Il Lazzaretto di San Domenico e l’ex scuola media Pellico ai Filippini sono stati messi in vendita dal Comune, ma la Diocesi di Chioggia si oppone in giudizio, dal momento che nella storia paiono non esistere atti formali di cessione tra i due enti, un tempo di proprietà religiosa. La vicenda, di cui si era occupata in passato anche Chioggia Azzurra grazie a un intervento dello storico locale professor Luciano Bellemo, rimanda alla fine dell’Ottocento, quando i beni curiali vennero confiscati dal demanio: risalendo indietro, la Compagnia dei Gesuiti che risultava gestire il complesso di San Domenico non era in realtà proprietaria del terreno, frazionato in epoca napoleonica. L’atto del Regno d’Italia, datato 1897, sarebbe quindi nullo per acquisto a non domino, dal momento che i diritti su quella parte dell’isola possono essere vantati dalla Diocesi.
Lo stesso dicasi per l’immobile che ospitava la scuola media Pellico, in calle Filippini: sull’edificio, in vendita per 4 milioni di euro, vige la proprietà demaniale ma non quella comunale, secondo recenti studi del professor Bellemo che saranno pubblicati il 30 ottobre in un’apposita sessione dell’Università Popolare di Chioggia. Per quanto riguarda il Lazzaretto, un privato ha già provveduto a iniziare opere di sistemazione nel cortile -impedendo anche l’allestimento di uno stand dell’ultima Sagra del Pesce- e dello stabile che era occupato fino a pochi anni fa dagli uffici comunali di Urbanistica. Qualora il Tribunale di Venezia desse ragione alla Curia, nelle casse municipali verrebbero a mancare anche gli introiti del lucro cessante dalla mancata vendita.
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