sabato 24 aprile 2021
SCIOPERO DEI LAVORATORI DI ACTV, MONTANARIELLO: «IL MURO CONTRO MURO NON SERVE A NESSUNO, NO A LEZIONI DI COMPORTAMENTO»
Dopo lo sciopero di ieri, venerdì 23 aprile, che a Venezia in piazzale Roma ha visto riunirsi per l'ennesima volta i lavoratori della holding AVM, contro la decisione unilaterale presa dall'azienda di sospendere gli accordi integrativi di secondo livello, interviene il consigliere regionale Jonatan Montanariello, vicepresidente alla commissione Trasporti e dipendente di ACTV.
«L'atteggiamento del muro contro muro, tenuto dall'azienda - sostiene il consigliere = si dimostra dannoso. Per risolvere i problemi non si deve partire dall'insultare i lavoratori. Questo comportamento non può che inasprire gli animi e aumentare la tensione». E di ciò si è avuta dimostrazione durante lo sciopero, al quale ha aderito la quasi totalità dei dipendenti, nel momento in cui è stato deciso di bloccare il ponte della Libertà.
«Dare vita a un braccio di ferro, estenuante per i lavoratori - continua Montanariello - si dimostra una prova di forza inutile. Servono mediazione e dialogo, e questo lo deve attuare la politica locale. In questo momento le lezioni di comportamento e di morale sono totalmente fuori luogo, come è inutile e deleterio, per le trattative, pubblicare dichiarazioni dei redditi palesemente gonfiate, o additare i lavoratori che cercano strenuamente di difendere lo stipendio con cui mantengono le proprie famiglie».
Conclude il vicepresidente della commissione regionale Trasporti: «Il crollo del turismo, duvuto alla pandemia, ha provocato problemi che non devono cadere in capo ai lavoratori, con la disdetta dell'integrativo, o alla cittadinanza, con i tagli delle corse. Sono offerte che non possono essere accettate. Serve invece un percorso che azienda e amministrazione comunale dovrebbero intraprendere, in modo da arrivare a un tavolo di concertazione con i sindacati, cercando di ascoltare le richieste dei lavoratori«».
«L'atteggiamento del muro contro muro, tenuto dall'azienda - sostiene il consigliere = si dimostra dannoso. Per risolvere i problemi non si deve partire dall'insultare i lavoratori. Questo comportamento non può che inasprire gli animi e aumentare la tensione». E di ciò si è avuta dimostrazione durante lo sciopero, al quale ha aderito la quasi totalità dei dipendenti, nel momento in cui è stato deciso di bloccare il ponte della Libertà.
«Dare vita a un braccio di ferro, estenuante per i lavoratori - continua Montanariello - si dimostra una prova di forza inutile. Servono mediazione e dialogo, e questo lo deve attuare la politica locale. In questo momento le lezioni di comportamento e di morale sono totalmente fuori luogo, come è inutile e deleterio, per le trattative, pubblicare dichiarazioni dei redditi palesemente gonfiate, o additare i lavoratori che cercano strenuamente di difendere lo stipendio con cui mantengono le proprie famiglie».
Conclude il vicepresidente della commissione regionale Trasporti: «Il crollo del turismo, duvuto alla pandemia, ha provocato problemi che non devono cadere in capo ai lavoratori, con la disdetta dell'integrativo, o alla cittadinanza, con i tagli delle corse. Sono offerte che non possono essere accettate. Serve invece un percorso che azienda e amministrazione comunale dovrebbero intraprendere, in modo da arrivare a un tavolo di concertazione con i sindacati, cercando di ascoltare le richieste dei lavoratori«».
1 commento:
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NO, egregio consigliere regionale Montanariello, per manifestare NON si blocca il Ponte della Libertà!
RispondiEliminaCosa allora dovrebbero fare tutte quelle categorie che con la pandemia, da mesi, hanno chiuso le proprie attività, ricevendo in cambio dallo Stato poco o nulla.
«un tavolo di concertazione con i sindacati, cercando di ascoltare le richieste dei lavoratori» è plausibile a patto che Stato e Regione non sborsi ulteriori soldi per mantenere intatti i “privilegi” dei contratti integrativi.