Più volte annunciato, il progetto SPRAR per la gestione dei migranti a Chioggia comincia a prendere forma. L'amministrazione infatti ha dato mandato alla stazione unica appaltante della Città Metropolitana di Venezia di individuare il soggetto partner per mettere in pratica il sistema di protezione dei richiedenti asilo, secondo un modello che già funziona in diversi Comuni della zona: a Mira, ad esempio, la cifra delle presenze è scesa da 160 a 96. Lo strumento consentirà di fissare un numero definitivo per gli ospiti nel territorio, e il loro affidamento a un solo soggetto individuato dall'ente pubblico che ne sarà corresponsabile, evitando così gli accordi privatistici fra la Prefettura e i proprietari degli immobili, come invece è avvenuto finora ad esempio a Sant'Anna e a Brondolo oppure la mala gestione della ex base militare di Conetta (proprio in questi giorni tolta alla chiacchieratissima Edeco).
Al bando hanno partecipato tre realtà, e l'individuazione è caduta sulla Co.Ge.S. “Don Lorenzo Milani” con sede a Mestre: il contratto fra il Comune di Chioggia e la cooperativa avrà durata triennale, per un valore di 1.159mila euro. CoGeS avrà il compito di integrare i rifugiati, avviandoli al lavoro, al rispetto delle leggi italiane e all'apprendimento della lingua. L'adesione chioggiotta allo SPRAR era stato approvata -non senza polemiche- dal consiglio comunale il 12 maggio 2017, e rappresenta uno dei fiori all'occhiello dell'operato ai Servizi Sociali retto dall'allora assessora Patrizia Trapella, dimessasi il 5 giugno scorso e non ancora rimpiazzata.
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