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martedì 5 giugno 2018

IL COMITATO NO GPL DOPO LA SENTENZA DEL TAR: "LA CITTÀ RICORRERÀ AL CONSIGLIO DI STATO"

Il comitato No Gpl esce sconfitto, assieme al Comune, dal primo round davanti alla giustizia amministrativa nei confronti del ricorso di Costa Bioenergie, ma già l'attenzione dei suoi animatori si sposta sul giudizio di secondo grado. «L'azione della città è già protesa ad impugnare la sentenza ricorrendo al Consiglio di Stato», dice il portavoce Roberto Rossi. «Socogas ancora una volta tende a stravolgere i fatti, poiché se è vero che il TAR ha rigettato l'ordinanza comunale di remissione in pristino, è altrettanto vero che la sentenza dichiara in maniera netta l'illegittimità dell'iter amministrativo, anche se questo presupposto non lo può dichiarare nullo». È altrettanto paradossale - continua Rossi - che il non coinvolgimento del Ministero per i Beni Culturali alle conferenze dei servizi («che avrebbe reso nullo il percorso in ogni altro luogo del territorio nazionale»), in un ambiente maggiormente delicato come la laguna di Venezia, tutelata da una specifica legge speciale, si ritenga che il parere di conformità urbanistica espresso dal dirigente del Comune riassuma in sé il parere della commissione di Salvaguardia e della Sovrintendenza che in seno alla stessa si esprime.
«Inoltre i giudici - conclude il comitato No Gpl - nelle more della sentenza danno precise indicazioni su come il Ministero per lo Sviluppo Economico possa revocare o annullare il procedimento adottato, perché potrebbe essere impugnato di fronte alla Corte Costituzionale, in quanto il paesaggio è tutelato dall'articolo 9 della Costituzione. Per questo motivo nei prossimi giorni sarà nostra cura far pervenire la sentenza stessa ai giudici della Procura che stanno indagando su tutte le implicazioni relative al costruendo deposito. La battaglia continuerà ad oltranza e Socogas farebbe bene ad attivarsi per ottenere una delocalizzazione dell'impianto».

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