Uno dei meriti del Comitato per il Forte di San Felice è aver fatto assumere alla questione un rilievo sovralocale e anche nazionale. Non solo il risultato raggiunto con il Luoghi del Cuore del FAI, che hanno portato al contributo di 20mila euro messo a bilancio dal Comune, e all'adozione del Forte quale testimonial mediatico per la campagna 2018, al via; ma anche l'audizione del suo presidente, Erminio Bibi, al tavolo che sta trattando le opere architettoniche e paesaggistiche inserite nel contesto del MoSe, le cui prime riunioni si sono già tenute all'Arsenale di Venezia. Lo scorso 30 maggio il dibattito pubblico ha fatto riferimento proprio alle bocche di porto di Chioggia, e in tal senso -assieme alla WWF e alla Lipu, al dirigente comunale dei Lavori Pubblici Stefano Penzo e ad altri esperti dell'ecosistema tra cui Stefano Boato- il Comitato per il Forte ha prodotto un documento di osservazioni, posto all'attenzione del Consorzio Venezia Nuova e alle amministrazioni coinvolte.
Nel testo si rileva come sia troppo tardi per modificare il corso delle opere già costruite, mentre forse ancora si può incidere su quelle non ancora in essere: Bibi e il Comitato non usano mezzi termini nel definire «mostro di cemento armato» il blocco posto alla spalla sud, ovvero l'edificio di controllo alto 21 metri che altera in modo irreversibile il paesaggio. «Il piazzamento è stato deciso fuori Chioggia, ma è davvero necessario di quelle dimensioni? Va sicuramente abbassato», si legge nella nota. Il Forte pare soffocare di fronte al Mose: «Non va sacrificata la sua visualizzazione panoramica, bisogna ripristinare anche la torre medievale tagliata dagli Austriaci», è il parere degli attivisti. Inoltre, al momento il Forte è inaccessibile alle persone con disabilità, urge quindi ripristinare il passaggio interrotto in questi anni di cantiere tra la diga e il Forte, oltre alla vasta area verde a ridosso del Murazzo con la vegetazione retrodunale che sta scomparendo. Il tutto, dal momento che l'intera bocca di porto di Chioggia e Ca' Roman dev'essere considerata quale parco storico-naturalistico unitario, comprendente le fortificazioni -Ottagono compreso- e l'ambiente naturale, allo scopo di ipotizzare percorsi di visita anche via acqua. Intanto domani pomeriggio, sabato 9 giugno, avrà luogo la seconda visita stagionale al Forte, lungo quattro orari curati dagli attivisti del Comitato in collaborazione con la Marina Militare e l'imprescindibile apporto del farista Diego Nordio.
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