Il consigliere leghista Marco Dolfin stigmatizza il comportamento del gruppo di maggioranza del Movimento 5 Stelle, in seguito all'ordine del giorno che ha "censurato" l'assessore Luciano Frizziero e di riflesso il sindaco Alessandro Ferro. «Ma sanno quello che dicono?», esordisce il capogruppo del Carroccio. «Fanno un'arringa contro il loro assessore, lo accusano di tutto e di più, lo mettono al patibolo e lo danno in pasto all'opposizione che ha presentato l'ordine del giorno, lo sfiduciano con il voto in aula di tutta la maggioranza meno uno, e vengono a dire che è stato solo un avvertimento? Ma stiamo scherzando?».
Secondo Dolfin, «il M5S si augura che si possa continuare a lavorare assieme come niente fosse accaduto, affermando pure che il motivo del dissenso è stata la mancanza di chiarimento precedente... ma si rendono conto della gravità della situazione, visto che lo hanno sfiduciato in consiglio comunale?». L'ordine del giorno, infatti, non tratta di una mera diffida o ammonizione dell'operato dell'assessore Frizziero, ma - continua l'esponente della minoranza - «è a tutti gli effetti una vera sfiducia». Dolfin trova «assurde e fuori luogo» le stesse affermazioni dell'assessore, «che invece di dimettersi vista la magra figura e la poca dignità dimostrata si diletta pure ad affermare che egli non farà alcun passo indietro, in quanto è un tecnico non eletto in consiglio, e quindi non deve rispondere ai consiglieri... assurdo, allucinante, fuori luogo!».
Per la Lega, la questione rivela «l'attaccamento alle poltrone e la mancata considerazione del ruolo del consiglio comunale, il quale con il proprio voto può far dimettere sindaco e assessori, eletti o tecnici che siano. Il gruppo del M5S è oggi deriso dallo stesso Frizziero». Il consigliere ricorda che «in città è in atto un'emergenza abitativa senza precedenti, molti nuclei familiari stanno occupando case sfitte del Comune o dell'ATER senza averne titolo, o trovano riparo nella solidarietà delle associazioni volontarie di base, come nel caso della famiglia Bertaggia alla Tenda di Sara della parrocchia Buon Pastore di Sottomarina. Solo per questa vicenda l'assessore Frizziero - conclude Marco Dolfin - dovrebbe fare un passo indietro. E se non lo farà da solo, glielo faremo fare noi, con dati certi e oggettivi».
sabato 30 maggio 2020
venerdì 29 maggio 2020
ASFALTATURA AI PIOVINI E IN VIA MONTALBANO, BENIAMINO BOSCOLO PRESENTA UN'INTERROGAZIONE: «È INCOMPLETA, STRADE ANCORA IN PERICOLO»
Sopralluogo di Beniamino Boscolo, capogruppo consiliare di Forza Italia, in via Piovini e via Montalbano a Valli di Chioggia, per sincerarsi dei lavori di asfaltatura da poco eseguiti. «L'impresa appaltante pare abbia concluso i lavori - spiega Boscolo - visto che già da giovedì non ci sono più in loco i mezzi e i macchinari. Ma parte dei tratti stradali è stata lasciata com'era, e i residenti sono preoccupati di dover percorrere una strada ancora dissestata e pericolosa».
Le arterie infatti sono attraversate da mezzi agricoli per raggiungere i campi, oltre che le abitazioni private. «In particolare - continua il consigliere - i tratti non asfaltati vanno dal civico 54 al 56 della strada dei Piovini e poi dal civico 87 al 99. Inoltre, nei pressi del capitello in via Montalbano, ovvero dal ponte all'intersezione con la strada del Bernio, ove insiste anche una curva pericolosa».
Boscolo segnala anche la mancanza di segnali stradali orizzontali lungo l'intero percorso, i quali sarebbero necessari ad aiutare la visibilità nelle giornate di nebbia durante le stagioni autunnali e invernali. Non avendo ricevuto risposte dal dirigente al settore Lavori Pubblici del Comune, l'esponente di Forza Italia ha chiesto l'accesso agli atti e presentato un'interrogazione all'assessora Alessandra Penzo: «Solleciteremo l'azienda a completare ciò che aveva iniziato, verificando la correttezza dei lavori», conclude Beniamino Boscolo.
Le arterie infatti sono attraversate da mezzi agricoli per raggiungere i campi, oltre che le abitazioni private. «In particolare - continua il consigliere - i tratti non asfaltati vanno dal civico 54 al 56 della strada dei Piovini e poi dal civico 87 al 99. Inoltre, nei pressi del capitello in via Montalbano, ovvero dal ponte all'intersezione con la strada del Bernio, ove insiste anche una curva pericolosa».
Boscolo segnala anche la mancanza di segnali stradali orizzontali lungo l'intero percorso, i quali sarebbero necessari ad aiutare la visibilità nelle giornate di nebbia durante le stagioni autunnali e invernali. Non avendo ricevuto risposte dal dirigente al settore Lavori Pubblici del Comune, l'esponente di Forza Italia ha chiesto l'accesso agli atti e presentato un'interrogazione all'assessora Alessandra Penzo: «Solleciteremo l'azienda a completare ciò che aveva iniziato, verificando la correttezza dei lavori», conclude Beniamino Boscolo.
giovedì 28 maggio 2020
NUOVA ANTENNA SOPRA L'EX HOTEL CAPO EST: RIGUARDA LA TECNOLOGIA 4G (E NON 5G, BLOCCATA TEMPORANEAMENTE DALLA CITTÀ), DICE IL VICESINDACO
L'antenna in costruzione da ieri sopra l'ex hotel Capo Est di Sottomarina è relativa alla tecnologia 4G e non 5G, quest'ultima "bandita" dal Comune di Chioggia a seguito di una recente ordinanza sindacale. Lo comunica, attraverso Chioggia Azzurra, il vicesindaco e assessore all'Ambiente, Marco Veronese, che ha proceduto agli opportuni riscontri e accertamenti con l'impresa.
