mercoledì 25 novembre 2020
IL VICESINDACO VERONESE SOLLECITA LA CONTINUAZIONE DEI LAVORI DI RESTAURO AL FORTE SAN FELICE
L'amministrazione comunale chiede a tutti gli enti coinvolti di superare con celerità questa fase di stallo che sta coinvolgendo le opere compensative del Mose, come il Forte San Felice a Chioggia e la sua oasi naturalistica. Nello specifico, il vicesindaco e assessore all'Ambiente Marco Veronese nella giornata di ieri ha inviato una lettera di sollecito alla commissaria straordinaria del Mose, l'architetto Elisabetta Spitz, al Consorzio Venezia Nuova, all'attenzione dell'ingegner Francesco Ossola e per conoscenza al Ministero della Difesa, Agenzia del Demanio, Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche, Soprintendenza e comitato San Felice.
«Condividiamo le preoccupazioni relative allo stallo dei lavori delle opere complementari al Mose - spiega il vicesindaco - e nello specifico, i lavori al Forte San Felice non hanno visto, causa emergenza sanitaria, nemmeno la conclusione del primo stralcio (dei tre previsti) del suo progetto di recupero e valorizzazione. Non è iniziata la realizzazione dei percorsi di visita sopra i bastioni, e gli interventi di restauro del portale monumentale del Tirali si sono fermati questa estate per la crisi dell'impresa. L'azienda sostitutiva non ha ancora avuto l'autorizzazione al subentro dal Consorzio Venezia Nuova».
Il portale del Tirali rischia un degrado non recuperabile – aggiunge il vicesindaco Veronese – in particolar modo per ciò che riguarda le strutture lignee di copertura. A questo motivo, concreto e oggettivo, si aggiunge «l'enorme disagio vissuto dall'amministrazione nei confronti della propria comunità, la quale ha visto con grande entusiasmo l'avvio dei lavori che, poco dopo, sono stati interrotti e non più riavviati, procurando un forte sconcerto generale. Anche la redazione dei progetti di recupero degli altri immobili, compreso il castello della Luppa, e dell'oasi naturalistica è un'attività non procrastinabile, per tutte le fasi programmate dagli enti sottoscrittori dell'importante protocollo d'intesa firmato nel 2018».
Tutto ciò - conclude l'assessore all'Ambiente - «ha portato ad inviare una lettera agli enti coinvolti per sollecitare lo sblocco urgente dei lavori e la conclusione dell'attività di progettazione del secondo e terzo stralcio, affinché l'area del Forte non venga lasciata a se stessa. Attendo a breve la convocazione di un nuovo tavolo tecnico, in cui ribadirò la necessità che il Forte San Felice rientri nell'ordine del giorno della prossima seduta del Comitatone, con un finanziamento della Legge Speciale, che vada ad aggiungersi ai 7 milioni previsti nel Piano Europa, non sufficienti per realizzare quanto previsto dal protocollo d’intesa».
«Condividiamo le preoccupazioni relative allo stallo dei lavori delle opere complementari al Mose - spiega il vicesindaco - e nello specifico, i lavori al Forte San Felice non hanno visto, causa emergenza sanitaria, nemmeno la conclusione del primo stralcio (dei tre previsti) del suo progetto di recupero e valorizzazione. Non è iniziata la realizzazione dei percorsi di visita sopra i bastioni, e gli interventi di restauro del portale monumentale del Tirali si sono fermati questa estate per la crisi dell'impresa. L'azienda sostitutiva non ha ancora avuto l'autorizzazione al subentro dal Consorzio Venezia Nuova».
Il portale del Tirali rischia un degrado non recuperabile – aggiunge il vicesindaco Veronese – in particolar modo per ciò che riguarda le strutture lignee di copertura. A questo motivo, concreto e oggettivo, si aggiunge «l'enorme disagio vissuto dall'amministrazione nei confronti della propria comunità, la quale ha visto con grande entusiasmo l'avvio dei lavori che, poco dopo, sono stati interrotti e non più riavviati, procurando un forte sconcerto generale. Anche la redazione dei progetti di recupero degli altri immobili, compreso il castello della Luppa, e dell'oasi naturalistica è un'attività non procrastinabile, per tutte le fasi programmate dagli enti sottoscrittori dell'importante protocollo d'intesa firmato nel 2018».
Tutto ciò - conclude l'assessore all'Ambiente - «ha portato ad inviare una lettera agli enti coinvolti per sollecitare lo sblocco urgente dei lavori e la conclusione dell'attività di progettazione del secondo e terzo stralcio, affinché l'area del Forte non venga lasciata a se stessa. Attendo a breve la convocazione di un nuovo tavolo tecnico, in cui ribadirò la necessità che il Forte San Felice rientri nell'ordine del giorno della prossima seduta del Comitatone, con un finanziamento della Legge Speciale, che vada ad aggiungersi ai 7 milioni previsti nel Piano Europa, non sufficienti per realizzare quanto previsto dal protocollo d’intesa».
1 commento:
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dal gazzettino del 18 novembre 2020
RispondiElimina“VENEZIA I costi del Mose sono lievitati. E a farne le spese sono le cosiddette opere di compensazione del sistema di dighe mobili, sempre più in stallo….”
Assessore Veronese, ecco perché non ci sono i soldi per il Forte S. Felice.