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venerdì 21 giugno 2019

DARSENA S.FELICE, CONTINUA LA POLEMICA CON LE PASSATE GIUNTE COMUNALI: "PIANO PARTICOLAREGGIATO FU APPROVATO SOLO DAL COMMISSARIO"

La vertenza tra il Comune di Chioggia e la darsena Porto San Felice torna ad agitare i sonni dell'ente, a distanza di oltre dieci anni dalla sua soluzione. Non solo la Corte dei Conti ha esteso a dirigenti e funzionari la richiesta di risarcimento alle casse pubbliche per danno erariale, ma la stessa impresa titolare della darsena intende specificare come si sono svolti i fatti, allo scopo di smentire ricostruzioni postume non accertate, che metterebbero in diversa luce il comportamento di alcuni protagonisti dell'epoca. Il legale del Porto San Felice, avvocato Carlo Alberto Tesserin, comunica infatti: «Non corrisponde a verità che il piano particolareggiato del Porto San Felice sia stato approvato dal Comune: il piano venne approvato nel 2004 dal commissario nominato dalla Regione Veneto».
Inoltre, «l’importo conseguito dalla società a titolo di risarcimento danni era dovuto perché il Comune è stato a ciò condannato, con sentenza del Consiglio di Stato passata in giudicato. Il danno che il supremo organo giurisdizionale amministrativo ha accertato essere stato causato dagli illegittimi provvedimenti comunali comprendeva non soltanto la perdita dell’importante contributo comunitario, ma anche i danni da immobilizzazione e per maggiori oneri sopportati dalla società in ragione del ritardo patito nella realizzazione e messa in esercizio della struttura nautica. Nelle sue difese il Comune sostenne in giudizio che il finanziamento sarebbe stato perso comunque, ma il Consiglio di Stato ha giudicato tale tesi priva di fondamento. La liquidazione dei danni è stata fatta da un funzionario del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nominato commissario ad acta dal Consiglio di Stato in sede di ottemperanza, cioè nel corso del giudizio diretto a dare esecuzione alla sentenza definitiva di condanna».

13 commenti:

  1. LE REGOLE DEI PIANI PARTICOLAREGGIATI VANNO RISPETTATE, TUTTE.

    Chi di dovere dovrebbe controllare se vengono rispettarti gli standard del piano attuativo della S. Felice. Se ci sono effettivamente 500 posti auto a fronte dei 500 posti barca pubblicizzati nel sito della S. Felice. Se i primi non bastassero, significa che i posti barca in eccedenza sono di fatto abusivi.

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    1. ma quante, quante, quante BESTIALITA' scrivi? ma ancora avete da parlare? Hanno combattuto 10 anni per poter costruire quello che potevano fare legittimamente, i tribunali hanno dato loro ampia ragione obbligando il comune a pagare DUE MILIONI DI EURO..... e che si sono fermati perché potevano andare avanti e chiedere tutto il resto.... ora stanno realizzando i posti auto SOLO PER BUROCRAZIA gli hanno fermato i lavori e potrebbero chiedere i danni anche per questo... e avete ancora da parlare? La stessa cosa è con il Bielo, tutti impedimenti che hanno solo creato DANNI alla nostra comunità... e vieni a parlare di posti auto? Se fosse per loro li avrebbero già fatti anni fa. Non dovrei neppure pubblicarle certe bestialità.

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    2. Tanto per capire come funzionano le norme urbanistiche, faccio un esempio esplicativo.
      Se, che ne so, in Bacucco, in fascia di rispetto, se vuoi modificare un foro finestra, il progetto deve sottostare alla trafila dell’IMPATTO AMBIENTALE con una marea di carte a seguito.

      Se nel piano attuativo della S. Felice hanno inserito il parametro: 1 posto barca deve corrispondere con un posto macchina. Tale norma deve essere rispettata, piaccia o non piaccia.
      Nel caso specifico, la S. Felice aveva l’obbligo di realizzare un parcheggio interrato sommato dal sovrastane “a raso”. La San Felice ci ha messo più di 20 anni per realizzare il parcheggio, con la variante di costruirlo su 2 piani fuori terra.

      Non vedo che “bestialità” c’è nell’auspicare un controllo per il rispetto delle norme. In alternativa, dette norme, si devono cambiare.

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    3. Bene, abbiamo capito, mi spieghi una cosa...come mai la darsena marina del sole, tanto per dirne una a caso, è stata realizzata sul Brenta MODIFICANDO TOTALMENTE l'ambiente.... e N-E-S-S-U-N-O ha aperto bocca e per la darsena porto san felice costruita quasi completamente in legno (ti va bene il legno??) in una zona che prima era desolazione, topi ed immondizie,,,avrebbe "infranto" tutte queste norme? Cmq non importa, il tempo è galantuomo, al momento la gestione ha sempre avuto ragione sotto tutti i punti di vista, quello che mi chiedo e vorrei potesse stimolare qualche riflessione. Ma è mai possibile che in Italia si faccia di tutto per disincentivare la voglia di investire nel proprio paese? Ci si rende conto che l'economia, l'occupazione, la ricchezza del paese si ANNULLA come sta succedendo se non si mettono le imprese in condizioni di lavorare?