Lo scorso 24 aprile era stata sospesa l'installazione dell'antenna richiesta da Iliad sopra il campanile del Duomo di Chioggia, proprio in seguito all'ordinanza in questione: le compagnie telefoniche intanto stanno preparando i ricorsi avverso siffatti provvedimenti in tutti i Comuni che li hanno adottati.
Lo scorso 24 aprile era stata sospesa l'installazione dell'antenna richiesta da Iliad sopra il campanile del Duomo di Chioggia, proprio in seguito all'ordinanza in questione: le compagnie telefoniche intanto stanno preparando i ricorsi avverso siffatti provvedimenti in tutti i Comuni che li hanno adottati.
mercoledì 27 maggio 2020
EX COLONIA TURATI, ACCELERA LA TRATTATIVA PER TRASFORMARLA IN CASA DI RIPOSO. MONTANARIELLO: «SCELTA SBAGLIATA, VICINO AI LOCALI SULLA SPIAGGIA»
Passi avanti nella trattativa che potrebbe portare alcuni imprenditori stranieri a trasformare la ex colonia Turati di Sottomarina in una casa di riposo per anziani facoltosi. L'iniziativa era nell'aria già la scorsa estate, quando ne scrisse Chioggia Azzurra: allora la segretaria del PD Barbara Penzo parlava già di «fase avanzata», per una cifra di acquisto vicina a 6 milioni.
Oggi è il suo collega di partito, Jonatan Montanariello, a dar conto del fatto che «non molti giorni fa, proprio durante il periodo dell’emergenza, una delegazione ha fatto visita al municipio, accolta dal presidente del consiglio comunale». Dovrebbe trattarsi per l'appunto di questo consorzio polacco, interessato a rilevare un bene prezioso per la valenza storica e paesaggistica, che l'ente pubblico non ha saputo valorizzare dopo averlo fortemente voluto, oltre vent'anni fa.
«Ieri avevo portato un ordine del giorno al consiglio - spiega Montanariello - ovviamente respinto della maggioranza. Chiedevo che nella vendita e nelle destinazioni d'uso vi fosse la volontà di adibirla a qualcosa che non contrastasse con le strutture turistiche della zona. Ad esempio, io sono ancora dell'idea che potrebbero essere trasferiti alcuni uffici comunali (politiche sociali, lavori pubblici) e la stessa polizia locale, date i problemi insorti nell'attuale comando ai Saloni».
Argomenta il capogruppo democratico: «Se a Sottomarina c'è ancora un po' di turismo giovanile e serale, riguarda proprio quelle zone, dove esistono realtà attraenti anche per chi non abita la città. Per non parlare delle nuove strutture sorte nell'area vicina alla diga, tutte realtà che generano indotto oltre al divertimento. Avere una casa di riposo significherebbe zittire alle ore 20 tutte queste imprese, addio musica e spazio alla guerra degli esposti di vicinato in tribunale».
Quando era entrata nel patrimonio della città, a tutto si era pensato meno che a ricavarne un ostello per la gioventù, a prezzi calmierati, di modo da consentire a chi tira tardi in spiaggia di poter dormire a pochi metri senza mettersi in viaggio la notte, con il rischio di incidenti. Avere una struttura ricettiva vicina alla zona del divertimento ed espressamente dedicata ai più giovani qualificherebbe diversamente il turismo, rispetto all'attuale consuetudine tradizionale dagli anni Sessanta.
«Se dal punto di vista morale - conclude Jonatan Montanariello - è gravissimo pensare di lasciare in abbandono strutture recuperate con il denaro pubblico, visto che oggi c'è un "tesoretto" a disposizione è tempo di destinarlo, evitando il degrado visibile. Invece le stiamo vedendo tutte, con l'amministrazione 5 Stelle che pensa di fare una casa di riposo in pieno lungomare, dove c'è ancora un pezzo di vita. Non ho parole, spero che la città si svegli e dia vita a una petizione popolare per mandarli a casa, prima che i loro malanni politici siano irreversibili».
Oggi è il suo collega di partito, Jonatan Montanariello, a dar conto del fatto che «non molti giorni fa, proprio durante il periodo dell’emergenza, una delegazione ha fatto visita al municipio, accolta dal presidente del consiglio comunale». Dovrebbe trattarsi per l'appunto di questo consorzio polacco, interessato a rilevare un bene prezioso per la valenza storica e paesaggistica, che l'ente pubblico non ha saputo valorizzare dopo averlo fortemente voluto, oltre vent'anni fa.
«Ieri avevo portato un ordine del giorno al consiglio - spiega Montanariello - ovviamente respinto della maggioranza. Chiedevo che nella vendita e nelle destinazioni d'uso vi fosse la volontà di adibirla a qualcosa che non contrastasse con le strutture turistiche della zona. Ad esempio, io sono ancora dell'idea che potrebbero essere trasferiti alcuni uffici comunali (politiche sociali, lavori pubblici) e la stessa polizia locale, date i problemi insorti nell'attuale comando ai Saloni».
Argomenta il capogruppo democratico: «Se a Sottomarina c'è ancora un po' di turismo giovanile e serale, riguarda proprio quelle zone, dove esistono realtà attraenti anche per chi non abita la città. Per non parlare delle nuove strutture sorte nell'area vicina alla diga, tutte realtà che generano indotto oltre al divertimento. Avere una casa di riposo significherebbe zittire alle ore 20 tutte queste imprese, addio musica e spazio alla guerra degli esposti di vicinato in tribunale».
Quando era entrata nel patrimonio della città, a tutto si era pensato meno che a ricavarne un ostello per la gioventù, a prezzi calmierati, di modo da consentire a chi tira tardi in spiaggia di poter dormire a pochi metri senza mettersi in viaggio la notte, con il rischio di incidenti. Avere una struttura ricettiva vicina alla zona del divertimento ed espressamente dedicata ai più giovani qualificherebbe diversamente il turismo, rispetto all'attuale consuetudine tradizionale dagli anni Sessanta.
