giovedì 29 dicembre 2016
SINISTRA ITALIANA IN PIAZZA CONTRO L'AUMENTO DELLA TARI: "IL M5S NON MANTIENE LE PROMESSE
Ha colto l'occasione dell'ultimo mercato del 2016, il direttivo chioggiotto di Sinistra Italiana, per diffondere attraverso i volantini il proprio pensiero riguardo l'operato della giunta a 5 Stelle. In particolare, nel mirino del partito che prende le mosse da SEL è la “stangata di fine anno”, che consiste nell'aumento della TARI, nel raddoppio della tassa sul turismo, nel mancato rispetto della promessa di togliere l'IMU sui terreni edificabili e nel contratto che lega l'ex consigliere grillino Gilberto Boscolo all'amministrazione quale segretario personale del sindaco (in campagna elettorale il M5S disse che non si sarebbe avvalso di consulenze esterne). «Riteniamo opportuno informare la cittadinanza -dice Alberto Boscolo Zemelo, esppnente di SI- dell'incoerenza tra i proclami e l'azione amministrativa del MoVimento 5 Stelle. Intendiamo stigmatizzare anche la questione degli assessori part-time e dei rimborsi, altro dietrofront della giunta». Vale ricordare che l'aumento della TARI è dovuto ai mancati introiti da parte di chi -principalmente imprenditori del settore balneare- ha aperto un contenzioso con Veritas e si è rifiutato di pagare, gravando così sul resto dell'intera collettività. “Pagare tutti per pagare meno” non è solo uno slogan.
venerdì 23 dicembre 2016
BENIAMINO BOSCOLO CHIEDE AL M5S LA TESTA DEL SEGRETARIO GILBERTO: "SE NON PER ETICA, ALMENO PER LEGALITÀ"
Un'interrogazione del consigliere comunale di Forza Italia Beniamino Boscolo chiede alla giunta diretta da Alessandro Ferro di annullare la nomina di Gilberto Boscolo, ex consigliere stellato, a segretario del sindaco. «Sorprendente -scrive Beniamino- come alla foga e all’impeto elettorale dei pentastellati non corrisponda una corretta etica politica quando si parla di assumere a tempo determinato, al pari di un dipendente pubblico, il proprio segretario locale. Quello che decide per le espulsioni, le dimissioni di un assessore o le candidature alle regionali... tanto per intenderci. Stiamo parlando di Gilberto Boscolo, ex consigliere comunale, che oggi è nello staff del sindaco di Chioggia, Alessandro Ferro, all'interno della "macchina comunale". Pagato per fare politica con le nostre tasse, con decreto sindacale n.26 del 12 luglio 2016. Quanti di noi ricordano i proclami di legalità, onestà, moralità, trasparenza urlati del candidato sindaco Ferro e dal portavoce Gilberto, durante la campagna elettorale a Chioggia. Quanti di noi, oggi, leggono quello che la comunità locale pensa e scrive nei social network riguardo la politica, le pubbliche amministrazioni o i pubblici servizi, amplificando e mutuando i proclami sopra evidenziati...». Insiste l'esponente forzista: «Diventa ancora più sorprendente come alla foga e all’impeto di voler amministrare, una volta vinte le elezioni, non corrisponda un corretto comportamento nel rispetto delle regole e delle normative. Ma siccome stiamo parlando di amministrazione e soldi pubblici, un'interrogazione pubblica, nella persona del suo capogruppo in consiglio comunale, Forza Italia si sente obbligata a farla fare». Due le questioni poste da FI: perché, nel voler ricoprire il ruolo di collaboratore da destinare all'ufficio gabinetto del sindaco, Ferro non ha provato a ricercare all'interno dell'amministrazione comunale figure idonee, facendo risparmiare al Comune di Chioggia oltre 33 mila euro annui? E perché, decidendo di "esternalizzare" il ruolo di collaboratore del sindaco, non vi è stata alcuna pubblicità, alcuna trasparenza al fine di vagliare più curricula per migliorare la qualità del gabinetto del sindaco e selezionare la persona più adatta a quel ruolo? «Ma, soprattutto, rispettando le regole e le norme che obbligano le amministrazioni ad un comportamento etico», commenta ancora Beniamino Boscolo. «Visto che la giurisprudenza contabile negli anni ha analizzato bene l’istituto dell’art.90 del testo unico enti locali -che acconsente assunzioni a tempo determinato nel rispetto delle previsioni legali e nell'osservanza delle regole di sana gestione finanziaria e contabile- e visto che varie sezioni regionali della Corte dei Conti, più volte ed in più occasioni, si sono espresse negli anni con deliberazioni di merito, pareri, sentenze, se il Movimento 5 Stelle di Chioggia, rappresentato da Gilberto Boscolo, non vuole rispettare quell'etica politica tanto urlata quando lo riguarda, almeno faccia rispettare al suo sindaco le norme in materia».
