Nel decreto Agosto del 2020, l'allora governo Conte II aveva portato la soglia minima del canone demaniale marittimo da versare, dalla cifra di 363 euro a 2500 euro annui, anche nei confronti dei titolari di micro-concessioni come i cartelli pubblicitari, le edicole, i campi sportivi, i rimessaggi per i surf, oltre che gli stabilimenti balneari. Lo scorso 23 febbraio il consiglio regionale del Veneto aveva approvato una mozione presentata dal consigliere chioggiotto Marco Dolfin, indirizzata a impegnare la giunta Zaia a farsi portavoce con il governo centrale per rivedere l'aumento, che raggiunge addirittura il 700% rispetto alla somma precedente.
In parallelo, comunica lo stesso Dolfin, è in azione la "filiera" fra i territori, Roma e Bruxelles: «Stiamo cercando - spiega l'esponente leghista - attraverso un emendamento al decreto Sostegni che ora è incardinato in discussione al Senato, di adeguare al ribasso l'aumento, portandolo fino a 500 euro e non i 2500 previsti. Si tratta di una disposizione vessatoria voluta dal precedente governo, contro la quale stiamo cercando di riportare la questione nei parametri della normalità, anche grazie all'interessamento dei parlamentari leghisti eletti nel territorio con i ministri Garavaglia e Giorgetti».
Nessun commento:
Posta un commento
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.