, secondo Beniamino Boscolo, il quale chiede alla stessa amministrazione a chi fosse stato affidato l'incarico, disatteso, di accudire l'imbarcazione. L'esponente della minoranza domanda anche quale fine abbia fatto la barca da pizzo: era stato proprio il mancato intervento preventivo a farla affondare, dopo che il pericolo di inabissamento era stato segnalato. Lo scafo era stato consegnato ai cantieri Cimolin, all'isola del Buon Castello.
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