«Se dal punto di vista morale - conclude Jonatan Montanariello - è gravissimo pensare di lasciare in abbandono strutture recuperate con il denaro pubblico, visto che oggi c'è un "tesoretto" a disposizione è tempo di destinarlo, evitando il degrado visibile. Invece le stiamo vedendo tutte, con l'amministrazione 5 Stelle che pensa di fare una casa di riposo in pieno lungomare, dove c'è ancora un pezzo di vita. Non ho parole, spero che la città si svegli e dia vita a una petizione popolare per mandarli a casa, prima che i loro malanni politici siano irreversibili».
martedì 26 maggio 2020
TERREMOTO POLITICO: IL CONSIGLIO COMUNALE CENSURA LA CONDOTTA DELL'ASSESSORE FRIZZIERO E DEL SINDACO. IL M5S VOTA ASSIEME ALL'OPPOSIZIONE
I dissidi interni al Movimento 5 Stelle di Chioggia sono esplosi plasticamente durante la seduta a distanza del consiglio comunale di ieri. Infatti 12 consiglieri della maggioranza hanno votato assieme all'opposizione un ordine del giorno promosso da Jonatan Montanariello (PD) e Marco Dolfin (Lega), atto a censurare il comportamento del sindaco e dell'assessore Luciano Frizziero. Al voto hanno aderito gli 8 consiglieri di minoranza presenti, oltre al gruppo 5 Stelle escluso il consigliere Stefano Rossetti. Lo stesso primo cittadino ha ovviamente votato contro, il presidente del consiglio comunale invece a favore.
Il tema del contendere riguarda un'immagine scherzosa pubblicata dall'assessore Frizziero nel proprio profilo facebook durante le prime settimane del contagio da Coronavirus: praticamente una caricatura in cui era ritratto lo stesso assessore nel ruolo di "banditore" degli avvisi comunali recanti le restrizioni alla mobilità. Il giorno stesso Frizziero fu ripreso polemicamente da un consigliere di maggioranza, Daniele Padoan. Poi la presentazione -ancora il 4 marzo scorso- dell'ordine del giorno delle opposizioni, che si è potuto svolgere solamente ieri.
Il testo di Dolfin e Montanariello argomenta in maniera più articolata le altre accuse al titolare del referato alle Politiche Sociali: essere stato "distratto" nei giorni antecedenti la distribuzione agli indigenti delle card prepagate per la spesa, oltre ad aver fornito una descrizione della macchina comunale che non sarebbe rispondente al vero, e a dichiarazioni discutibili riguardo una precedente sessioni dei lavori.
Nel mirino anche il sindaco Ferro, accusato di aver parlato di «sterili polemiche, osservazioni infondate e denigratorie specie in epoca di Coronavirus». Nel dispositivo, la mozione intendeva richiamare ufficialmente il comportamento del sindaco, in quanto «non politicamente corretto nei confronti dei consiglieri coinvolti, tentando di far venir meno il principio di trasparenza caro al suo Movimento».
Inoltre, è stata approvata «la pesante ammonizione» al comportamento dell'assessore Frizziero: nel testo i promotori si chiedono se egli goda ancora della fiducia della maggioranza. Il voto di ieri, per quello che può valere, risponde negativamente al quesito.
A questo punto non è escluso che il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle chieda a Frizziero di dimettersi o presenti una mozione di sfiducia. Più stringente per la cittadinanza è la domanda se i contrasti evidenti tra il sindaco e alcuni assessori da una parte, il gruppo consiliare stellato (più altri assessori) dall'altra, siano destinati a durare fino alla scadenza naturale della legislatura, nella primavera del 2021.
Il tema del contendere riguarda un'immagine scherzosa pubblicata dall'assessore Frizziero nel proprio profilo facebook durante le prime settimane del contagio da Coronavirus: praticamente una caricatura in cui era ritratto lo stesso assessore nel ruolo di "banditore" degli avvisi comunali recanti le restrizioni alla mobilità. Il giorno stesso Frizziero fu ripreso polemicamente da un consigliere di maggioranza, Daniele Padoan. Poi la presentazione -ancora il 4 marzo scorso- dell'ordine del giorno delle opposizioni, che si è potuto svolgere solamente ieri.
Il testo di Dolfin e Montanariello argomenta in maniera più articolata le altre accuse al titolare del referato alle Politiche Sociali: essere stato "distratto" nei giorni antecedenti la distribuzione agli indigenti delle card prepagate per la spesa, oltre ad aver fornito una descrizione della macchina comunale che non sarebbe rispondente al vero, e a dichiarazioni discutibili riguardo una precedente sessioni dei lavori.
Nel mirino anche il sindaco Ferro, accusato di aver parlato di «sterili polemiche, osservazioni infondate e denigratorie specie in epoca di Coronavirus». Nel dispositivo, la mozione intendeva richiamare ufficialmente il comportamento del sindaco, in quanto «non politicamente corretto nei confronti dei consiglieri coinvolti, tentando di far venir meno il principio di trasparenza caro al suo Movimento».
Inoltre, è stata approvata «la pesante ammonizione» al comportamento dell'assessore Frizziero: nel testo i promotori si chiedono se egli goda ancora della fiducia della maggioranza. Il voto di ieri, per quello che può valere, risponde negativamente al quesito.
A questo punto non è escluso che il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle chieda a Frizziero di dimettersi o presenti una mozione di sfiducia. Più stringente per la cittadinanza è la domanda se i contrasti evidenti tra il sindaco e alcuni assessori da una parte, il gruppo consiliare stellato (più altri assessori) dall'altra, siano destinati a durare fino alla scadenza naturale della legislatura, nella primavera del 2021.
