Procede la collaborazione tra Ministero della Difesa, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Agenzia del Demanio e Comune di Chioggia al fine di valorizzare Forse San Felice, promuovendone la conoscenza e assicurandone le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica. Dopo il protocollo d'intesa del 18 gennaio 2018 sono seguiti vari tavoli tecnici, tra i cui compiti vi è anche l'individuazione di soluzioni e di percorsi amministrativi adeguati al raggiungimento dei percorsi strategici condivisi. L'ultimo tavolo si è svolto la scorsa settimana nella sede del Provveditorato alle Opere Pubbliche.
«L'accordo di valorizzazione è alle fasi finali – spiega il vicesindaco e assessore all'ambiente Marco Veronese – e secondo il programma la firma congiunta tra Ministeri, Agenzia del Demanio e Comune di Chioggia dovrebbe avvenire entro l'estate. L'accordo prevede che le due diverse aliquote del compendio (quella ad uso della Difesa ovvero gli alloggi militari, il trinceramento ovest, la casermetta francese, l'alloggio del custode; più quella destinata ad uso pubblico e consegnata al MIT per i lavori di consolidamento e messa in sicurezza) siano affidate ad un unico concessionario, che dovrà essere individuato per il tramite di Difesa Servizi: seguirà infatti un bando pubblico per individuare un gestore unico del compendio, garantendo la sostenibilità economica e la pubblica fruizione di gran parte di Forte San Felice. Da segnalare che i rilievi topografici, seguiti allo sfalcio del verde -presente in abbondanza soprattutto nella parte posteriore all'alloggio del custode- hanno individuato edifici o porzioni di edifici presumibilmente risalenti alla Seconda Guerra mondiale e riservati a deposito di munizioni».
Nelle prossime settimane si concretizzerà la valorizzazione dell'aliquota del Forte San Felice in uso alla Difesa, mediante la formalizzazione, da parte degli uffici comunali, della variante urbanistica, che dovrà poi essere approvata dal consiglio comunale e successivamente dalla commissione per la Salvaguardia di Venezia: questi passaggi sanciranno l'ampliamento delle attuali destinazioni d'uso previste dal piano regolatore generale.
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