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venerdì 19 aprile 2019

IL FUTURO DELLA PESCHERIA DI CHIOGGIA: PRESTO LA NUOVA COPERTURA VERSO IL CANAL VENA, MA IL TRASLOCO NON È UN TABÙ

Importante seduta della VI commissione consiliare ieri pomeriggio, avente a tema il futuro della pescheria di Chioggia, che è tradizione, promozione turistica e soprattutto economia. Tre gli argomenti prevalentemente affrontati, ovvero la copertura del telone nello spazio tra il Granaio e riva Vena, gli effetti della prossima ZTL e l’ipotesi di uno spostamento del mercato ittico al minuto -oltre che di quello all’ingrosso- ventilata nelle scorse settimane dal presidente del consiglio comunale Endri Bullo. Quanto alla copertura, la presidente del consorzio La Pescarìa de Ciosa, Patrizia Trapella, ha rappresentato al sindaco le istanze dei pescivendoli: dentro la struttura piove, e i gabbiani lo sanno. Piove sul pesce e sugli operatori.

Il primo cittadino ha confermato i lavori di riparazione, fissandoli a quando sarà possibile spendere il “tesoretto” della Legge Speciale, ovvero dopo l’approvazione del bilancio a maggio: ma le traversie dell’impalcatura del Granaio bloccano un intervento totale anche nella parte ovest, quindi inizialmente sarà sistemata solo la parte verso il canale. In tal senso l’amministrazione concorderà con i gestori dei banchi i giorni migliori per operare riducendo i problemi. Quanto alla ZTL, elogiata dal comandante della polizia locale Michele Tiozzo in quanto «tutte le città che la praticano hanno avuto dei benefici», Trapella ha rimarcato che per quanto sia utile deve tenere conto delle esigenze della pescheria: quindi suggerisce l’apertura dei varchi almeno fino a mezzogiorno se non all’una, dal momento che specie a inizio settimana l’attività dei 32 consorziati e degli altri commercianti di pesce scarseggia dopo le ore 10 del mattino.

Per ciò che concerne invece l’eventuale trasferimento della sede, due anni fa un incontro tra il Comune e i pescivendoli non trovò questi ultimi contrari: alla richiesta del sindaco di confermare l’opzione o meno, nel caso individuando un sito ideale, Eris Gallo del direttivo del consorzio La Pescarìa de Ciosa ha spiegato che la disponibilità astratta c’è, ma cozza con la tradizione della passeggiata a cui molti chioggiotti e anche tantissimi turisti non sono disposti a rinunciare, costituendo essa anche un veicolo di promozione e d’immagine della città. Anche perché sostituire il mercato ittico all’ingrosso in via Poli ripresenterebbe gli stessi problemi per cui lo si rimpiazzerebbe, mentre l’isola dell’Unione (dove i pescivendoli si trasferirono con profitto nel 2000) sarebbe utile solo in caso si mantenesse per intero il parcheggio attuale. Se la penalizzazione dei centri storici – continua Gallo fra gli applausi dei suoi numerosi colleghi – è interesse dei soli centri commerciali, ben si capisce come il mercato ittico al minuto, la gloriosa pescheria sotto il tendone rosso, sia destinata felicemente a rimanere dov’è. A patto che cessi la concorrenza sleale di venditori di pesce non autorizzati tra la riva Vena e quella di Sottomarina.

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