sabato 17 dicembre 2016
BENIAMINO BOSCOLO (FORZA ITALIA): "RIMBORSI E PRESENZE DEGLI ASSESSORI, ECCO LA PRIMA BALLA A CINQUE STELLE"
Attorno ai rimborsi degli assessori, si sa, verte la questione che ha portato alle dimissioni più o meno consensuali dell'assessore Marco Boscolo Bielo. E oggi Beniamino Boscolo, consigliere comunale di Forza Italia, spara a palle incatenate contro l'amministrazione Ferro, rea di non mantenere le promesse della campagna elettorale: «Già il primo giorno di consiglio comunale -afferma Boscolo ai nostri microfoni- ho cominciato a fare opposizione, scoprendo che, dietro l'asserita trasparenza, da quando il M5S governa esso decide nel segreto di quattro stanze». Il consigliere forzista adduce documenti, determine e delibere: «Leggendo Chioggia Azzurra ho avuto riscontri in merito a quanto ipotizzavo, e ho realizzato un video postato nel mio sito, portando le prove del fatto che se il tema dei rimborsi era una scusa per mandare via l'assessore Bielo, ci sono riusciti. Ma che se il discorso vale per uno, allora vale per tutti». "Uno vale uno", no?
Ci chiediamo se sia possibile che un assessore possa guadagnare solo mille euro di stipendio: con questa logica, solo i pensionati, i disoccupati e i ricchi potrebbero coprire i ruoli pubblici. «I rimborsi invece sono sacrosanti e previsti dalla legge -nota Beniamino- presentando le cosiddette "pezze" giustificative».
Il resoconto postato online, continua ancora l'esponente di FI, «è la prima balla di Alessandro Ferro, che disse "non vogliamo rimborsi, e chiediamo solo assessori full-time"». Risulta invece dalle delibere che qualche assessore partecipa solo a un terzo o a un quarto delle sedute: «Non sopporto di essere preso in giro», sbotta Boscolo. «Può essere che uno sia assente o impegnato altrove, ma allora non dicano di essere a tempo pieno. C'è chi ha una partita Iva o uno studio professionale da gestire. Scopriremo, ad esempio, se la nuova assessora Penzo lavorerà a tempo pieno. Perché la campagna elettorale è conclusa da mesi, e con essa gli spot: quando amministri devi essere coerente con quanto hai sostenuto per ricevere il voto dei cittadini».
Sarà compito di Chioggia Azzurra ascoltare in materia anche il sindaco Ferro: «Non so cosa potrà rispondere, sono le sue parole contro gli atti scritti», conclude sicuro Beniamino.
