I dati relativi alla popolazione residente nel Comune di Chioggia sono impietosi. E segnalano che la città negli ultimi cinque anni ha perso oltre mille abitanti, arrivando a quota 48mila 825: tra essi, un terzo è in età scolastica (tendenza in calo), un quarto ha oltre 65 anni (trend in crescita): a commentare questi dati è Beniamino Boscolo, capogruppo consiliare di Forza Italia, che vi legge una critica all'amministrazione Ferro.
«Aggiungo i mille disoccupati in più registrati nell'ultimo lustro - spiega Boscolo - che portano Chioggia a 7000. Inoltre, se si considera che la pianta organica dei dipendenti comunali dovrebbe essere di 266 impiegati, ma attualmente lavorano "solo" in 217, vuol dire che l'amministrazione è sotto organico di 49 lavoratori. Ma se prima il patto di stabilità bloccava le spese, fino a ieri si poteva pianificare la sostituzione di chi andava in pensione, anche per "quota 100": non è stato fatto, con il risultato che oggi parecchi uffici hanno un solo istruttore. Il quale, se assente per ferie, malattia, infortunio o permesso, lascia l'ufficio sguarnito e le pratiche accumularsi».
Continua l'esponente della minoranza: «Non è bastato, in questi anni, aumentare la tassazione con il raddoppio della tassa di soggiorno e dal 2021 quasi un raddoppio dell'addizionale IRPEF, né abbassare la Tari (come invece il M5S aveva promesso). Ma la cosa più grave è aver continuato a cementificare la città: supermercato in spiaggia, parcheggio multipiano all'isola dell'Unione, piani urbanistici delle zone naturali dei Ghezzi e della Batteria Penzo...».
La disamina di Beniamino Boscolo riscontra che «Chioggia ha un altro record negativo, ovvero è gravemente terz'ultima sopra 44 Comuni dell'area metropolitana di Venezia con il 65.5% di raccolta differenziata dei rifiuti, nonostante in campagna elettorale un obiettivo principale dei grillini fosse raggiungere percentuali europee». A conclusione, il consigliere dell'opposizione chiede al Movimento 5 Stelle: «Come pensa di aver amministrato, se non si è reso conto di quanto succedeva, lasciando in eredità alla prossima amministrazione un tessuto economico-sociale lacerato e senza uffici adeguatamente attrezzati a rispondere, presto e bene, alle esigenze del territorio?».
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