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    4. La darsena Marina del Sole, se sta ancora lì, vuol dire che avrà seguito alcune regole. Mi sembra che quando le ha infrante con la messa in opera di un tendone, sia stata sanzionata.
      La darsena porto san felice costruita quasi completamente in legno, come hai detto tu, ha dovuto farlo per sottostare a quelle norme urbanistiche che vanno rispettate.

      Concordo con la tua riflessione, quando dici che “in Italia si faccia di tutto per disincentivare la voglia di investire”. Però non va bene se qualcuno trova la via per scavalcare norme che ci sono. Anche altri, a parità di trattamento, investirebbero.

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  2. Il legale della darsena “Porto San Felice”, avvocato Carlo Alberto Tesserin, ha esposto la sua tesi di come sia stato l’iter per l’approvazione del progetto dell’omonima darsena.

    La Corte dei Conti però sta indagando sul caso del risarcimento intascato dalla “Porto San Felice”:
    - La sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito la condanna del comune di Chioggia potrebbe essere stata diversa, se non opposta, se il Comune nella difesa avesse presentato il documento che dimostrava l’esistenza di un accordo per mettere fine ai contenziosi tra amministrazione comunale e la darsena San Felice.

    La missiva della Corte dei Conti chiama in causa l’ex sindaco Romano Tiozzo, quattro segretari comunali e l’avvocato civico del Comune Carmelo Papa, destinatari della lettera di messa in mora per il risarcimento “forse non dovuto” alla darsena San Felice.

    L’avvocato Carlo Alberto Tesserin, visto lo zelo esplicitato sull’iter di approvazione del progetto, dovrebbe essere più preciso circa l’esistenza del citato accordo e, soprattutto, rendere pubblico del suo contenuto.

    Si ringrazia sin d’ora per la risposta degli interessati.

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    1. Non credo che gli interessati vengano a scrivere nei commenti di questo blog, li conosco bene, sono persone schive e preferiscono parlare con documenti alla mano. La risposta inviata dall'avvocato Carlo Alberto Tesserin è C-H-I-A-R-I-S-S-I-M-A . Ti riporto il testo scritto dall'avvocato Tesserin : " “In relazione all’articolo comparso nell’edizione del 19 giugno 2019 e avendovi rintracciato talune inesattezze, Porto Turistico S. Felice s.p.a., senza entrare nel merito delle responsabilità individuali che spetterà alla Corte dei conti accertare, ritiene opportuno formulare le seguenti precisazioni.

      L’importo conseguito dalla società a titolo di risarcimento danni era dovuto perché il Comune è stato a ciò condannato con sentenza del Consiglio di Stato passata in giudicato. Il danno che il supremo organo giurisdizionale amministrativo ha accertato essere stato causato dagli illegittimi provvedimenti comunali comprendeva non soltanto la perdita dell’importante contributo comunitario ma anche i danni da immobilizzazione e per maggiori oneri sopportati dalla Società in ragione del ritardo patito nella realizzazione e messa in esercizio della struttura nautica.

      Nelle sue difese il Comune sostenne in giudizio che il finanziamento sarebbe stato perso comunque ma il Consiglio di Stato ha giudicato tale tesi priva di fondamento.

      La liquidazione dei danni è stata fatta da un funzionario del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti nominato commissario ad acta dal Consiglio di Stato in sede di ottemperanza, cioè nel corso del giudizio diretto a dare esecuzione alla sentenza definitiva di condanna.

      Non corrisponde a verità che il piano particolareggiato del Porto S. Felice sia stato approvato dal Comune: il piano venne approvato nel 2004 dal commissario nominato dalla Regione Veneto”.

      L'accordo citato da Guarnieri... E' STATO DISATTESO dal comune, le autorizzazioni a costruire NON sono state rilasciate dal comune di Chioggia , come prevedeva l'accordo, ma dopo ulteriori carte bollate ( e due anni di attesa) da un funzionario ad acta nominato dalla regione. In pratica l'amministrazione comunale succeduta a Todaro... ha ostacolato in tutti i modi la costruzione della darsena, questi sono stati costretti ad andare per vie legali e dopo DIECI ANNI hanno avuto ragione. "Se ci fosse stato, se mio nonno avesse avuto le ruote e compagnia bella" aprono la strada a qualsiasi ipotesi.... compresa quella di chiedere altri danni come non ha fatto la società san felice e come invece si è "riservata" la socogas con la vicenda, a mio avviso identica, dell'impianto di GPL. Io ho molta stima del Dr Fortunato Guarnieri, non ho dubbi che se si è esposto in questo modo abbia i suoi fondati motivi anche perché quando sono stato consigliere comunale con la giunta Romano Tiozzo avevo più volte invocato che si arrivasse ad un accordo con la società San felice...avevo proposto anche di nominare una commissione paritetica maggioranza e minoranza.... se ne sono FREGATI.... la parola definitiva ora ce l'ha la corte dei conti che ascolterà gli interessati o leggerà le loro contro deduzioni e staremo a vedere come andrà a finire. Ci vorranno anno ma almeno da un punto di vista giudiziario avremo una verità definitiva.