mercoledì 14 dicembre 2016
BENIAMINO BOSCOLO (FORZA ITALIA): "L'AMMINISTRAZIONE HA DIMENTICATO L'ASSESSORE ALLE POLITICHE AGRICOLE"
«Dal giorno dell'insediamento a Chioggia di questa amministrazione targata Cinque Stelle, vediamo che anche per il settore agricolo non è stato fatto nulla», spara a zero Beniamino Boscolo, consigliere di Forza Italia. «Addirittura, a guardar bene, manca anche il referato alle Politiche Agricole: chi è l'assessore?». L'esponente di FI analizza i dati del settore: «Ci sembra che l'economia legata all'agroalimentare stia in forte sofferenza da tempo ma non sia ancora morta, soprattutto nelle frazioni dove è viva e "vegeta": esistono tre associazioni di categoria, un mercato ortofrutticolo, un consorzio del Radicchio Rosso Igp, progetti finanziati dai Patti Territoriali (soldi portati da altre amministrazioni, non questa) che devono essere attuati, un Piano di Sviluppo Rurale della Regione Veneto che finanzia le progettazioni provenienti dai territori, gli espropri per la viabilità e per la variante della Romea, e quant'altro». Inoltre, ricorda Boscolo, «il 20 agosto del 2015 è avvenuta una calamità naturale ha devastato una parte dei campi di Ca'Lino, ed era stato approvato un ordine del giorno presentato da Forza Italia per attivare azioni concrete per venire incontro alle aziende colpite. Cosa vuole fare l'amministrazione Ferro? Intanto affidi la delega specifica ad un assessore competente e concreto e che si recuperi il tempo perso». Beniamino prende le parti di chi lavora nel settore: «Sono persone che lavorano e investono sull'agricoltura, imprenditori che si confrontano con i problemi di tutti i giorni e dove le avversità climatiche possono vanificare il lavoro di una stagione. Oggi, rispetto al passato, questi imprenditori devono investire su tecnologia e processi innovativi. Sono condizionati dalle oscillazioni del mercato locale, e soggetti passivi dei mercati internazionali». Il consigliere comunale di opposizione riscontra «anche in questo settore una forte delusione per questa amministrazione». E nella nota indica «per trasparenza e informazione, perché un cittadino informato è un cittadino libero» una sintesi del programma elettorale 2016 del Movimento Cinque Stelle di Chioggia, al punto "4.2 - Agricoltura":
Messa al bando dell' OGM; Promozione colture autoctone locali; Modifica regolamento del mercato ed istituzione dell’asta elettronica; Esenzione fiscale comunale completa per aziende a conduzione familiare che praticano l’autoproduzione; Convenzione fornitura agricoltori/mense (ospedale, Ipab e scuole); Creazione gruppi d'acquisto solidali con centro di raccolta nel mercato; Programmazione annuale fiere; Progetto orti solidali; Nuovo spazio verde pubblico attrezzato nella zona dei Ghezzi; Fondo assicurativo comunale per calamità naturali ed eccezionali (tromba d'aria).
IL VESCOVO TORNA SU REFERENDUM E GOVERNO: "UNITÀ NELL'AZIONE E NELLE SCELTE PRATICHE"
Specialmente dopo il referendum dello scorso 4 dicembre, che ha bocciato la riforma costituzionale e indicato a Renzi la strada delle dimissioni, spicca a livello locale l'interventismo in politica del vescovo di Chioggia Adriano Tessarollo. Ecco cosa scrive nel prossimo numero del settimanale diocesano Nuova Scintilla, in edicola domenica 18: «Il referendum ha evidenziato un grande scontento della gente! Cosa giova e cosa oggi si può fare? Al bene della gente non giova la lotta nelle piazze e nei media pubblici o privati in vista dell’immediata conquista del potere da parte di frammentati e infiniti partiti e movimenti incapaci di collaborare per il bene comune. Non questo giova al bene comune, non è così che si risolveranno i veri nodi che a tutti stanno a cuore. Bisogna pensare a mettere in moto una logica di unità nell’azione concreta e nelle scelte di immediata applicazione pratica, l’unità nelle scelte operative e concrete e smetterla con le ideologie lobbistiche, culturali e di potere. Nei partiti o movimenti mi pare invece continui a prevalere la logica di imporre prassi (leggi) che sono solo scelte di interessi di parte e di potere. Così si continuerà a litigare per logiche di parte ma non a lottare per il bene comune: sono due cose diverse. Non apre alcuna strada la logica di chi vuole escludere anziché includere, logica della reciproca esclusione che continua a prevalere. È vero che non si può fare inclusione con chi propone scelte concrete che di fatto toccano direttamente la visione della vita, dei suoi valori inalienabili, della dignità non solo proclamata, ma realmente tutelata della persona, della libertà non solo proclamata ma reale, dell’uguaglianza ‘vitale’ della persone… . Ma se c’è un patto sociale, sancito nella Costituzione che un popolo si è dato, ci si attenga a quello, finché il popolo non si accorderà di cambiarlo in forma più o meno radicale. Oggi questo non è avvenuto. Si torni allora al lavoro con serietà di intenti. Se i rappresentanti eletti dal popolo, visto che si fa sempre riferimento alle elezioni, hanno la maggioranza in parlamento, visto che siamo una repubblica parlamentare, prendano atto che hanno ricevuto il mandato per bene operare e non per litigare o imporre leggi sempre con maggioranza risicata. Si mettano al lavoro per cambiare ciò che hanno visto che non va, tutti mettano la loro parte per costruire il bene possibile, con l’obbligo democratico di chi ha la maggioranza risicata di cercare che le singole scelte includano e ottengano il più ampio consenso possibile. Le opposizioni non coincidano con l’ostruzionismo, che non serve a nessuno. E pongano le premesse per un migliore esercizio della democrazia e non della demagogia».
