La giunta comunale nei giorni scorsi ha approvato i due testi inviati dal Provveditorato per le Opere Pubbliche, con la definizione di nuove linee guida per la gestione dei sedimenti della Laguna di Venezia (detto anche "protocollo per i fanghi lagunari") e i nuovi criteri di gestione con modalità applicative. Ora i documenti tornano al Provveditorato, nonché agli uffici legislativi dei due Ministeri competenti per la resigere il decreto da sottoporre alla successiva firma dei relativi Ministri delle Infrastrutture e dell'Ambiente. Questi documenti, frutto di numerosi tavoli tecnici tra i due ministeri competenti, Provveditorato, Regione Veneto, Città Metropolitana, Comune di Venezia e Comune di Chioggia, vanno a superare il testo del 1993 e forniscono una nuova classificazione dei fanghi secondo una valutazione integrata dei dati chimici ed ecotossicologici, volta ad un riutilizzo ambientalmente compatibile dei sedimenti dragati all'interno della laguna stessa, secondo le nuove norme italiane ed europee che nel frattempo sono intervenute.
«L'approvazione in giunta è un primo passo affinché si adotti il nuovo Protocollo Fanghi - commenta il vicesindaco e assessore all'ambiente Marco Veronese - a cui dovrà seguire il nuovo Piano morfologico della Laguna, assolutamente necessario per tutelare l'equilibrio lagunare e per dare il via all'escavo dei canali, che attendiamo da troppi anni. Ricordo che il Comune di Chioggia è competente per il 33% sul territorio lagunare e oggi vanno date risposte concrete alle attività economiche, con il rilancio del porto clodiense. Spero che la crisi di governo si risolva presto, affinché questi provvedimenti non subiscano una ulteriore battuta d'arresto».
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