ZONA REDUCI A SOTTOMARINA, INTERROGAZIONE DI FORZA ITALIA: «CHE NE È DEI PROGETTI DEL COMUNE? TRA POCO BISOGNERÀ RESTITUIRLA AL DEMANIO»
Il capogruppo comunale di Forza Italia Beniamino Boscolo si chiede quale "fine" abbia fatto la valorizzazione dell'area ex Reduci di Sottomarina, data l'imminenza della sua restituzione al Demanio. Un'interrogazione presentata al consiglio comunale cerca di fare luce sulla vicenda: «Parliamo di un'area - scrive Boscolo in ua nota - che, per valenza turistica e dimensioni, è tra le più importanti e di alto valore strategico per la città. Dapprima demaniale, e ora (provvisoriamente) del Comune di Chioggia, la quale deve essere valorizzata entro tre anni dall'acquisizione da parte del Comune attraverso il federalismo demaniale, pena la restituzione allo Stato».
A partire dalla fine dell'amministrazione Casson, quando il Comune di Chioggia aveva espresso la volontà di acquisire l'area attraverso la legge istitutiva del cosiddetto federalismo demaniale, a giugno 2017 il Demanio aveva pubblicato una manifestazione di interesse destinata ai privati, «vista l'inerzia dell'attuale giunta a 5 Stelle nel formalizzare l'iter», prosegue Boscolo. «Dopo il nostro intervento "in zona Cesarini" a settembre, siamo riusciti ad acquisire l'area attraverso una votazione nel consiglio comunale, a patto che la stessa fosse valorizzata o alienata entro tre anni, pena la restituzione allo Stato».
Da allora sono passati quasi tre anni, e tra interrogazioni, ordini del giorno e commissioni chieste da Forza Italia e altri esponenti dell'opposizione, «l'amministrazione grillina - continua Beniamino Boscolo - e la sua maggioranza in consiglio sono sempre intervenuti con roboanti proclami e grandi spot: un grande parco pubblico per la città, nuovi parcheggi per i residenti, edilizia rada ed eco-sostenibile... tutto ricompreso in un grande piano attuativo che avrebbe dovuto valorizzare non solo l'area ma l'intera città, e questo entro il terzo anno!».
Conclude il consigliere dell'opposizione: «Vista la poca trasparenza e informazione in argomento, e soprattutto la forte preoccupazione relativa alla mancata opportunità di sviluppo della città, c'è bisogno di capire dal sindaco o da un suo delegato (l'assessora all'Urbanistica Alessandra Penzo?, ndr) quale sia la reale scadenza, quali conseguenze si riverseranno a causa dell'inerzia della giunta, quali rischi comporta la restituzione dell’intero compendio dell'area ex Reduci al Demanio, infine quale sia lo stato del fantomatico piano di valorizzazione dell’area».
A partire dalla fine dell'amministrazione Casson, quando il Comune di Chioggia aveva espresso la volontà di acquisire l'area attraverso la legge istitutiva del cosiddetto federalismo demaniale, a giugno 2017 il Demanio aveva pubblicato una manifestazione di interesse destinata ai privati, «vista l'inerzia dell'attuale giunta a 5 Stelle nel formalizzare l'iter», prosegue Boscolo. «Dopo il nostro intervento "in zona Cesarini" a settembre, siamo riusciti ad acquisire l'area attraverso una votazione nel consiglio comunale, a patto che la stessa fosse valorizzata o alienata entro tre anni, pena la restituzione allo Stato».
Da allora sono passati quasi tre anni, e tra interrogazioni, ordini del giorno e commissioni chieste da Forza Italia e altri esponenti dell'opposizione, «l'amministrazione grillina - continua Beniamino Boscolo - e la sua maggioranza in consiglio sono sempre intervenuti con roboanti proclami e grandi spot: un grande parco pubblico per la città, nuovi parcheggi per i residenti, edilizia rada ed eco-sostenibile... tutto ricompreso in un grande piano attuativo che avrebbe dovuto valorizzare non solo l'area ma l'intera città, e questo entro il terzo anno!».
Conclude il consigliere dell'opposizione: «Vista la poca trasparenza e informazione in argomento, e soprattutto la forte preoccupazione relativa alla mancata opportunità di sviluppo della città, c'è bisogno di capire dal sindaco o da un suo delegato (l'assessora all'Urbanistica Alessandra Penzo?, ndr) quale sia la reale scadenza, quali conseguenze si riverseranno a causa dell'inerzia della giunta, quali rischi comporta la restituzione dell’intero compendio dell'area ex Reduci al Demanio, infine quale sia lo stato del fantomatico piano di valorizzazione dell’area».
OGGI CONSIGLIO COMUNALE A DISTANZA CON LE MOZIONI DELLE MINORANZE. IL M5S VUOLE VALORIZZARE I COMITATI CIVICI DELLE FRAZIONI NELLO STATUTO
Nuova seduta a distanza del consiglio comunale di Chioggia, al via dalle ore 14.30 in collegamento digitale tra tutti i consiglieri e la giunta. Nella speranza che non subentrino problemi tecnici come lo scorso venerdì, saranno 13 gli argomenti all'ordine del giorno, quasi tutte mozioni promosse dalle minoranze. Tra esse, oltre all'applicazione del bonus facciate chiesta dalla Lega, sarà discusso il futuro della colonia Turati, la pensilina della fermata dell'autobus in campo Marconi (istanza della segretaria del PD, Barbara Penzo), l'escavo dei fondali e il protocollo fanghi, su testo del leghista Marco Dolfin.
Dal canto suo la maggioranza consiliare a 5 Stelle chiederà il riconoscimento dei comitati civici delle frazioni, attraverso una variazione allo Statuto comunale. La seduta non sarà trasmessa in diretta streaming ma sarà visibile in differita.