IL M5S ATTENDE IL RIORDINO DELLA CITTÀ METROPOLITANA. BALDIN: "CRITICI VERSO ENTE NON ELETTO"
In consiglio regionale si discute del riordino delle funzioni non fondamentali della città metropolitana di Venezia. Il M5S si è astenuto alla votazione odierna ed è la consigliera di Chioggia, Erika Baldin, a spiegare le motivazioni: «La posizione del M5S nei confronti della città metropolitana è critica perché la legge istitutiva di questo ente di secondo livello ha delle falle nel sistema elettivo, prevede un ente di area vasta fatto di nominati. Non è un sistema democratico. Come M5S siamo sempre a favore del voto popolare, che avvenga come in regione col voto di preferenza. Nella città metropolitana no, abbiamo consiglieri comunali che eleggono consiglieri comunali per un altro ente. Assurdo. A questo tipo di nomine i cittadini hanno già detto no attraverso il referendum sulla riforma del Senato, che prevedeva un'elezione -anzi nomina- dello stesso tipo». Prosegue Baldin: «Ben venga tuttavia un chiarimento delle competenze che spettano alla città metropolitana, ma prima di esprimerci nel merito di Venezia vogliamo vedere i prossimi sviluppi dato che sono in atto delle consultazioni fra il sindaco e le categorie interessate. Una discussione che arriva in ritardo e di cui si sa ancora poco. Per questo sospendiamo il giudizio». Flavio Berton, consigliere M5S nella città metropolitana di Venezia, entra nell'operato dell'istituzione: «A un anno e mezzo dalla costituzione del consiglio metropolitano di Venezia, può dirsi deludente l'operato del nuovo ente, che -quanto meno per il momento- è pressoché inesistente a livello di indirizzo politico. Il M5S, da sempre scettico su questo tipo di ente, per l'ennesima volta sta riscontrando di aver avuto ragione, in particolare per la realtà del Veneziano».
CONSULTA DELLE FRAZIONI: IN COMMISSIONE SI ARENA IL REGOLAMENTO, PROVVEDIMENTO RINVIATO
Animata seduta della III commissione consiliare, ieri pomeriggio. All'ordine del giorno vi erano il regolamento della consulta per le frazioni e la questione del giudice di pace: per il primo punto, la maggioranza stellata -incalzata dalle opposizioni- ha ritirato il provvedimento per vizi di forma dello stesso. «Non si possono confondere i comitati con la consulta, né trasformare gli uni nell'altra, nominata dal sindaco», dice il consigliere leghista Marco Dolfin.
Per quanto riguarda gli uffici del giudice di pace, ubicati alla cittadella della giustizia, il sindaco Ferro conferma che i costi sono insostenibili, mentre le opposizioni chiedono una spending review e di utilizzare la struttura anche per altri scopi, ad esempio il comando di polizia locale o la sede dei servizi demografici.
