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mercoledì 23 maggio 2018

GIORNATA DELLA LEGALITÀ: IL COMUNE ALLESTISCE CORSI DI FORMAZIONE PER I DIPENDENTI CONTRO I CONFLITTI D'INTERESSE E LA CORRUZIONE

Oggi 23 maggio ricorre la Giornata della Legalità, in memoria del giudice Falcone ucciso 26 anni fa in questo giorno assieme alla moglie e alla scorta, e anche l'amministrazione comunale di Chioggia intende occuparsi della questione, dopo aver approvato il Piano triennale di prevenzione della corruzione 2018-2020, tra le cui misure viene dato rilievo alla formazione e sensibilizzazione del personale alle pratiche dell’anticorruzione. Per la prima volta, afferma il sindaco Ferro, l’ente ha organizzato un percorso formativo che vede coinvolti tutti i dipendenti, invitati a partecipare in due distinte giornate e a turno, per assicurare la prosecuzione dei servizi pubblici al cittadino. Il corso si terrà nelle giornate di lunedì 4 e martedì 5 giugno in sala consiliare sul tema: “Il conflitto d'interessi. Un caleidoscopio di situazioni a rischio”, dalle ore 9 alle 13 e dalle ore 14 alle 16.
L'intento -prosegue Ferro- non è formalistico, ma di contenuti e valori: il conflitto d'interessi non è un comportamento, come invece la corruzione, ma una situazione ovvero un insieme di circostanze le quali aumentano o creano il rischio che interessi primari e collettivi possano essere comprimessi dall'inseguimento di quelli particolari. «La corruzione - conclude il sindaco - è la degenerazione del conflitto di interessi». La maggior parte di queste circostanze non è classificata come reato, nonostante la sua presenza possa tendenzialmente violare l’equilibrio socialmente accettabile tra l’interesse privato e i doveri e responsabilità di un individuo. La formazione mira a rafforzare la consapevolezza dei dipendenti pubblici del rischio collegato al conflitto di interessi, con uno studio che parte dall’analisi delle relazioni e si sviluppa con l’esame delle azioni conseguenti, quali il dovere di segnalazione e l’obbligo di astensione dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività se ci si trova in una situazione di anche solo potenziale conflitto.

3 commenti:

  1. Più di tante parole, penso sia più chiaro esprimersi con qualche esempio.
    Parliamo del conflitto di interessi. Il sindaco Ferro, eletto da poco, quando è scoppiato il caso della sub-concessione della spiaggia assegnata (poi revocata con sentenza del giudice) a quella attigua di cui il sindaco Ferro era socio. La questione è stata discussa in Consiglio Comunale poiché il sindaco deteneva anche la delega al demanio. Morale della favola, il segretario comunale ha detto che NON c’è conflitto di interessi se non c’è un atto ufficiale (delibera) che implichi direttamente il sindaco ad avere benefici.

    Se questo è il parere del Segretario comunale, hai voglia a fare “le giornate della legalità”, oppure approvare “Piani triennali di prevenzione della corruzione”, oppure ancora organizzare corsi formativi sul tema: “Il conflitto d'interessi. Tempo e risorse sprecate!

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    1. Perdonami, mi secca fare l'avvocato difensore, però visto che scrivi in anonimato mi tocca.
      Il sindaco deteneva una quota e non era l'amministratore, quota di cui si è "liberato" qualche mese dopo. Possiamo dire che non è stata una cosa opportuna però resta il fatto che era collegato alla famosa "Ultima Spiaggia" PRIMA di diventare sindaco. La segretaria generale, assumendosene le responsabilità, ha precisato che non c'è conflitto di interessi. Ferro che cosa dovrebbe fare?

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    2. Andrea,
      l’hai letto l’articolo e cosa dice il sindaco in proposito al “il conflitto d'interessi “?
      Riporto qualche stralcio per schiarirti le idee:
      - il conflitto d'interessi è un insieme di circostanze le quali aumentano o creano il rischio che interessi primari e collettivi possano essere compromessi dall'inseguimento di quelli particolari.
      La maggior parte di queste circostanze non è classificata come reato, nonostante la sua presenza possa tendenzialmente violare l’equilibrio socialmente accettabile tra l’interesse privato e i doveri e responsabilità di un individuo.
      L’obbligo di astensione dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività se ci si trova in una situazione di anche solo potenziale conflitto.

      Quindi, partendo da queste sue ultime parole, poco importa che il sindaco fosse socio che non aveva responsabilità decisionali. Resta il fatto che come socio percepiva gli utili (oppure le perdite) della Società e certamente indirizzava le decisioni di chi aveva il potere di amministrare. Questo potere lo aveva sua madre, non una persona terza. Quando il sindaco si è tirato via dalla società, è subentrata sua sorella…..ma non ci sono conflitti di interessi perché, come ha detto il segretario comunale non c’è un atto ufficiale che implichi direttamente il sindaco ad avere benefici. Vale a dire che una parola del sindaco conta niente se non è riportata su un atto ufficiale. E’ come nascondersi dietro un dito, con tanti saluti alle citate parole “una situazione di anche solo potenziale conflitto”.

      Adesso tira tu le somme di cosa avrebbe dovuto fare il sindaco, io lo so già.

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