giovedì 13 giugno 2019
SOCOGAS CHIEDE UN MILIONE DI RISARCIMENTO DANNI AL COMUNE PER LO STOP IMPOSTO AL DEPOSITO DI GPL NEL 2017. E ADESSO?
Costa Bioenergie ha inviato al Comune di Chioggia, nella persona del dirigente al settore Urbanistica Gianni Favaretto, ingiunzione di risarcimento danni per l’ammontare di un milione di euro. L’ingiunzione è relativa all’ordinanza comunale firmata da Favaretto il 9 maggio 2017, la quale intimava di fermare i lavori allora in corso al deposito di gpl in Val da Rio, con richiesta di remissione in pristino (quindi la demolizione): il provvedimento era stato preso dall’ente dopo la richiesta della Sovrintendenza per presunta mancanza di autorizzazione paesaggistica dell’impianto.
In tale circostanza, Socogas aveva interrotto i lavori per 55 giorni e avanzato ricorso al TAR, poi vinto nel giugno 2018, per l’annullamento dell’ordinanza -ritenuta illegittima- con annessa richiesta di risarcimento dei danni al Comune. Ora i legali dell’impresa fidentina hanno formulato la somma corrispondente al danno da sospensione delle opere e al danno d’immagine, agendo per il risarcimento nei confronti del Comune e del dirigente. Intanto al cantiere tutto è fermo in attesa del collaudo statico e operativo del deposito.
Nel nuovo giudizio avanti il TAR, per ottenere il risarcimento, Costa Bioenergie troverà l'opposizione del Comune: «La richiesta dell'impresa è ingiustificabile – commenta il sindaco Alessandro Ferro – e semmai è la città ad essere danneggiata da un impianto che non vuole». Aggiunge il vicesindaco Marco Veronese: «Ci difenderemo in giudizio poiché il Comune doveva ordinare la demolizione a seguito dell'espressa richiesta della Sovrintendenza di intervenire per fermare la costruzione del deposito».
In tale circostanza, Socogas aveva interrotto i lavori per 55 giorni e avanzato ricorso al TAR, poi vinto nel giugno 2018, per l’annullamento dell’ordinanza -ritenuta illegittima- con annessa richiesta di risarcimento dei danni al Comune. Ora i legali dell’impresa fidentina hanno formulato la somma corrispondente al danno da sospensione delle opere e al danno d’immagine, agendo per il risarcimento nei confronti del Comune e del dirigente. Intanto al cantiere tutto è fermo in attesa del collaudo statico e operativo del deposito.
Nel nuovo giudizio avanti il TAR, per ottenere il risarcimento, Costa Bioenergie troverà l'opposizione del Comune: «La richiesta dell'impresa è ingiustificabile – commenta il sindaco Alessandro Ferro – e semmai è la città ad essere danneggiata da un impianto che non vuole». Aggiunge il vicesindaco Marco Veronese: «Ci difenderemo in giudizio poiché il Comune doveva ordinare la demolizione a seguito dell'espressa richiesta della Sovrintendenza di intervenire per fermare la costruzione del deposito».
10 commenti:
Chioggia Azzurra suggerisce ai gentili lettori la registrazione di un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, al fine di favorire una miglior comprensione dell'identità digitale tra utenti. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Comparato sblocca i commenti grazie
RispondiEliminascusa mi era sfuggito
EliminaLA RIDICOLA RICHIESTA di un milione di € della SOCOGAS
RispondiElimina55 giorni di sospensione per una durata dei lavori pari a giorni 1095 (TRE ANNI) sono un’inezia in termine di danni.
Ancora più ridicola è la richiesta per “danno d’immagine”. In quanto all’immagine, tutta la città di Chioggia è stata danneggiata da quell’obbrobrioso impianto di GPL. Non solo all’immagine, ma anche economicamente Chioggia è stata danneggiata nelle sue attività commerciali come il porto, le crociere, il polo ittico, il turismo.
