Non è ancora iniziata, ovviamente, la seduta del consiglio comunale in programma lunedì a Chioggia ed è già foriera di polemiche. Materia del contendere è l'eliminazione, in sede di conferenza dei capigruppo, di due ordini del giorno presentati da Jonatan Montanariello: il consigliere accusa il presidente Endri Bullo di avergli chiesto di scegliere tra gli argomenti di cui occuparsi (pista ciclabile al ponte che attraversa il Brenta, possibile linea di autobus verso l'ospedale all'Angelo di Mestre, viabilità in via Cornèr, disagi lungo la linea 80).
«Sia ben chiaro - osserva Montanariello - che il fatto di avere ordini del giorno in abbondanza non è legato all’incompetenza dei consiglieri che ne presentano più del normale, ma è dovuto all’incompetenza di questa amministrazione. Anche all’ultima seduta la maggioranza è uscita, facendo decadere il numero legale, così alcuni ordini del giorno si sono protratti. Vedendo le ultime uscite del loro capogruppo Bonfà, mi viene da pensare che questa manovra sia stata fatta perché erano impreparati in aula e Bullo ha voluto proteggere il proprio capogruppo. Il tutto a spese dei pendolari della linea 80 e dei cittadini di via Cornèr. Il presidente del consiglio se ne assuma la responsabilità politica».
A stretto giro arriva la risposta di Endri Bullo: «Faccio notare che da regolamento ogni Consigliere può portare in discussione fino a 2 ordini del giorno. Il sottoscritto, avendone ricevuti all’ultimo giorno utile 2 in più dal consigliere Montanariello, per andargli incontro ha dato la possibilità di scegliere fra i 4 odg presenti, quali poter portare in discussione alla prossima assemblea. Ma Montanariello, supportato dal collega Dolfin, ha insistito fortemente per portarli tutti. Evidentemente dopo 10 anni non conoscono ancora il regolamento, che tra l’altro proprio loro hanno modificato nel 2014».
Relativamente alla mancanza del numero legale verificatasi nell’ultima seduta, il presidente Bullo precisare che «esso scatta con 8 componenti il consiglo, e che la sola opposizione ne conta 11. Quindi se non sono presenti neanche quando c'è da discutere i loro stessiordini del giorno, non possono certo imputare abbandoni alla maggioranza o slittamenti delle discussioni per mancanza del relatore che le ha presentate».
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