mercoledì 7 dicembre 2016
"E CI RISIAMO": IL COMMENTO IRONICO DEL VESCOVO TESSAROLLO AL REFERENDUM
Il vescovo Adriano Tessarollo, nel prossimo numero della Nuova Scintilla di domenica 11 dicembre, commenta in modo sarcastico l'esito del referendum costituzionale. "La macchina della propaganda -si legge nell'editoriale- si rimetterà subito in moto per cantare vittoria e rinnovare grandi promesse. Un dato è acquisito: essa ha funzionato in maniera che tutto continuasse come prima, dato che tutto va già molto bene e non c’è alcun bisogno di cambiamenti. Basta fare un cambio di governanti, ma le leggi rimangono le stesse. I grandi vecchi l’hanno spuntata, ognuno conserva il suo posto, casomai se ne aggiungerà qualche altro. È in previsione una grande coalizione compatta, voluta dal popolo tutto unito, che comincerà a governare e a legiferare appunto a grande maggioranza, e risolverà tutti i problemi politici, economici, sociali, istituzionali e costituzionali. Finalmente rimanderanno a casa tutti gli immigrati, profughi o altro, saneranno le leggi sulla famiglia, faranno ripartire l’economia, rivendicheranno la nostra autonomia dall’Europa, ripristineranno magari la nostra lira cosicché l’economia andrà senz’altro meglio e saremo tutti più ricchi. Salirà a governare gente nuova, che la sa molto lunga, che ha la ricetta per risolvere tutti i problemi, che finalmente farà leggi approvate con maggioranze plebiscitarie. Demolirà i poteri forti, distribuirà assegni per tutti, in modo che non vi sarà più tra noi alcun indigente. Le banche funzioneranno come istituzioni sociali e umanitarie che andranno incontro a tutti e saranno finalmente tutte ben controllate dai nuovi arrivati. La giustizia finalmente comincerà a funzionare prontamente. Spariranno imbrogli e corruzione. Paghe e retribuzioni varie saranno riportate ad equità, la spesa pubblica gradualmente sarà diminuita, il debito pubblico sanato e tutti vivremo finalmente felici e contenti. Finalmente arriverà il vero cambiamento tanto atteso, altrimenti cosa cambiamo a fare? Attendiamo tutti speranzosi".
lunedì 5 dicembre 2016
IL COMITATO DEL SÌ AL REFERENDUM CHIEDE UNA NUOVA COALIZIONE OMOGENEA
Anche il comitato "Noi diciamo sì" di Chioggia commenta l'esito referendario, affidandosi a una nota. "Comunque sia andato il risultato -sta scritto- il fronte del sì ha messo assieme forze omogenee che condividono una stessa idea di politica, riformatrice, non populista, fatta di modernizzazione. Ci auguriamo che da questa esperienza si possa aprire un cantiere per una nuova coalizione che si candidi a guidare il Paese, tutelando le istituzioni democratiche dall'avanzata dei vari estremismi e dando allo stesso tempo risposte a quanti si sentono emarginati dalla vita politica ed economica". Continuano i fautori della riforma bocciata alle urne: "Il lavoro è appena iniziato, ringraziamo quanti ci hanno aiutato nel nostro percorso. Il patrimonio di persone incontrate durante la sensibilizzazione è la base di partenza per un nuovo modo di affrontare le sfide culturali e politiche di cui il nostro Paese ha bisogno".
ERIKA BALDIN (M5S): FELICI PER IL NO DEI VENETI, ORA SI VADA AL VOTO
Difficile organizzare stamane un dialogo stabile con Erika Baldin, mentre si dirige a piedi verso la sede del Consiglio Regionale, poiché la connessione salta spesso e ci scusiamo con l'esponente stellata e con gli ascoltatori per i disagi. Ciononostante, la giovane consigliera chioggiotta trova il modo di esporre i propri rilievi riguardo il risultato referendario: «Siamo felici di rappresentare il popolo veneto, virtuoso campione di affluenza col 77%, e siamo orgogliosi della nostra Costituzione che rimane la più bella del mondo. Abbiamo detto di no al burattino asservito alle lobby dei poteri forti». Una campagna lunga che ha visto i parlamentari del M5S in prima fila: «Abbiamo girato tutte le province, mettendo solo i nostri soldi e non i 6 milioni di euro del PD o gli 11 del comitato per il sì», dice Baldin. Che si augura di andare presto al voto nazionale: «Il Paese ha bisogno di un governo eletto, non deve passare troppo tempo. Come MoVimento sottoporremo squadra e programma nel blog alla valutazione dei cittadini». Presto per parlare di candidature locali, ma Erika afferma che «sicuramente ci sarà una persona valida che punta a rappresentare la città e il territorio». Sullo sfondo il prossimo referendum regionale per l'autodeterminazione: «I veneti dimostreranno allo Stato centrale che pretendono più autonomia», conclude la vicecapogruppo a palazzo Ferro Fini.
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