Dal canto suo la maggioranza consiliare a 5 Stelle chiederà il riconoscimento dei comitati civici delle frazioni, attraverso una variazione allo Statuto comunale. La seduta non sarà trasmessa in diretta streaming ma sarà visibile in differita.
lunedì 25 maggio 2020
POLIZIA LOCALE SOTTO ORGANICO, ANCHE DOLFIN (LEGA) RECLAMA L'ASSUNZIONE DI AGENTI STAGIONALI E DI RIMPIAZZI PER CHI VA IN PENSIONE
Anche il consigliere leghista Marco Dolfin solleva il tema dell'organico in forza alla Polizia Locale di Chioggia per l'imminente estate. «Ancora una volta il Comune arriva all'inizio della stagione senza avere investito risorse per il personale del settore», analizza Dolfin. «Oltre al mancato arrivo dei dipendenti stagionali (6 l'anno scorso) bisognerà fare a meno di altre 4 unità, perché pensionate o trasferite ad altre sedi. Quindi il corpo si riduce a soli 38 agenti... del tutto insufficienti in una città di 50mila abitanti che diventano 150mila presenze, e la minaccia del Covid».
Secondo l'esponente della minoranza, in servizio dovrebbe esserci «almeno il triplo di agenti, invece l'organico è ridotto all'osso, ai suoi minimi storici. Da anni ci sono sempre meno agenti, e a bilancio non viene messo alcunché né per gli stagionali né per coprire i posti man mano mancanti. È una vergogna, un'assurdità: inutile lamentarsi della presunta mancanza dei vigili in città: non ce ne sono perché non vengono assunti!». Dolfin porta l'esempio di Jesolo, che ha stanziato 200mila euro per gli stagionali: «A questo si aggiungono i ben noti problemi strutturali della sede ai Saloni».
La Lega chiede che l'assessora Genny Cavazzana (e l'assessore Luciano Frizziero per il personale) riferiscano le proprie intenzioni: «La sicurezza e la tutela del territorio, per questa amministrazione, non sono una priorità», chiosa il capogruppo Dolfin. Nel 2019 il Ministero dell'Interno aveva finanziato con 42mila euro l'assunzione stagionale di 6 agenti di polizia locale a Chioggia, mentre nel 2018 il concorso del Comune aveva previsto la formazione di una graduatoria sia per le posizioni a tempo indeterminato, che per gli stagionali degli anni venturi.
Secondo l'esponente della minoranza, in servizio dovrebbe esserci «almeno il triplo di agenti, invece l'organico è ridotto all'osso, ai suoi minimi storici. Da anni ci sono sempre meno agenti, e a bilancio non viene messo alcunché né per gli stagionali né per coprire i posti man mano mancanti. È una vergogna, un'assurdità: inutile lamentarsi della presunta mancanza dei vigili in città: non ce ne sono perché non vengono assunti!». Dolfin porta l'esempio di Jesolo, che ha stanziato 200mila euro per gli stagionali: «A questo si aggiungono i ben noti problemi strutturali della sede ai Saloni».
La Lega chiede che l'assessora Genny Cavazzana (e l'assessore Luciano Frizziero per il personale) riferiscano le proprie intenzioni: «La sicurezza e la tutela del territorio, per questa amministrazione, non sono una priorità», chiosa il capogruppo Dolfin. Nel 2019 il Ministero dell'Interno aveva finanziato con 42mila euro l'assunzione stagionale di 6 agenti di polizia locale a Chioggia, mentre nel 2018 il concorso del Comune aveva previsto la formazione di una graduatoria sia per le posizioni a tempo indeterminato, che per gli stagionali degli anni venturi.
MONTANARIELLO (PD) CHIEDE SIA CONVOCATA UNA SEDUTA DI COMMISSIONE CONSILIARE DEDICATA AL TRASPORTO PUBBLICO ACTV: «RIPRISTINARE GLI ORARI»
Jonatan Montanariello, capogruppo del PD in consiglio comunale e lavoratore pendolare di ACTV, è -come moltissimi cittadini- preoccupato dello stato del trasporto pubblico urbano ed extraurbano nelle ultime settimane e per il futuro. A tale scopo ha intenzione di chiedere la convocazione di una commissione consiliare dove l'amministrazione e l'azienda relazionino dell'aspetto finanziario e degli sviluppi prevedibili: «La città è investita doppiamente da questa forma di mobilità - spiega l'esponente della minoranza - sia per le corse urbane che per i tantissimi pendolari diretti al capoluogo, dove i trasporti sono fortemente compromessi. La circostanza ha una ripercussione diretta nelle vite delle persone, in termine di ore di lontananza da casa. Anche il servizio urbano vede una grossa riduzione rispetto a quello effettuato regolarmente».
Secondo il consigliere democratico, «continuare con il servizio ridotto non risponde alle esigenze dei cittadini (che chiedono più mezzi per strada e in laguna) e dell'azienda stessa, le cui casse soffrono senza biglietti e abbonamenti. Chiedo la convocazione di una commissione per evitare che, come già successo in passato, avvengano brutte, spiacevoli e improvvise sorprese. In tale sessione andranno discusse le volontà della società partecipata e dell'amministrazione comunale, anche in merito al destino dei lavoratori, perché il futuro va pianificato. Ribadisco: il servizio di trasporto pubblico, i dipendenti di Actv e la presenza dell'azienda a Chioggia non devono mai essere messi in discussione», conclude Jonatan Montanariello.
Secondo il consigliere democratico, «continuare con il servizio ridotto non risponde alle esigenze dei cittadini (che chiedono più mezzi per strada e in laguna) e dell'azienda stessa, le cui casse soffrono senza biglietti e abbonamenti. Chiedo la convocazione di una commissione per evitare che, come già successo in passato, avvengano brutte, spiacevoli e improvvise sorprese. In tale sessione andranno discusse le volontà della società partecipata e dell'amministrazione comunale, anche in merito al destino dei lavoratori, perché il futuro va pianificato. Ribadisco: il servizio di trasporto pubblico, i dipendenti di Actv e la presenza dell'azienda a Chioggia non devono mai essere messi in discussione», conclude Jonatan Montanariello.
