A margine dell'inaugurazione delle gru di Bedeschi in Val da Rio, il presidente della giunta regionale Luca Zaia assieme ai responsabili dell'Avvocatura regionale ha incontrato una delegazione del comitato No Gpl. In tale circostanza, Zaia ha ufficializzato l'appoggio della Regione Veneto alla battaglia del comitato, annunciando l'adesione al ricorso in Consiglio di Stato: «Le nostre tesi collimano. La memoria preparata dalla Regione per l’udienza del 20 settembre conterrà nuovi elementi, rivolti a evidenziare le contraddizioni dell’autorizzazione (che emergono dalle rivalutazioni effettuate da parte di alcune entità statali) compatibili con il ritiro della concessione da parte delle autorità competenti».
Lo scambio di opinioni è stato giudicato positivo da Roberto Rossi, presidente del comitato: «C'è un impegno forte della Regione, che ha chiesto anche il rientro dei fondi europei utilizzati per la banchina, la quale non può avere un utilizzo esclusivo. Abbiamo colto l'occasione dell'inaugurazione dell'opera nell'area portuale, perché è quello si deve fare in Val da Rio: non il deposito di gpl, incompatibile anche con l'arrivo delle navi da crociera.
L'impianto dovrà andarsene da qua: “delocalizzazione” è il termine da usare, in aree in cui può essere realizzato per legge, non a 250 metri dalle abitazioni e a 20 metri dalle attività produttive. Anche una sola vita umana messa in pericolo vale il rischio di dover pagare dei danni all'impresa. Non c'è nemmeno l'autorizzazione all'entrata delle navi gasiere nel porto canale: il regolamento attuale lo vieta. Un imprenditore serio e corretto avrebbe dovuto valutare seriamente questi elementi prima di partire con investimenti del genere. Evidentemente a Socogas qualcuno aveva dato rassicurazioni».
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