Un minuto di rumore, per non far calare il silenzio sopra il sequestro di 18 pescatori di Mazara del Vallo da parte delle autorità libiche, avvenuto lo scorso 1° settembre in acque contestate. A risuonare, a mezzogiorno di oggi, sono state le trombe e le sirene dei pescherecci di Chioggia, al pari dei colleghi di tutta Italia: il flash mob è diretto alle istituzioni, affinché si adoperino in ogni maniera per riportare a casa gli equipaggi delle imbarcazioni Antartide e Medinea (fra essi, anche alcuni lavoratori stranieri).
A quasi cento giorni dall'incarcerazione, la situazione non pare sbloccarsi: nei giorni scorsi i marittimi hanno potuto parlare al telefono con le famiglie, ma nel frattempo le milizie libiche li accusano anche di detenere a bordo sostanze stupefacenti. Tutto ha l'aria di essere un ricatto verso l'Italia. Dopo un analogo flash mob del mercato ittico all'ingrosso di Chioggia, e un'iniziativa di Fratelli d'Italia in piazza Vigo, stamane è stata la Lega a manifestare solidarietà ai pescatori di Mazara e ad aggiungersi alla marineria locale.
Nei pressi del canale di San Domenico erano presenti l'assessore regionale Cristiano Corazzari e il consigliere regionale e comunale Marco Dolfin, che hanno risposto all'invito del deputato leghista Lorenzo Viviani. «Questa iniziativa dev'essere una cassa di risonanza - ha detto Dolfin - affinché anche l'Europa e non solo l'Italia faccia la propria parte. Non si può correre il rischio di essere sequestrati mentre si sta facendo il proprio lavoro».
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