BONUS FACCIATE, DOLFIN (LEGA) CHIEDE AL COMUNE DI INDIVIDUARE LE ZONE OMOGENEE PER L'APPLICAZIONE: «ANCHE GLI ALBERGHI DI SOTTOMARINA VI RIENTRANO»
Nel consiglio comunale in programma domani pomeriggio, senza seduta fisica ma tramite collegamenti a distanza, il capogruppo della Lega Marco Dolfin presenterà una mozione atta a individuare le zone territoriali omogenee nel territorio clodiense per l'applicazione del cosiddetto bonus facciate, previsto dalla legge 160 del 27 dicembre scorso.
«L'amministrazione prenda in seria considerazione questa opportunità messa a disposizione dal governo a fine anno - chiede Dolfin - dal momento che la detrazione spetta a condizione che gli edifici oggetto degli interventi siano ubicati in zona A o B, o in zone a queste assimilabili in base alla norma regionale e ai regolamenti edilizi comunali. In particolare, l’assimilazione dovrà risultare dalle certificazioni urbanistiche rilasciate dagli enti competenti».
Dunque, al fine di fornire indicazioni chiare al cittadino per la presentazione delle relative istanze, il Comune deve produrre un atto idoneo all'individuazione delle zone omogenee, come chiede anche l'Agenzia delle Entrate. Il provvedimento dev'essere destinato a garantire il più possibile l'omogeneità nell'ambito degli stessi contesti urbani.
Alla questione sono interessati anche gli alberghi di Sottomarina: «È infatti presente nel piano regolatore attuale - continua il consigliere - una zona territoriale D3.4 nel centro del litorale. Sussiste l'esigenza di riqualificare il patrimonio alberghiero esistente, costruito per gran parte negli anni Sessanta e Settanta in un tessuto urbano ormai consolidato.
In base al vigente strumento generale di pianificazione, sono già presenti zone territoriali omogenee di tipo A e B, oltre alla zona omogenea D3.4 assimilabile». Pertanto la Lega chiede al consiglio comunale di considerare assai funzionale l'applicazione del bonus facciate a queste categorie di edifici: «Anche l'Associazione Albergatori di Sottomarina - conclude Marco Dolfin - aveva presentato istanza di chiarimenti, ma a oggi nessuna risposta è arrivata dall'amministrazione riguardo un'opportunità che non deve andare perduta».
«L'amministrazione prenda in seria considerazione questa opportunità messa a disposizione dal governo a fine anno - chiede Dolfin - dal momento che la detrazione spetta a condizione che gli edifici oggetto degli interventi siano ubicati in zona A o B, o in zone a queste assimilabili in base alla norma regionale e ai regolamenti edilizi comunali. In particolare, l’assimilazione dovrà risultare dalle certificazioni urbanistiche rilasciate dagli enti competenti».
Dunque, al fine di fornire indicazioni chiare al cittadino per la presentazione delle relative istanze, il Comune deve produrre un atto idoneo all'individuazione delle zone omogenee, come chiede anche l'Agenzia delle Entrate. Il provvedimento dev'essere destinato a garantire il più possibile l'omogeneità nell'ambito degli stessi contesti urbani.
Alla questione sono interessati anche gli alberghi di Sottomarina: «È infatti presente nel piano regolatore attuale - continua il consigliere - una zona territoriale D3.4 nel centro del litorale. Sussiste l'esigenza di riqualificare il patrimonio alberghiero esistente, costruito per gran parte negli anni Sessanta e Settanta in un tessuto urbano ormai consolidato.
In base al vigente strumento generale di pianificazione, sono già presenti zone territoriali omogenee di tipo A e B, oltre alla zona omogenea D3.4 assimilabile». Pertanto la Lega chiede al consiglio comunale di considerare assai funzionale l'applicazione del bonus facciate a queste categorie di edifici: «Anche l'Associazione Albergatori di Sottomarina - conclude Marco Dolfin - aveva presentato istanza di chiarimenti, ma a oggi nessuna risposta è arrivata dall'amministrazione riguardo un'opportunità che non deve andare perduta».
MONTANARIELLO (PD) LANCIA L'ALLARME PER L'ORGANICO DELLA POLIZIA LOCALE: «IN ESTATE BISOGNI AUMENTATI, MA SENZA CONCORSI MANCANO ALMENO DIECI UNITÀ»
Il consigliere comunale del PD Jonatan Montanariello accende i fari sulla situazione dell'organico di polizia locale verso l'inizio dell'estate. «Se qualcuno crede - esordisce l'esponente democratico - che questa estate ci saranno controlli intensificati, per quanto riguarda la polizia locale sarà molto difficile, nonostante la buona volontà degli agenti. Se una delle cose da fare, già nella normalità, era prevedere l’assunzione di personale stagionale, come è avvenuto lo scorso anno, quest’anno tale necessità sicuramente avrebbe dovuto diventare una delle priorità di questa amministrazione, in quanto il problema delle restrizioni darà vita sicuramente ad una maggiore richiesta di controlli».
Ma, continua Montanariello, quest’anno non è stato realizzato alcun concorso: «Quindi mancheranno i 6 agenti che erano stati assunti l’anno scorso, senza contare che ve ne saranno altri 4 in meno di cui 2 in pensione. C'è solo da immaginare cosa succederà con le persone che contatteranno il comando per chiedere controlli, e l’amministrazione che non ha previsto come rimpinguare le file dei propri agenti, con 10 unità in meno dello scorso anno».
È questo il modo di far lavorare gli agenti? Si chiede retoricamente il capogruppo: «Entreranno nel mirino delle critiche e non per colpa loro, ma di chi non sa gestire la macchina comunale. Oltre ai problemi del mercato settimanale del giovedì e la gestione della polizia locale, mi chiedo se questa amministrazione ci sia, e se il sindaco abbia qualcosa da dire, oppure se per lui va tutto bene come sempre, scaricando i problemi a chi nella vita quotidianità poi dovrà gestirli», conclude Jonatan Montanariello.
