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lunedì 30 luglio 2018

CHIOGGIA ESCLUSA DAI FONDI MINISTERIALI PER IL PROGETTO SPIAGGE SICURE. IL COMUNE: "DEVONO CAMBIARE LE PRIORITÀ DEI CRITERI ADOTTATI"

Il litorale di Chioggia è stato escluso dal riparto dei fondi messi a disposizione dal Ministero dell'Interno nell'ambito del progetto estivo Spiagge Sicure. Lo sanciscono i criteri adottati dal Viminale, che attribuiscono denaro suppletivo per le esigenze di polizia locale a 54 Comuni lungo tutto il territorio nazionale: tra esso, il numero delle presenze turistiche nelle strutture ricettive di ogni località conta più della reale presenza dei venditori illegale dislocati nel territorio. Per la precisione, i quattro criteri fissati nella circolare del Ministero dell’Interno datata 11 luglio 2018, erano: ubicazione del Comune (non capoluogo di provincia) sulla costa; popolazione del Comune non superiore ai 50mila abitanti; numero di presenze annue all’interno delle strutture ricettive non inferiore ai 500mila, in base ai dati statistici Istat relativi all’anno 2016 e, infine, significativa presenza del fenomeno, comprovato attraverso dati statistici relativi all’attività di contrasto, come ad esempio verbali di contestazione, sequestri di merce e altra documentazione utile, con data anteriore a quella della circolare.
«Prendiamo atto di questi criteri – commenta il sindaco di Chioggia Alessandro Ferro – e ci dispiace che i Comuni finanziabili da questo progetto del Ministero dell’Interno siano solamente tre per provincia. La Prefettura ha fatto il suo lavoro: secondo la scala di priorità ministeriale, ha inviato la circolare ai Comuni con più presenze nei campeggi, case vacanza e hotel ovvero Cavallino-Treporti, Jesolo, San Michele al Tagliamento. Per la provincia di Venezia, Caorle era la quarta, mentre Chioggia la quinta di questa classifica. Il tema vero è determinare se la presenza totale dei turisti negli esercizi ricettivi per comune di destinazione è proporzionale alla gravità del fenomeno in questione. Ci auguriamo che questa scala di valori del Ministero dell’Interno sia rivista il prima possibile».
Fa eco il presidente del consiglio comunale Endri Bullo: «Dall’anno scorso tante operazioni sono state compiute con successo, dall’introduzione del servizio stewarding in collaborazione con le associazioni di categoria delle spiagge, ai quasi quotidiani sequestri delle forze dell’ordine. La città di Chioggia è stata più volte menzionata dalla Prefettura come esempio virtuoso per l’impegno profuso per arginare il commercio irregolare, che è evidente e lo sta diventando sempre di più: vista l’attenzione che questa amministrazione sta dando al problema, ho già ricevuto delle minacce dai venditori e denunciato la cosa ai carabinieri».
Infine il vicesindaco Marco Veronese: «Non possono essere solo le presenze dei turisti a creare le criticità, è l’entità che deve essere assolutamente prioritaria per il Ministero dell’Interno. I verbali di contestazione, le operazioni della Polizia Locale e della Guardia di Finanza in merito ai sequestri, le iniziative intraprese a carico del Comune e delle associazioni di categoria, l’attenzione della stampa nazionale su Chioggia sono parametri da tenere in considerazione per primi nella scala di priorità per i finanziamenti».

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