Il vicesindaco Marco Veronese e l’assessora all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Elga Messina, assieme al coordinatore tecnico dell’ufficio Urbanistica del Comune di Chioggia, hanno partecipato venerdì 13 luglio al quarto tavolo tecnico sul Forte San Felice, in questa occasione ospitato nella sede del Ministero della Difesa in Roma. Finora gli incontri hanno permesso di affinare la conoscenza degli immobili, delle criticità conseguenti all’abbandono e delle operazioni necessarie per recuperarlo e per farlo rivivere con attività non solo per la città, ma anche di più ampio respiro. «In questa occasione – spiega il vicesindaco – l’amministrazione comunale ha presentato alla Task Force dismissione immobili militari del Ministero della Difesa la variante urbanistica degli immobili militari dismessi: sia per le dimensioni dell’area, che per il numero degli edifici, vi è infatti la necessità di ampliare le attuali destinazioni d’uso previste dal Piano Regolatore Generale e differenziare le attività che verranno ospitate, per determinare lo sviluppo di una sinergia di funzioni tutte orientate a partecipare alla valorizzazione storico-culturale complessiva del Forte, affinché possa svolgere un ruolo di risorsa culturale ed economica in dialogo con la città.
Possiamo pensare a strutture turistico ricettive utili a sostenere la gestione del Forte e anche ad attività commerciali come bar e caffè, ristoranti e negozi in grado di generare i necessari rientri economici e sempre in sinergia con le aree e attività pubbliche, come il complesso museale che si sta immaginando con il MiBAC e il Polo museale del Veneto e gli altri soggetti partecipanti al tavolo come ad esempio la Sovrintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna e il Demanio. Il Ministero della Difesa ha ben 36 protocolli d’intesa aperti in tutta Italia, ma ha fatto i complimenti in particolare alla nostra delegazione per la precisione e la cura nella documentazione presentata». Gli edifici interessati dalla variante sono quelli più recenti, di minor pregio e con i maggiori problemi di recupero (ovvero gli alloggi militari e del custode, il trinceramento ovest e la caserma francese) lasciando quelli di maggiore interesse storico a finalità collettiva. Tra questi ultimi rientrano il portale dell’architetto Tirali, il nucleo più antico del castello della Luppa, la polveriera di costruzione veneziana e la Blockhaus austriaca».
In ogni caso anche gli edifici a cui verrà ampliata la destinazione d’uso rimarranno in proprietà del Ministero della Difesa, che li renderà disponibili ai privati mediante l’emissione di un bando pubblico ed il convenzionamento a tempo determinato. Giovedì 19 luglio invece si è tenuto un incontro tra l’amministrazione comunale, gli enti firmatari del protocollo d’intesa di gennaio e la Regione del Veneto, il cui supporto sarà fondamentale per l’approvazione della variante urbanistica. In questa occasione il direttore del Polo Museale del Veneto Daniele Ferrara ha presentato una proposta per la futura valorizzazione di Forte San Felice, frutto anche dell’incontro pubblico del 4 luglio in Municipio con le associazioni, gli enti coinvolti e i cittadini. D’accordo con il Ministero della Difesa e con il Comune, si individua una soluzione nella figura di un unico concessionario/gestore in grado di stabilire relazioni con il territorio (dialogando e recependo le richieste dei cittadini) e di articolare le attività più remunerative con quelle più prettamente culturali, coinvolgendo nella loro gestione e svolgimento altri soggetti competenti nei vari ambiti dalle arti alle scienze. Tali elementi potranno confluire in un bando di gara.
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