L’organizzazione per la gestione della destinazione turistica “Chioggia: storia, mare e laguna” perde un pezzo importante. I titolari di concessione balneare riuniti in ASCOT hanno deciso di sbattere la porta in piena estate e abbandonare la struttura: il presidente Giorgio Bellemo, berlinguerianamente, trova «esaurita la spinta propulsiva» iniziale dell’organismo. «Abbiamo creduto nell’OGD – continua Bellemo – e vi abbiamo investito in tutti i sensi. Per includere tutti, l’amministrazione ha rincorso chi non voleva aderire: per questo si è rivelata uno strumento parziale, con un disegno strategico miope, di promesse mancate».
Di qui, la scelta di ASCOT: l’associazione ora «risparmierà tempo e denaro – è sempre Bellemo a parlare – perché ha altro da fare. Così lascia più spazio ad altri». Il presidente dei balneari è come al solito molto caustico e sibillino: «Si è venduto molto fumo. Siamo circondati da “geni”, per cui le regole valgono sempre ma per gli altri. Noi siamo contro i privilegi, che mi ricordano quando c’è la coda alla pizzeria Castagnacci e l’ultimo della fila la salta bellamente, chiedendo a chi conosce di acquistarne una padella anche per sé». Al di là della battuta saporita, Giorgio Bellemo e l’ASCOT chiudono così: «Come si può investire, quando una cosa non ti coinvolge e non la senti più tua?».
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