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sabato 3 agosto 2019

IL CONSIGLIO COMUNALE APPROVA LA VARIANTE URBANISTICA PER FORTE SAN FELICE: SARANNO POSSIBILI ATTIVITÀ TURISTICO-RICETTIVE ALL'INTERNO

Nel corso della seduta del 29 luglio scorso, il consiglio comunale di Chioggia ha adottato all'unanimità la variante urbanistica che amplia le attuali destinazioni d'uso previste dal Piano Regolatore Generale. Vengono così differenziate le attività che potranno essere ospitate nell'intero compendio di Forte San Felice (presidio militare fino al 1979), al fine di una valorizzazione complessiva storica e culturale dell'area, in sinergia tra molti e autorevoli enti pubblici. Per portare a compimento la variante, nei prossimi giorni verrà pubblicata all’albo pretorio comunale (anche online) e negli uffici competenti per la raccolta di eventuali osservazioni o contributi, che verranno valutati in sede di approvazione sempre attraverso il voto del consiglio comunale di Chioggia.
La base di partenza che ha dato il via all'iter per un uso pubblico di questo inestimabile monumento storico, architettonico e paesaggistico, è stata la firma del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Comune di Chioggia, il Ministero della Difesa, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e l’Agenzia del Demanio. A seguito di questo protocollo è avvenuto poi il passaggio di proprietà di Forte San Felice dal demanio militare a quello lagunare, alla presenza a Chioggia della ministra Elisabetta Trenta, un'operazione che ha permesso di avviare i progetti di recupero.
«Sempre in collaborazione con tali enti - afferma il vicesindaco Marco Veronese - nei successivi tavoli tecnici il Comune si è impegnato a realizzare le attività di propria competenza per la valorizzazione dell'area, come la variazione urbanistica adottata in Consiglio che apre alle destinazioni d'uso turistico-ricettive per gli edifici più recenti, di minor pregio e con i maggiori problemi di recupero, lasciando quelli di maggiore interesse storico a finalità collettive. Tra questi ultimi rientrano ad esempio il portale del Tirali, il nucleo più antico del castello della Luppa datato 1385, la polveriera di costruzione veneziana e la Blockhaus austriaca. La variante, che si riferisce ad un ambito di 174mila metri quadri, comprende anche la valorizzazione della vasta oasi naturalistica, con l'individuazione dei percorsi di collegamento del Forte con l’area a bosco, con la diga della bocca di porto e con la spiaggia di Sottomarina. Continuiamo a lavorare, assieme agli altri enti e al comitato cittadino Forte San Felice, per attuare i prossimi passaggi propedeutici all'uso pubblico del Forte».
Il protocollo d’intesa ha già permesso di iniziare i lavori, con la pulizia dai rifiuti abbandonati, lo sfalcio della vegetazione invasiva che ha occupato ampie aree anche edificate e riportate alla luce (grazie soprattutto all’impiego del contributo assegnato dal FAI), soprattutto l’inizio del restauro del Portale del Tirali da parte del Consorzio Venezia Nuova, per conto del Provveditorato alle Ppere Pubbliche: il portale rischiava un degrado irreversibile, in quanto il tetto era crollato in più parti. Tali lavori, inoltre, rappresentano il primo impiego delle risorse accantonate per le misure di compensazione del MOSE.

4 commenti:

  1. E così Bibi è riuscito nel capolavoro di far privatizzare San Felice. La parte pubblica nel tempo si ridurrà. E le visite al Forte, con la scusa dei lavori in corso, andranno a farsi benedire.

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  2. Questa variante urbanistica dice poco o niente.
    Bisognerà verificare all’interno del piano particolareggiato cosa effettivamente l’Amministrazione intende fare. Per ora è solo un’idea con buoni propositi, la verità la vedremo in seguito.

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