E poi c’è anche qualcuno in città che gli dà anche corda sulla viabilità, pretendendo dal comune corsie o bretelle stradali per l’accesso all’impianto. Se dipendesse da me: DEVONO ACCEDERVI CON L’ELICOTTERO!
La Socogas sta mostrando i muscoli solo per intimorire la cittadinanza, ma non ci riuscirà. Anzi, quest’azione unificherà ancor di più lo spirto dei cittadini clodiensi per fare fronte comune affinché I PERMESSI PER LA MESSA IN ESERCIZIO DELL’IMPIANTO NON VENGANO DATI.
Oggi 20 giugno 2019, la corte di appello di Firenze ha confermato la condanna a 7 anni a Mauro Moretti ex amministratore delegato di Fs e di Rfi, imputato al processo per la strage di Viareggio avvenuta il 29 giugno 2009, quando il treno merci Trecate-Gricignano che era composto da 14 CARRI CISTERNA CONTENENTI GPL deragliò alla stazione della città toscana provocando 32 morti.
RispondiEliminaATTENTO di non fare la stessa fine sig. COMANDANTE della Capitaneria di Porto di Chioggia, nel caso rilascerà il nulla osta al traffico delle navi di GPL dirette al deposito di Val da Rio.
Non ci sarà nessun dirigente ministeriale, nessun politico, nessuna Socogas che risponderà, solo su di lei sig. Comandante scaricheranno tutte le colpe se firmerà il nulla osta al transito delle navi gasiere.
Abbiamo l'abitudine di pubblicare (fino ad un certo limite) i commenti anonimi, il tuo sarebbe da cestinare per il fatto che anche tu sei uno di quelli che contribuisce a creare un clima di terrore che non serve proprio a nulla. Ribadisco sempre che se il deposito fosse stato realizzato altrove saremmo stati tutti più contenti accostare l'incidente di Viareggio con il deposito attuale è del tutto fuorviante. A Viareggio c'erano i treni in movimento qui è l'esatto contrario. Con la costruzione di questo deposito in alta italia DIMINUIRA' la percorrenza delle cisterne che attualmente percorrono oltre 700 km in quanto il gpl viene importato dalla Francia. Quindi il rischio complessivo DIMINUISCE e non aumenta. Certo il rischio zero non esiste ma è molto più probabile che caschi un aereo in centro storico oppure che prenda fuoco un distributore in centro (magari grazie a qualche coglione con la sigaretta) cosa facciamo eliminiamo gli aerei? Chiudiamo tutti i distributori?
EliminaNessun clima di terrore, ma solo la notizia di una sentenza ed un consiglio (per quel poco che vale) al comandante la Capitaneria di Porto di Chioggia.
EliminaA me, personalmente, importa poco che “diminuirà la percorrenza delle cisterne che attualmente percorrono oltre 700 km”. A me soprattutto preoccupa il percorso che dovranno fare le navi gasiere nel porto di Chioggia, lambendo l’abitato del centro per raggiungere Val da Rio.
Grazie dell’ospitalità.
Guarda mi dispiace contestarti ma è stato creato un clima di terrore ad hoc... esagerando i pericoli e rilanciando notizie del tutto false ed è stato fatto in maniera intenzionale da alcuni, uno di questi è Roberto Rossi, in modo tale da "coltivare" l'attenzione pubblica per poi poterne sfruttare la popolarità alle prossime comunali. E' un copione che ho già visto in passato e che è costato al nostro comune decine e decine di milioni di euro tra la causa persa con la darsena porto san felice e la mancata realizzazione del centro per lo smaltimento dei rifiuti. Anche allora, sempre Rossi protagonista , si fece leva delle paure della gente....la stessa cosa sta avvenendo con questo impianto, la socogas ha chiesto un milione di euro SOLO per il fermo di 55 giorni del cantiere.... "riservandosi" i danni di immagine e tutto il resto.... sempre grazie a Rossi e ad altri "salvatori della patria" tra cinque, dieci anni non è tanto remota la possibilità che il comune debba rifondere la socogas.... insomma è stata una vicenda gestita malissimo fin dall'inizio e finirà ancora peggio.