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    2. Chiara la prima parte del “virgolettato” a firma dell’avv. Carlo Alberto Tesserin che però non sposta di una virgola la richiesta di rendere pubblico il contenuto dell’accordo a suo tempo sottoscritto fra l’Amministrazione comunale e la darsena S. Felice.

      L’ultimo comma del commento è solo una tua personalissima conclusione, quel che conta davvero sono i fatti.

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    3. Hai ragione contano i fatti, il fatto OGGETTIVO è che ad un'impresa è stato impedito per oltre dieci anni di lavorare, di creare occupazione, di rendere bella una landa desolata , di esercitare i propri diritti e per questo il comune di chioggia è stato condannato a pagare due milioni di euro.

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  3. «…..aprono la strada a qualsiasi ipotesi.... compresa quella di chiedere altri danni come non ha fatto la società san felice….»

    La sentenza del Consiglio di Stato del 5 marzo 2010 stabilisce che il Comune liquidi la società per il danno patito (perdita del finanziamento europeo, mancata disponibilità dei capitali, inoperosità della struttura imprenditoriale).

    Che cavolo vuoi ancora di più??

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    1. Io non voglio proprio nulla, sono allibito che malgrado dai FATTI e da sentenze passate in giudicato da un pezzo ci sia ancora qualcuno che cerchi di gettare ombre e fango ad una società che ha solo contribuito a creare ricchezza e vantaggi per la comunità oltre ché come è ovvio al proprio interesse aziendale. Il lavoro come fonte della ricchezza delle nazioni

      Frontespizio dell'edizione originale della Ricchezza delle Nazioni, Londra, 1776
      Smith individua nel lavoro svolto "il fondo da cui ogni nazione trae in ultima analisi tutte le cose necessarie e comode della vita". Tali beni sono o il prodotto immediato di tale lavoro, oppure il risultato di uno scambio di questi ultimi con quelli cercati.

      Tuttavia, nota Smith, la quantità della produzione sarà il risultato di due cause distinte:

      "l'arte, la destrezza e l'intelligenza con cui vi si esercita il lavoro", che sono le determinanti della capacità produttiva dello stesso;
      il rapporto tra coloro che sono impiegati in lavori produttivi e coloro che non lo sono, quelli che Smith chiama lavoratori improduttivi.
      In Smith la ricchezza di una nazione non deriva quindi dalla quantità di risorse naturali o metalli preziosi di cui essa può disporre, come ritenevano i mercantilisti, né è generata solo dalla terra, l'unica risorsa capace di produrre un sovrappiù per i fisiocratici, ma dal lavoro produttivo in essa svolto, e dalla capacità produttiva di tale lavoro.

      E' Adam Smith uno dei primi , forse il più importante, dei filosofi economici del 1700..sosteneva che le attività private cercando il proprio interesse personale contribuivano ad aumentare il benessere collettivo.

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    2. Sei stato tu ad insinuare che la S. Felice potrebbe chiedere altri danni, eppure il virgolettato era chiaro e riportava fedelmente le tue parole.
      Poi, modera le parole. Va bene che tu sei il “padrone del blog” e noi che commentiamo siamo solo ospiti, ma ti faccio notare che io non ho gettato né fango, né ombre sulla società S. Felice.

      I pensieri filosofici copia-incolla non mi interessano, penso di saperne abbastanza.

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    3. Non ho insinuato nulla, ho detto che avrebbero potuto continuare la causa con il comune e chiedere conto di tutti gli altri danni.... ho fatto il confronto con la richiesta danni della sogos dove a fronte dei 55 giorni di chiusura cantiere ha chiesto un milione di euro di costi aggiuntivi "riservandosi" di chiedere anche tutto il resto compreso il danno d'immagine..... per quanto riguarda il copia-incolla, non voglio certamente passare per un intellettuale , cosa che non sono, credo però che sia significativo in questo contesto citare Adam Smith, il suo pensiero agli albori della rivoluzione industriale è attualissimo e calza alla perfezione nel caso della darsena porto san felice. Il lavoro creato con il loro investimento ha creato ricchezza... è sotto gli occhi di tutti, è una cosa che si tocca con mano..... alla faccia di chi ha voluto impedire a tutti i costi la realizzazione di quell'investimento.

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