Sono stati presentati stamane alla sala dei Lampadari del municipio di Chioggia due dei tre piani di zona finanziati dal Comune e dall’ULSS 3 Serenissima per le persone con disabilità. I partner scelti, sostenuti da un ingente impegno di spesa, sono la cooperativa Emmanuel a Cavarzere, la cooperativa Prometeo di Chioggia e il centro diurno di ANFFAS: in particolare, quest’ultimo è coinvolto nel percorso di orientamento e formazione sulla specificità del territorio, aperto alle attitudini dei ragazzi tra i 18 e i 22 anni dopo le scuole superiori, quando purtroppo spesso si fermano.
I giovani in questione saranno inseriti in un panificio, in un’azienda agricola biologica, nelle sagre estive. La direttrice del centro diurno Franca Boscolo Marchi ricorda il grande sviluppo di queste strutture nel territorio, che fanno scuola anche per altre realtà limitrofe: «Ora le famiglie li conoscono, e i ragazzi stessi ci vogliono andare».
I nuovi bisogni, come ad esempio l’autismo, sono al centro dell’attenzione di ANFFAS oltre che dell’ULSS 3: il responsabile dell’area disabilità Mario Zotta delinea un quadro per cui è massima la valorizzazione delle autonomie di tali cittadini, fra comunità residenziali e progetti di vita in attuazione della legge detta “Dopo di noi”.
I progetti in questione riferiscono al decreto della giunta regionale 739/2015, riuscendo a ovviare ai limiti della legge stessa che privilegia gli handicap con maggiore gravità e lascia spesso scoperti i 3/4 dell’ambito d’intervento, ovvero i deficit medio-lievi. A questo proposito, Carlo Muccio della cooperativa Prometeo ricorda come le iniziative del privato sociale costituiscano «un hub, che si fa ente pubblico per dare risposte alle assenze».
Siccome «le esperienze formative con i disabili aiutano anche la città», la cooperativa lancia Prometering, sintesi di Prometeo e catering, ovvero un percorso didattico di apprendimento delle abilità di base nella gestione della cucina, finalizzato all’inserimento nel lavoro. I giovani hanno a disposizione un laboratorio di cucina attrezzato per la didattica, ma realizzato in modo che possa essere riconosciuto anche quale cucina domestica, in cui trasferire le abilità apprese.
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