RispondiEliminaLa questione Rossi non mi interessa. Mi interessa assai, invece, la questione GPL che ho seguito personalmente.
EliminaPartiamo proprio dall’ultima di Socogas, della richiesta di un milione di euro per il fermo di soli 55 giorni del cantiere. Come si fa a pretendere dal comune una tale cifra per il fermo di 55 giorni, quando sappiamo che per fare tutti i lavori hanno avuto l’autorizzazione di ultimarli in giorni 1095.
Non è che i lavori in quei 55 giorni non si potessero più fare, ci potrebbe essere stata solo una traslazione della data di fine dei lavori. E siccome la Socogas dice che i lavori sono praticamente ultimati, salvo collaudi, significa che quei 55 giorni di sospensione non hanno affatto inciso sui tempi della realizzazione dell’opera. Quindi niente danni!
In quanto a danni per l’immagine, stendiamo un velo per nascondere le facce arrossite dalla vergogna di Socodas.
Guarda io non posso sapere come andrà a finire, dalla poca esperienza che ho di 57 enne che leggi i giornali, con dieci anni di esperienza di consigliere comunale posso constatare che la sogas ha vinto TUTTE le cause, tutte, e che per la sua richiesta danni il tribunale regionale dovrebbe dare torto al consiglio di stato..... sinceramente, ammetto la mia poca esperienza in quel settore, la vedo poco probabile che il tar darà torto al consiglio di stato. Al momento con la società san felice, grazie soprattutto a rossi e ai suoi amichetti verdi, ci è costata due milioni di euro. Vedremo come andrà a finire con socogas....... io spero che non vincano ovviamente,però non mi dispiacerebbe che chiedessero i danni di immagine a Rossi almeno per una volta in vita sua che pagasse di tasca sua per i danni che ha fatto a questa città.
EliminaPERICOLI E RAGIONI ECONOMICHE A CONFRONTO
RispondiEliminaSi è tanto parlato di cos’è accaduto a Venezia il 2 giugno quando una grossa nave da crociera è andata a sbattere contro la banchina di ormeggio del terminal di VTP alla Giudecca, travolgendo un lancione turistico in partenza. Per fortuna è andato bene, solo cinque persone hanno riportato lievi ferite.
Il fatto però ha rinforzato la polemica della pericolosità di fare transitare queste grosse navi nei canali di Venezia. Il sindaco Brugnaro ha però da subito messo le mani avanti a salvaguardia del ruolo di hub portuale che Venezia ha per l’Europa meridionale.
Brugnaro, si rende conto che il traffico crocieristico arricchisce il suo territorio e i suoi abitanti. È comprensibile quindi che faccia tutti gli sforzi per proteggere questi flussi turistici, gestendoli al meglio, in un contesto di assoluto rispetto della Città di Venezia e della sua Laguna.
Facciamo un paragone con quello che è accaduto a Chioggia con l’impianto di GPL di mc 9.000 realizzato nel cuore della Città.
Contrariamente a Venezia con la crocieristica, i cittadini chioggiotti non trarranno alcun beneficio dal transito delle navi gasiere, tantomeno da quello delle autobotti, che al pari delle bombe innescate, col flusso giornaliero in numero di 20, intaseranno ulteriormente la strada statale Romea (già pericolosa e super trafficata).
La città di Chioggia dalla messa in funzione di questo impianto GPL trarranno unicamente danni economici.
Teniamo presente poi anche i danni ambientali e la serenità stessa delle persone.
Contrariamente a Brugnaro, il sindaco di Chioggia, in caso di incidente, non ha alternative. In caso di incidente ad una nave gasiera, o un’autobotte o all’impianto stesso, col GPL NON C’È NIENTE DA FARE, non c’è scampo.
L’impianto deve essere delocalizzato altrove!