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lunedì 28 settembre 2020

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA A MAGGIORANZA L'AUMENTO DELL'ADDIZIONALE IRPEF, MA IL M5S IN AULA NON HA I NUMERI PER L'IMMEDIATA ESEGUIBILITÀ

Questa mattina il consiglio comunale di Chioggia, con i voti della maggioranza, ha votato l'aumento dell'addizionale IRPEF da parte del Comune per il prossimo anno. Il provvedimento era già stato anticipato il 1° agosto dall'assessore alle Finanze Daniele Stecco, dal momento che l'ente non aveva certezze riguardo l'arrivo di fondi dal governo e quindi va garantito l'equilibrio finanziario per tutto il triennio.
Senonché, durante la lunga seduta odierna dedicata ai tributi comunali e al bilancio di previsione, al M5S è venuto a mancare il quorum per l'immediata eseguibilità del provvedimento: sono 13, infatti, i voti necessari per mettere in pratica il dispositivo fin da subito, e in aula al momento i banchi della maggioranza contavano solo 12 persone.
L'aumento è stato contestato tra gli altri sia da Marcellina Segantin di ChioggiaViva che da Beniamino Boscolo di Forza Italia, i quali ritengono «non credibili» le intenzioni dichiarate dal sindaco Alessandro Ferro, che sarebbero volte a intraprendere ogni soluzione per scongiurare proprio questo aumento. «Prima creano il problema - commenta Boscolo - e poi promettono di risolverlo».
L'esponente della minoranza, nel merito, ritiene che «l'aumento dell'addizionale IRPEF per il 2021, che prevede introiti da 2milioni e 200mila euro a 4 milioni e 5mila euro (oltre al raddoppio degli introiti dalla tassa di soggiorno da 600mila euro a un milione e 100mila euro) sia una cosa vergognosa e grave, se si considera che l'aumento stesso è orizzontale, quindi colpisce allo stesso modo fasce deboli e benestanti».
Beniamino Boscolo rileva come nel 2021 aumenteranno le spese legate ai servizi istituzionali del Comune (+608mila euro) e quelle per i servizi al territorio (+800mila), le quali a suo avviso potrebbero anche essere più limitate: «Il rischio - conclude il capogruppo di Forza Italia - è di rendere più povera la popolazione e di dover aumentare i servizi sociali conseguenti, erogati dall'ente a queste persone. In un periodo di crisi è sbagliato aumentare le tasse».

1 commento:

  1. Dopo l’aumento della TARI (rifiuti) è arrivata puntualmente l’aumento dell’IRPEF comunale e della tassa di soggiorno.
    Facciamo chiarezza. La TARI è stata da tempo aumentata, non per l’epidemia del “corona-virus, ma per il mancato introito della riscossione dei crediti inesigibili di Veritas”. Tradotto: tassa non pagata da imprese e privati che il comune e Veritas non riescono a farsi pagare.

    Per quanto riguarda invece l’IRPEF comunale, nulla di più semplice, anziché oculatamente sforbiciare le spese, si aumentano le tasse.
    L’aumento della tassa di soggiorno è una perla. Lo Stato per incentivare il turismo ha lanciato l’apposito bonus per € 500, il comune invece il turismo lo castra con l’aumento della tassa.

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