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martedì 24 luglio 2018

DOMANI NUOVO TAVOLO TECNICO A MESTRE PER LA LINEA 80. L'ASSESSORE STECCO: "SE NON AVREMO RISPOSTE CERTE SAREMO OBBLIGATI AD ALTRE AZIONI"

Domani l’assessore ai trasporti del Comune di Chioggia Daniele Stecco sarà al secondo tavolo tecnico ospitato a Mestre, negli uffici della Città Metropolitana, per fare il punto della situazione sulla linea 80 Venezia–Chioggia, gestita dalla società italo-tedesca “Arriva Veneto” recentemente subentrata all’Actv per questa tratta. Al tavolo partecipano il Comune di Chioggia, la Città Metropolitana, l’azienda e una rappresentanza delle organizzazioni sindacali. «Come amministrazione ci siamo attivati fin da subito per far fronte ai disagi dei passeggeri», dice il sindaco Alessandro Ferro. «Segnalazioni che continuiamo a raccogliere e a monitorare. Da giugno stiamo partecipando a tutti i tavoli congiunti necessari, affinché e i disagi vengano superati quanto prima. Il dialogo è la strada da percorrere, ma con assoluta determinazione. Sulla linea 85, vorrei aggiungere, è necessario che venga implementata: un collegamento diretto e puntuale tra Chioggia e l’aeroporto è imprescindibile dallo sviluppo della città». L'assessore Stecco anticipa gli intendimenti che l'amministrazione porterà al tavolo: «Non mancherò di far presente disservizi vecchi e nuovi, come la necessità di ripristinare gli orari di partenza da piazzale Roma ai minuti 25 e 55 di ogni ora, in coincidenza con i vaporetti e con i turni di diversi lavoratori, nonché il potenziamento delle corse negli orari di punta, comprese quelle notturne. Lo scorso venerdì, ad esempio, la corsa delle 23.35 è saltata e la successiva, partita oltre la mezzanotte, era troppo affollata, con i passeggeri che hanno avvisato i carabinieri. Come amministrazione, in maniera compatta fra tutte le forze politiche, siamo da sempre disposti a dialogare con gli enti coinvolti, e gli incontri a cui abbiamo partecipato lo dimostrano. Ma entro i primi di settembre tutti i problemi di questa linea devono essere superati, per evitare il collasso del servizio, in concomitanza anche con l’avvio dell’anno scolastico. Ho già anticipato all’ultimo incontro dal Prefetto che siamo ben disposti a collaborare, ma vogliamo risultati concreti e se dal tavolo di domani non riceveremo risposte certe dall’azienda non perderemo altro tempo e saremo obbligati a fare altre azioni».
Quello di domani pomeriggio alla Città Metropolitana è il quinto incontro in ordine di tempo in merito alla linea 80 e altri ne seguiranno a stretto giro in Prefettura: il 14 giugno si è tenuto il primo colloquio tra l’amministrazione comunale e la Regione del Veneto per esporre il tema in seconda commissione (politiche del territorio, ivi compresi i trasporti). La Regione in quella occasione si era impegnata a scrivere alla Città Metropolitana, al fine di sollecitare Arriva Veneto all’accoglimento delle richieste dei passeggeri: l’amministrazione comunale ancora si raccomanda che la Regione ottemperi alla promessa. Sempre a giugno, il 26, si è svolto dal Prefetto un incontro tra l’amministrazione comunale, Arriva Veneto, Città Metropolitana e i sindacati, per avviare con questi ultimi una procedura di raffreddamento allo scopo di scongiurare eventuali scioperi. Il 4 luglio in calendario c’era il primo tavolo tecnico con tutti gli enti coinvolti negli uffici della Città Metropolitana (il secondo sarà domani), mentre il 10 luglio si è organizzato il secondo colloquio con il Prefetto: un terzo –e probabilmente ultimo– sarà convocato i primi di agosto.
Intanto la consigliera regionale Erika Baldin ricorda che «ogni giorno arrivano lamentele da dipendenti, pendolari e commercianti: la linea 80 sta facendo arrabbiare un gran numero di persone e chi è nella stanza dei bottoni fa finta di non sentire». L'esponente del M5S ha già sollecitato la giunta regionale veneta in argomento, ma «come sempre nessuno si è degnato di dare una risposta. Che invece serve, e deve essere immediata. Questo servizio ha portato all'esasperazione i cittadini e la politica deve agire, sono settimane che cerchiamo di farlo capire a chi ha il dovere di intervenire, ma non c'è stato verso di ricevere neppure una promessa vaga. I chioggiotti queste cose non le scordano. Non vale nascondersi dietro la vergognosa scusa secondo la quale sarebbe troppo tardi per sistemare le cose, non lo accetteremo».

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