Ma, continua Montanariello, quest’anno non è stato realizzato alcun concorso: «Quindi mancheranno i 6 agenti che erano stati assunti l’anno scorso, senza contare che ve ne saranno altri 4 in meno di cui 2 in pensione. C'è solo da immaginare cosa succederà con le persone che contatteranno il comando per chiedere controlli, e l’amministrazione che non ha previsto come rimpinguare le file dei propri agenti, con 10 unità in meno dello scorso anno».
È questo il modo di far lavorare gli agenti? Si chiede retoricamente il capogruppo: «Entreranno nel mirino delle critiche e non per colpa loro, ma di chi non sa gestire la macchina comunale. Oltre ai problemi del mercato settimanale del giovedì e la gestione della polizia locale, mi chiedo se questa amministrazione ci sia, e se il sindaco abbia qualcosa da dire, oppure se per lui va tutto bene come sempre, scaricando i problemi a chi nella vita quotidianità poi dovrà gestirli», conclude Jonatan Montanariello.
sabato 23 maggio 2020
COLPO DI SCENA, IL COMUNE DI CHIOGGIA CHIEDE INDIETRO ALLA DARSENA SAN FELICE I 2 MILIONI CHE AVEVA DOVUTO SBORSARE DOPO IL PROCESSO
Colpo di scena nel contenzioso che da circa vent'anni vede opposti il Comune di Chioggia e la società che gestisce la darsena Porto San Felice. Il percorso giudiziario, iniziato con la prima giunta Guarnieri e concluso durante la sindacatura di Romano Tiozzo Pagio, aveva portato i giudici a riconoscere le ragioni dell'impresa, imponendo al Comune il risarcimento di circa 2 milioni di euro a vantaggio della darsena, motivato con la perdita dei finanziamenti europei a seguito del blocco temporaneo dei lavori.
Lo scorso gennaio Fortunato Guarnieri, assistito dall'avvocato Massimo Carlin, aveva convocato una conferenza per spiegare i crismi del proprio proscioglimento nel processo avanti la Corte dei Conti, dimostrando l'esistenza di un accordo tra società e Comune che non era stato preso in considerazione dal commissario ad acta. In tale circostanza lo stesso ex sindaco suggerì all'amministrazione attuale di «recuperare ciò che ha dovuto cedere in maniera distorta».
E così, in questi giorni, sta avvenendo: trova conferma la notizia che il Comune di Chioggia, tramite una lettera ufficiale, ha "messo in mora" la società Darsena Porto San Felice, chiedendo indietro i circa due milioni sborsati illo tempore. Ancora non è nota la reazione dell'impresa, impegnata nelle opere di allargamento della struttura a terra e contemporaneamente chiamata di nuovo in causa dalla lite avanti la Corte dei Conti.
Lo scorso gennaio Fortunato Guarnieri, assistito dall'avvocato Massimo Carlin, aveva convocato una conferenza per spiegare i crismi del proprio proscioglimento nel processo avanti la Corte dei Conti, dimostrando l'esistenza di un accordo tra società e Comune che non era stato preso in considerazione dal commissario ad acta. In tale circostanza lo stesso ex sindaco suggerì all'amministrazione attuale di «recuperare ciò che ha dovuto cedere in maniera distorta».
E così, in questi giorni, sta avvenendo: trova conferma la notizia che il Comune di Chioggia, tramite una lettera ufficiale, ha "messo in mora" la società Darsena Porto San Felice, chiedendo indietro i circa due milioni sborsati illo tempore. Ancora non è nota la reazione dell'impresa, impegnata nelle opere di allargamento della struttura a terra e contemporaneamente chiamata di nuovo in causa dalla lite avanti la Corte dei Conti.
venerdì 22 maggio 2020
IL COMUNE: "ZIOBA" VIA DAL CORSO E DIVISO IN CINQUE SETTORI, ANCHE A SOTTOMARINA. GLI AMBULANTI SONO CONTRARI E ANNUNCIANO UNA MANIFESTAZIONE
Posizioni distantissime tra l'amministrazione comunale di Chioggia e le associazioni degli ambulanti attivi al mercato settimanale del giovedì. Durante un incontro questa mattina, il Comune ha esposto agli ambulanti il proprio piano per garantire l'effettuazione del "zioba" nel periodo di emergenza da Covid-19, di modo da consentire di lavorare a tutti i 216 banchi e non solo a quelli degli alimentari e dei fiori.
Nei progetti del Comune vi è lo spezzettamento del mercato in cinque settori, urbanisticamente assai distinti. Tra essi l'isola dell'Unione, campo Cannoni a Sottomarina (già sede del farmer's market del sabato mattina), poi uno spazio in viale Mediterraneo e la zona del Perotolo dove il "zioba" era ubicato a fine anni Settanta.
Ma gli ambulanti non ci stanno, bocciamo il progetto su tutta la linea e hanno intenzione di manifestare la prossima settimana, pacificamente, per far sentire la propria voce contraria a questo piano. Già ieri era stato scongiurato un sit-in in corso del Popolo, dove erano presenti le forze dell'ordine. Gli ambulanti contestano che tutte le altre città adiacenti hanno messo in sicurezza i mercati senza spostarli.
Compresa Mirano, dove i disagi degli ambulanti si erano acuiti prima dell'accordo con la giunta. Al loro fianco si è schierato Marco Dolfin, capogruppo consiliare della Lega a Chioggia, che ha annunciato la propria presenza alla manifestazione del prossimo giovedì. Quello di oggi comunque è solo il primo tentativo di dialogo, altri succederanno nei prossimi giorni.
Nei progetti del Comune vi è lo spezzettamento del mercato in cinque settori, urbanisticamente assai distinti. Tra essi l'isola dell'Unione, campo Cannoni a Sottomarina (già sede del farmer's market del sabato mattina), poi uno spazio in viale Mediterraneo e la zona del Perotolo dove il "zioba" era ubicato a fine anni Settanta.
Ma gli ambulanti non ci stanno, bocciamo il progetto su tutta la linea e hanno intenzione di manifestare la prossima settimana, pacificamente, per far sentire la propria voce contraria a questo piano. Già ieri era stato scongiurato un sit-in in corso del Popolo, dove erano presenti le forze dell'ordine. Gli ambulanti contestano che tutte le altre città adiacenti hanno messo in sicurezza i mercati senza spostarli.
