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lunedì 5 novembre 2018

LE PRIME SENTENZE DELLA COMMISSIONE TRIBUTARIA PER LA VERTENZA TARI DANNO RAGIONE A VERITAS E AL COMUNE

Muro contro muro tra Veritas e i concessionari balneari morosi riguardo la vertenza Tari. La situazione si è ripetuta anche oggi alla seduta di commissione consiliare richiesta dalle opposizioni per fare il punto della situazione (e scongiurare nuovi rincari), oltre che trattare la recente controversia mediatica relativa alla ex discarica di Ca’ Rossa: alla sessione hanno partecipato tra il pubblico alcuni operatori turistici, nei banchi di giunta anche alcuni dirigenti della società partecipata, che con Maurizio Calligaro e Renzo Favaretto hanno notificato che tutti i ricorsi avanzati dai concessionari avanti la Commissione Tributaria -venti al momento, altri 40 in fieri- si stanno risolvendo a vantaggio dell’azienda e del Comune di Chioggia.

Se il consigliere di minoranza Beniamino Boscolo sposta il focus sul regolamento comunale («dite se volete aggiornarlo o meno, perché la vicenda non finisce quando i giudici danno ragione a Veritas, restando il problema che alcuni operatori danno fiducia ad altre imprese e non a chi detiene il servizio. Non intervenire sarebbe una sconfitta della politica»), Leo Ranieri di ChioggiaViva -egli stesso titolare di una concessione- anche in chiave di pubblico rappresentante non si sveste dei propri privati panni professionali e di categoria: evitando di parlare di condono tombale, rivendica la scelta di non pagare nemmeno la parte fissa del dovuto di una bolletta «diventata sempre più insostenibile, anche 20mila euro a trimestre per l’asporto di rifiuti che non produciamo», accodandosi alla richiesta di una revisione del regolamento. Facile gioco hanno altre opposizioni (Montanariello) e la maggioranza a significare come l’ammanco di introiti da un lato è compensato dall’aggravio sulle utenze private: i dirigenti di Veritas quantificano l’insoluto in 12.5 milioni, ovvero il 20% del totale. Più dell’80% fa capo a categorie non domestiche, e il 60% è costituito da concessionari balneari: «A Chioggia pochi soggetti hanno concessioni molto vaste – dice Veritas - e se queste non pagano siamo in ginocchio. La posizione tributaria di alcuni è totalmente sconosciuta, anche a fronte di un servizio fornito, specie per il secco».

Dal canto suo, l’assessore alle Finanze Daniele Stecco puntualizza che «il dialogo intrattenuto con le categorie morose prevede l’ipotesi di un accordo per l’alleggerimento dei costi a loro carico, pari a una cifra corrispondente al 20% o anche 30%. Questo significherebbe ribaltare i costi addosso agli altri soggetti sociali. Ribadiamo la volontà di aprire una finestra per il prossimo anno, rimodulare la parte variabile come dice Veritas, ma non abbiamo i numeri per poter compensare le perdite senza appesantire qualcun altro. Sarebbe possibile solo togliendo dal piano finanziario (14 milioni) la pulizia della battigia dai rifiuti spiaggiati». Ai più appare evidente che il binario non può che essere duplice, ovvero quello giudiziario le cui sentenze autorizzano Veritas e Comune di Chioggia a richiedere il denaro dovuto, e quello politico per evitare che una simile situazione -protratta dal 2014- abbia ancora a verificarsi il prossimo anno, anche modificando piano finanziario, regolamento e formule di partecipazione a Veritas. Altrimenti il rincaro della TARI per tutti i cittadini diventerà sempre più palpabile.

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