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giovedì 11 luglio 2019

LAURA DORIA "STACCA LA SPINA": L'ATTIVISTA SCUOTE LA CITTADINANZA, «IMPEGNATEVI NELLA SFERA SOCIALE, AVRETE DIFFICOLTÀ MA ANCHE SODDISFAZIONI»

L'attivista Laura Doria traccia un bilancio della sua incessante pressione negli ultimi tre anni riguardo la cura dei parchi pubblici, la realizzazione dell'area verde dedicata ai cani, la sicurezza delle scuole, l'accesso ai cani nei supermercati e altri aspetti della vita sociale. «Dopo questo tempo nel quale mi sono coinvolta e appassionata - scrive Doria in una nota - sento il bisogno di fare una sorta di bilancio, non tanto su quanto sono in qualche modo riuscita a fare, ma più per quello che ahimè mi ha lasciato nella percezione di come la società sia “malata” di invidia, rivalità, ipocrisia, di avidità e attaccamento al potere».
Continua Doria: «Mi è piuttosto complicato, senza dover scrivere una collana di libri, descrivere in modo chiaro a tutti le difficoltà che ho dovuto affrontare e sopportare, messe in campo da persone che ostentano la moralità ma che di buono hanno gran poco. Pertanto non mi avventuro e lascio solo a chi mi conosce bene e ha seguito un po' tutte le mie iniziative il personale commento. L’attenzione verso i temi sociali, e soprattutto assistenziali, l’ho sempre avuta, rafforzata anche dalle esperienze di lavoro; ma questo recente maggiore impulso ad impegnarsi e dimostrare di più è scaturito dalla breve esperienza politica che ho avuto candidandosi alle elezioni amministrative per il Comune di Chioggia nel 2016. In quell’occasione infatti mi ero davvero impegnata e appassionata (e col senno di poi posso dire anche forse in maniera un po’ ingenua) nel promuovere le idee della Lega, realizzando anche diversi video postati nei network, dove uno di questi ha avuto oltre 20 mila visualizzazioni e 200 condivisioni. Ma tutto questo è risultato scomodo e indigesto ai “malati” di potere, con il risultato finale di essere stata letteralmente espulsa dal partito senza un giustificato motivo».
Scrive ancora Laura Doria: «Posso affermare con assoluta certezza, proprio perché l’ho vissuta involontariamente in prima persona, che un politico, laddove percepisca anche la più remota possibilità di essere segnato nel proprio bacino di voti, tira fuori il peggio di sé per difenderlo. È stato infatti questo particolare aspetto della politica che mi ha impressionato di più, perché ho notato che qualsiasi politico, indifferentemente dallo schieramento a cui appartiene, pur sposando a pieno alcune idee o iniziative giudicandole utili per la comunità, preferisce non affrontarle quando queste in qualche modo possono minare il proprio consenso; rimane quindi la conclusione che tutto si fa per un qualsivoglia tornaconto. Ma se da un lato questo mio attivismo non è stato accettato dall’ambiente politico, dall’altra ritenere ingiusto il trattamento ricevuto ha alimentato in me un forte motivo di rivalsa nel dimostrare che anche da soli, se si vuole e ci si impegna, si può fare molto per smuovere il senso civico e la solidarietà».
Ricorda l'attivista: «Cittadini che si impegnano attivamente nelle politiche sociali, nell’assistenza e comunque a favore della città, credo ce ne siano tanti, che in svariate forme -magari nascoste o anonime- contribuiscono ad alimentare i sani valori civili che costituiscono la buona società. Quando si fa parte di un’associazione, un comitato o una qualsiasi altra forma aggregativa di persone che, unite, perseguono uno specifico fine, credo sia più agevole dedicare loro del tempo. Farlo da soli con le proprie forze invece è più dura, e necessita di tenacia e una dedizione completa e costante, dedicando moltissimo del proprio tempo, sacrificando ovviamente anche famiglia e hobby».
Conclude Doria: «Non voglio autocelebrarmi, ma quanto sono riuscita a fare però credo abbia un valore aggiunto e comunque diverso: aver dimostrato che anche un cittadino da solo può fare molto per il sociale e per la città, ed è quindi questo il messaggio positivo che voglio trasmettere. Dico trasmettere perché sento il bisogno di staccare momentaneamente la spina, allo scopo di ritrovare un po' di serenità che in questo tempo non ho avuto, con la speranza però di poter scuotere quelle tante persone che sono propense alla solidarietà ma sono frenate da alcune paure che si vincono solo dopo aver assaporato la vicinanza, magari anche di poche ma belle persone che si incontrano, e che fortunatamente ancora esistono. Spero quindi che, nel mio piccolo, la mia esperienza possa costituire uno stimolo positivo per far capire ad ogni singolo cittadino che contribuire, anche da solo, all’impegno sociale è sicuramente costruttivo per il bene della città».

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