Compresa Mirano, dove i disagi degli ambulanti si erano acuiti prima dell'accordo con la giunta. Al loro fianco si è schierato Marco Dolfin, capogruppo consiliare della Lega a Chioggia, che ha annunciato la propria presenza alla manifestazione del prossimo giovedì. Quello di oggi comunque è solo il primo tentativo di dialogo, altri succederanno nei prossimi giorni.
giovedì 21 maggio 2020
SECONDO PONTE SUL BRENTA, BONFÀ (M5S) RISPONDE A BENIAMINO BOSCOLO: «NESSUN RITARDO, IL VINCOLO DI ESPROPRIO POTEVA ESSERE RIAPPOSTO SOLO ORA»
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle al consiglio comunale di Chioggia, Paolo Bonfà, risponde al consigliere di Forza Italia Beniamino Boscolo relativamente al provvedimento votato ieri dall'assemblea cittadina, relativo alla costruzione del secondo ponte sul Brenta. «Ancora una volta - esordisce Bonfà - Beniamino Boscolo riporta notizie prive di alcun fondamento. Non si capisce più neppure se lo faccia solo allo scopo di un tornaconto politico o se perché in realtà non segua e non guardi gli atti dell'amministrazione.
Nessun ritardo, e non si sono apportate varianti, che erano state approvate dal consiglio il 30 settembre 2019. L'amministrazione ha semplicemente riapposto il vincolo preordinato all'esproprio, ovvero si può procedere per consentire la realizzazione dell'opera. Questo atto - conclude Paolo Bonfà - poteva essere approvato solo oggi, visto che la Città Metropolitana ha comunicato al Comune di Chioggia che non sono sopraggiunte osservazioni dopo la pubblicazione».
Nessun ritardo, e non si sono apportate varianti, che erano state approvate dal consiglio il 30 settembre 2019. L'amministrazione ha semplicemente riapposto il vincolo preordinato all'esproprio, ovvero si può procedere per consentire la realizzazione dell'opera. Questo atto - conclude Paolo Bonfà - poteva essere approvato solo oggi, visto che la Città Metropolitana ha comunicato al Comune di Chioggia che non sono sopraggiunte osservazioni dopo la pubblicazione».
IL COMUNE STA MONITORANDO LE AREE VERDI NEL PATRIMONIO PUBBLICO PER DESTINARLE AI BAMBINI
L'amministrazione comunale ha avviato un percorso di monitoraggio di tutte le aree verdi che rientrano nel proprio patrimonio, per destinarle ove possibile allo svolgimento di attività dedicate ai bambini. Rientrano nella questione il potenziamento dei centri estivi diurni, dei servizi socioeducativi territoriali e dei centri con funzione educativa e ricreativa destinati alle attività di bambini e bambine di età compresa fra i 3 e i 14 anni, per i mesi da giugno a settembre 2020, in linea con le prescrizioni indicate nei decreti governativi e nelle ordinanze regionali in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da virus Covid-19.
«In questo contesto l'analisi verte sulla fruizione delle aree verdi per i bambini – spiega il vicesindaco e assessore all'Ambiente Marco Veronese – con spazi delimitati e sicuri anche in termini di igiene. Nei parchi pubblici, laddove possibile, saranno delimitate aree ad uso esclusivo dei cani, senza promiscuità con le aree fruibili per le attività di cui sopra».
L'amministrazione si pone l'esigenza di ovviare il problema delle deiezioni canine non raccolte, sporcizia che è purtroppo riscontrata in molti parchi, tra cui quello di Nicolò Zeno, del quale è arrivata documentazione fotografica da parte dei cittadini agli uffici preposti dell'ente, che hanno anche effettuato un sopralluogo. In tale contesto, a prescindere da sollecitazioni di terzi, si valuta la possibilità di permettere l'eventuale mobilitazione di cani all'interno di aree specificatamente dedicate. Laddove non possibile, verrà inibito l'accesso ai cani, anche al guinzaglio.
«L'osservanza delle regole molto spesso non viene garantita da parte dei proprietari dei cani – conclude il vicesindaco Veronese – con spiacevoli conseguenze per i fruitori del parco. L'igiene in generale dovrebbe essere un tema importante per tutti, se consideriamo anche il momento così delicato quale quello che stiamo vivendo. L'amministrazione ritiene dovere primario assicurare l'igiene dei luoghi che saranno frequentati dai bambini».
«In questo contesto l'analisi verte sulla fruizione delle aree verdi per i bambini – spiega il vicesindaco e assessore all'Ambiente Marco Veronese – con spazi delimitati e sicuri anche in termini di igiene. Nei parchi pubblici, laddove possibile, saranno delimitate aree ad uso esclusivo dei cani, senza promiscuità con le aree fruibili per le attività di cui sopra».
L'amministrazione si pone l'esigenza di ovviare il problema delle deiezioni canine non raccolte, sporcizia che è purtroppo riscontrata in molti parchi, tra cui quello di Nicolò Zeno, del quale è arrivata documentazione fotografica da parte dei cittadini agli uffici preposti dell'ente, che hanno anche effettuato un sopralluogo. In tale contesto, a prescindere da sollecitazioni di terzi, si valuta la possibilità di permettere l'eventuale mobilitazione di cani all'interno di aree specificatamente dedicate. Laddove non possibile, verrà inibito l'accesso ai cani, anche al guinzaglio.
«L'osservanza delle regole molto spesso non viene garantita da parte dei proprietari dei cani – conclude il vicesindaco Veronese – con spiacevoli conseguenze per i fruitori del parco. L'igiene in generale dovrebbe essere un tema importante per tutti, se consideriamo anche il momento così delicato quale quello che stiamo vivendo. L'amministrazione ritiene dovere primario assicurare l'igiene dei luoghi che saranno frequentati dai bambini».
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